Cees Nooteboom “Pioggia rossa”, presentazione

Da uno scrittore che ha fatto del viaggio la sua ragione di vita, un omaggio a Minorca, rifugio mediterraneo dove il tempo sembra fermarsi.

“Da oltre cinquant’anni, Minorca, un microcosmo di vento e siccità, è il rifugio mediterraneo di Cees Nooteboom, che vi passa le estati. Tra i pozzi abbandonati e i muretti a secco dell’isola, testimonianze silenziose della sopravvivenza del passato, si aggirano cani, asini e la gatta Pipistrello, confortante emblema dell’eterno ritorno, protettrice domestica della tristezza improvvisa”.(da Iperborea)

Pioggia rossa è una raccolta di racconti, memorie, intermezzi e brani poetici, un vero zibaldone uscito in lingua originale, con il titolo Rode regen nel 2007 e riproposto a giugno del 2025 da Iperborea nella traduzione di Claudia Di Palermo.
I vari testi sono raggruppati in più sezioni: la prima si compone di un solo delizioso e delicato racconto dedicato alla gatta Pipistrello: il ricordo dell’incontro e della sua presenza durante i soggiorni nella casa di Minorca, rifugio estivo dello scrittore, gatta che aveva ereditato  da un casiere irlandese al quale aveva concesso un soggiorno gratuito nella propria abitazione e che non sapeva come portarla con sé alla partenza. Segue quindi quella  dedicata al rapporto tra Nooteboom e Minorca, composta da sei racconti, quindi  un Intermezzo, cui seguono dieci racconti legati ai  viaggi di gioventù  che si apre proprio con Terra rossa che dà il titolo alla raccolta, in cui Nooteboom ricorda appunto le piogge rosse  sull’isola determinate dalla sabbia che arrivava dal Sahara. Con i cinque pezzi successivi si torna al presente e con esso compare la vecchiaia con la sua rilettura del passato, cui segue  un secondo Intermezzo, ambientato a Recanati prima del congedo che con una poesia va a  chiudere il volume.

Un interessante e piacevole memoir il cui centro è rappresentato dall’isola di Minorca, un rifugio in cui fermarsi a scrivere e in cui, come si legge nella presentazione del volume, “Lì, finalmente fuori dal mondo, Nooteboom può badare al suo giardino e riordinare i ricordi. Ripercorrendo il suo passato attraverso un mosaico di poesie, diari e racconti, con Pioggia rossa lo scrittore ed eterno pellegrino tenta di conciliare il paradosso di una vita: per metà dell’anno i viaggi tra il freddo di Amsterdam, i tropici del Sudamerica, l’Estremo Oriente, a bordo di aerei sgangherati, traghetti e automobili; per l’altra metà l’immobilità di un villaggio dove si parla menorquín e neanche la posta sembra arrivare”.

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Verso Santiago. Digressioni sulle strade di Spagna

Venezia, il leone, la città e l’acqua

Stig Dagerman “L’uomo che non voleva piangere”, presentazione

Da un autore di culto della letteratura svedese del Novecento, sedici racconti tra realismo sociale e visionarietà
Maestro del racconto realistico ma anche visionario frequentatore del fantastico, erede della grande tradizione della narrativa sociale svedese e insieme originale ammiratore di Kafka: Stig Dagerman fu tutto questo.(da Iperborea)

L’uomo che non voleva piangere è  il primo racconto che dà il titolo al volume. In questa nuova edizione. Fulvio Ferrari, studioso e traduttore di Dagerman,  ha raccolto tutti i racconti, in parte già apparsi nel 1996 nel volume miscellaneo I giochi della notte.
In questa nuova edizione dei racconti,  diversi per  stile e fattura, compaiono testi inediti in Italia dal 1941, scritti ai tempi degli esordi, fino al 1953, un anno prima di togliersi la vita, pubblicati in riviste letterarie o della Lega delle cooperative e sul giornale dei giovani anarco-sindacalisti.
In molti si ritrova lo stile di Dagerman: l’ impianto realista, la descrizione di luoghi e situazioni della contemporaneità insieme ad elementi visionari, fantastici o da teatro dell’assurdo.
Una raccolta che evidenzia  stili e tecniche narrative diverse e in fieri proprio perché l’autore le sperimenta  o perché è stato influenzato anche da letture e autori, tra cui Kafka,  o in cui si riconosce una impostazione filosofica che ricorda quella di Albert Camus.
Certi racconti sono scritti in terza persona in altri invece l’uso della prima diventa un flusso di coscienza, le cui tematiche di base sono la ribellione individuale nei confronti dell’ipocrisia che regola i rapporti sociali, una visione cupa, angosciata, dell’inutilità del tutto e dell’assurdo del vivere, con la volontà di cercare e sperimentare nuovi mezzi espressivi che possano porre in modo vivo le grandi questioni dell’esperienza umana, dell’essere umano in lotta con le proprie emozioni e il dolore della vita quotidiana.

Brevi note biografiche

Anarchico lucido e appassionato incapace di accontentarsi di verità ricevute, militante sempre in difesa degli umiliati, degli offesi e dell’inviolabilità dell’individuo, Stig Dagerman (1923-1954) appartiene alla famiglia dei Kafka e dei Camus e resta nella letteratura svedese una figura culto che non si smette mai di rileggere e riscoprire. Segnato da una drammatica infanzia, intraprende molto giovane una folgorante carriera letteraria bruscamente interrotta dalla tragica morte, lasciando quattro romanzi, quattro drammi, poesie, racconti e articoli che continuano a essere tradotti e ristampati. Iperborea ha pubblicato Il viaggiatore, Il nostro bisogno di consolazioneBambino bruciatoI giochi della nottePerché i bambini devono ubbidire?La politica dell’impossibileAutunno tedesco e Il serpente e la raccolta di poesie Breve è la vita di tutto quel che arde.(da Iperborea Autore)

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Il serpente

Su mangialibri Il viaggiatore(Racconto)

Cose spiegate bene: Quello che mangiamo

Iperborea

Il cibo, le cose che mangiamo, come le mangiamo, sono l’argomento di questo numero di COSE Spiegate bene: accanto alle attenzioni per la «cucina» e per tutto il suo indotto culturale e commerciale, è cresciuta anche l’importanza che diamo a quello che cuciniamo, o che consumiamo senza bisogno di cucinarlo, per la sua origine e per vari passaggi che precedono la sua digestione.
Un interesse legato a ragioni di salute, di mercato, o di semplice desiderio di conoscenza.
A questo desiderio prova a rispondere anche questa volta COSE Spiegate bene, raccontando il reale valore delle calorie, le ragioni della schizzinosità dei bambini, il dibattito sulla carne sintetica e i disturbi alimentari. E chiedendosi se sia ammirevole o disdicevole che certe coppie ordinino le stesse cose al ristorante. Ma ancora più concretamente parliamo del prezzemolo e dei pompelmi, dell’allarmante olio di palma, del colore del burro e di come parlano gli chef. Anzi, «andiamo a parlarne», di queste cose.

Alcune voci dal Sommario:

Colazione, pranzo e cena L’abitudine di consumare tre pasti al giorno è relativamente moderna, ma esistono schemi alimentari alternativi

La vera data di scadenza degli alimenti
Perché molti bambini sono schizzinosi con il cibo
Non dovremmo solo contare le calorie per dimagrire Quella della caloria come unità di misura è una storia di successo che ha provocato molti insuccessi, nelle diete
La lunga e fortunata storia del riso in Italia
Perché alcuni cibi ci disgustano? E perché ad alcune persone succede più che ad altre? In parte è per una funzione evolutiva di difesa, ma c’entrano anche altri fattori
Un po’ di cose sul vino, spiegate

Il link al Sommario completo: Il Sommario

The Passenger: Alpi e Londra

Per ragioni che la scienza non capisce ancora del tutto, le Alpi si stanno riscaldando più velocemente di altre parti del mondo. Ed è da qui, da un cambiamento climatico sotto gli occhi di tutti, che deve partire qualsiasi discorso riguardante il presente e il futuro della principale catena montuosa d’Europa, una torre d’acqua da cui dipendono le risorse idriche del continente. Dalla chiusura degli impianti sciistici alla costruzione di centrali idroelettriche, dal ritorno della grande fauna carnivora all’epidemia di bostrico che decima i pecci, le sfide che questa grande e varia regione deve affrontare sono presagi di fenomeni che investiranno tutto il mondo: la fine di modelli economici, i difficili compromessi della transizione energetica, gli eventi climatici sempre più estremi, le nuove opportunità. Visto che la soluzione a problemi globali spesso tocca trovarla localmente, le Alpi, con la loro estrema diversità culturale, economica e sociale, offrono terreno fertile per sperimentazioni e idee innovative, a patto che cambi lo sguardo con cui le osserviamo.  La Rivoluzione industriale ci ha dato in eredità sia la visione romantica di un luogo nobile e immobile da preservare a tutti i costi, sia quella capitalistica di una regione da sfruttare come parco giochi per cittadini nel weekend. Possiamo liberarci da entrambi questi approcci solo provando a guardarle da dentro, dimenticandoci momentaneamente dei picchi e concentrandoci sulle valli, i valichi e i versanti delle montagne, vederle come luoghi alternativi di produzione di valore, dove la sostenibilità è impressa nel paesaggio per necessità. Soprattutto, è il turismo legato alla sempre più precaria neve che deve rinnovarsi, perché la monocoltura dello sci non cannibalizzi le risorse (idriche, energetiche, paesaggistiche, economiche e fiscali) che potrebbero invece essere usate per creare e promuovere altri modelli di sviluppo. Cambiare in continuazione è il destino delle Alpi, e cambiare con loro è quello di chi le abita. Una sfida continua che dà spazio a epopee e grandi imprese, che sia la costruzione di un rifugio oltre i quattromila metri, l’epico viaggio di un lupo alla ricerca della sua Giulietta, il tentativo di piantare la vite sempre più in alto, o la paziente, decennale rigenerazione di un borgo quasi abbandonato.(da Iperborea)

Il Sommario e le foto

Londra città aperta. È la sua forza e la sua maledizione. Aperta e cosmopolita, con una popolazione multietnica che la connette ai quattro angoli del pianeta; aperta agli affari e all’Europa, come insistono i suoi sindaci pre e post Brexit; e aperta ai flussi della finanza globale e agli investimenti immobiliari di miliardari felici di parcheggiare i loro soldi in una grande metropoli di lingua inglese, dove lo stato di diritto e leggi clementi garantiscono loro anonimato e sicurezza – per non parlare del glamour. E così le case più esclusive della città finiscono in mano a superricchi stranieri, i «solo» ricchi si accontentano di un gradino più basso, subentrando ai benestanti e spingendo sempre più in fuori tutti gli altri, in una reazione a catena che inasprisce una drammatica crisi abitativa dovuta alla carenza di alloggi: da decenni Londra attira nuovi abitanti, ma non costruisce le case per ospitarli. Il caro-affitti strangola non solo la popolazione a basso reddito, ma anche tutto quello che rendeva la città una vera capitale: gallerie, teatri, locali, ristoranti. E poi ci sono gli choc esterni, il triplice colpo di crisi finanziaria, Brexit e pandemia che avrebbe abbattuto qualsiasi città, ma che per Londra, centro di scambi e commerci, punto di incontro dell’umanità, è stato un affronto personale, ad civitatem. Eppure Londra sopravvive e, in angoli inaspettati della sua vastità, lontano dal richiamo turistico di Buckingham palace, fiorisce: nelle comunità sudasiatiche a due passi da Heathrow, dove seconde, terze generazioni creano generi musicali che diventano globali; nei campi di calcio della Londra Sud nigeriana, dove crescono i talenti della nazionale inglese; nelle gallerie che nascono in zone periferiche, dove artisti un tempo poco considerati vengono riscoperti e rivalutati; nei ristoranti fuori dai confini porosi del centro, dove mescolanze e combinazioni inedite vengono testate prima di diventare nuove tendenze. E nell’eterna girandola di quartieri che si atrofizzano di gentrificazione (una parola, se non un fenomeno, inventata a Londra per Londra) e altri che diventano insospettabili centri di creatività, Londra respinge e accoglie, cambia e si trasforma. E, fedele a se stessa, rimane aperta.(Da Iperborea)

Il Sommario e le foto

The Passenger novembre 2023

“Venezia”

Con il titolo The Passenger , Iperborea annovera una serie di volumi che presentano inchieste, reportage, saggi, narrativa che determinano il ritratto del Paese trattato fornendone un ampio quadro sotto l’aspetto culturale, economico, politico anche attraverso gli scritti di narratori, giornalisti, esperti.

A novembre VENEZIA

Se altrove la modernità e l’urbanizzazione hanno cambiato radicalmente il volto delle città lasciando giusto qualche scorcio dei centri storici vagamente intatto, Venezia ha sempre rassicurato il visitatore: puoi venire oggi, domani o tra dieci anni, il museo a cielo aperto sarà sempre qui. Questa visione cristallizzata e in parte coltivata dagli stessi veneziani, i limiti fisici all’espansione in orizzontale così come in verticale hanno contribuito a dare questa sensazione di immobilità e astoricità: ingannevole e per definizione impossibile in un ambiente anfibio e mutevole come quello lagunare. Le pagine di questo volume dimostrano il contrario… (continua da Iperborea)

Così si apre la presentazione del volume dedicato a Venezia

Gli autori di questo volume: Gianfranco Bettin, Ginevra Lamberti, Vera Mantengoli, Alessandro Marzo Magno, Gianni Montieri, Tiziano Scarpa, Diletta Sereni, Anna Toscano, Eleonora Vio, Clara Zanardi

A questo linK Anteprima e Sommario

Cose spiegate bene

Il settimo volume di Cose spiegate bene, la rivista di carta del Post realizzata in collaborazione con Iperborea, dal titolo allusivo Voltiamo decisamente pagina propone una disamina del funzionamento dei nostri organi di informazione: i giornali.

Molte cose stanno cambiando nel giornalismo, nei giornali, e anche nei lettori: è un periodo intenso e critico per l’informazione italiana e mondiale, presa in mezzo tra un ruolo che non è mai stato così prezioso per il funzionamento e la crescita delle democrazie e un inizio di secolo che ne ha scompigliato la sostenibilità economica. Capire come «leggerli» davvero i giornali, su quali regole e meccanismi si basino le scelte e le decisioni di chi li fa, è prezioso per comprendere quello che ci succede intorno e come viene raccontato. Come si finanziano i giornali? Chi sono le persone che li fanno? Che lingua parlano? Come si diventa «giornalisti»? Cosa sta succedendo ai più famosi quotidiani italiani e stranieri? Come si legge un’intervista? Come si misurano le copie vendute? Cosa dobbiamo pensare quando su un giornale vediamo un testo fra virgolette? E perché l’ira è l’emozione più usata nei titoli? Si può restare sulla superficie dei fatti raccontati, oppure diventare lettori più accorti e informati sull’affascinante e centrale mondo delle news e di chi le produce. Con testi di Annalena Benini, Michela Murgia, Mario Tedeschini Lalli, Carlo Verdelli e della redazione del Post.

Qui il Sommario

Altre Cose spiegate bene su tuttatoscanalibri

La terra è rotonda

E giustizia per tutti

Cose spiegate bene: A proposito di libri

Patrik Svensson “L’uomo con lo scandaglio. Storie di mare, abissi, meraviglie”, presentazione

Traduzione di Monica Corbetta

[…]Patrik Svensson ha raccolto in questo libro multiforme – romanzo d’avventura, memoir, indagine scientifica – storie di personaggi celebri e individui dimenticati che si sono consacrati al mito del mare, dai naviganti polinesiani che attraversarono in canoa l’Oceano Pacifico a Piccard e Walsh, che per primi osservarono il paesaggio alieno della fossa delle Marianne.[…] (da Iperborea)

Un saggio racconto, uno zibaldone dove si possono trovare vicende e personaggi, animali marini, esplorazioni, curiosità, il tutto con soggetto il mare e la curiosità dell’uomo di scoprire i suoi segreti penetrando i suoi abissi. Seconda opera dello scrittore il cui titolo riporta quello di un capitolo.

Un testo che si apre con l’amore e la passione dell’autore per questo elemento così presente e così sconosciuto. Un viaggio epico nella storia delle esplorazioni e dei fondali e degli abitanti di quest’ambiente vasto e soprattutto navigato alla ricerca avventurosa  di conoscenze:  la storia delle prime esplorazioni spagnole e portoghesi, soprattutto dedicando un capitolo al viaggio di Magellano, storie  ricche di particolari e di curiosità storiche spesso sconosciute, ma anche capitoli dedicati agli squali, alle balene e ai capodogli dove non mancano riferimenti a Moby Dick il romanzo di Melville che ha affascinato generazioni di giovani lettori e cineasti, ma anche descrizioni di dispositivi nati dalla necessità di percorrere questa vastità e poterla governare con la creazione della  bussola, l’astrolabio, il sestante e delle carte nautiche per incominciare a segnarne i confini.

Patrik Svensson è uno scrittore e giornalista svedese. Si occupa di arte e cultura per il quotidiano Sydsvenskan. Ha esordito nel 2019 con il bestseller internazionale Nel segno dell’anguilla (Guanda); L’uomo con lo scandaglio è il suo secondo libro. Vive con la famiglia a Malmö.( da Iperborea Autore)

Cose spiegate bene

La Terra è rotonda

PAGINE: 272

A CURA DI: Nicola Sofri

CON TESTI DI: Stefano Boeri, Marta Ciccolari Micaldi, Elena Dell’Agnese, Francesca Mannocchi

ILLUSTRAZIONI: Jacopo Rosati

«La Terra sopravviverà», diciamo spesso nelle preoccupazioni sul riscaldamento globale: sono gli esseri viventi e le loro vite come le conosciamo a essere in pericolo. Ma il rapporto tra noi umani e la Terra che abitiamo cambia continuamente anche in quello che ne conosciamo: nelle nostre scuole si insegna meno geografia, Google Maps ha cambiato il nostro rapporto con lo spazio e i movimenti, la geopolitica è diventata di nuovo un tema di discussione, per tragiche ragioni. Ci sono un sacco di cose da conoscere e capire sul pianeta e su quello che ne abbiamo fatto: importanti, affascinanti, utili, spesso tutte e tre le cose assieme. Cosa sta cambiando nelle rotte navali? Quanto dura una stagione? Come si costruiscono le metropolitane? Dov’è il confine fra Terra e Spazio? Qual è la capitale della Bolivia? Che ore sono, davvero? La geografia è presente nella vita quotidiana di tutti e «saper stare al mondo» significa innanzitutto conoscere gli spazi vicini e distanti e come influiscono sulle nostre vite, da quando ci svegliamo la mattina a quando raggiungiamo un luogo lontano, magari «agli antipodi». Già, e cosa c’è agli antipodi?


Il quarto numero di “Cose spiegate bene” : su Iperborea il Sommario

Gli altri su tuttatoscanalibri:

“Cose spiegate bene” la rivista cartacea del “Post” con la collaborazione di Iperborea

“E giustizia per tutti”

Björn Larsson “La vera storia del pirata Long John Silver”, presentazione

“Accingendosi a scrivere una vita di John Silver, Björn Larsson affronta una scommessa difficile al limite dell’azzardo. Qualcosa di simile a scrivere la biografia di un demone o di un genio della bottiglia, di un essere apsicologico e magico per eccellenza. La biografia di un sogno, apparso in forma di incubo a un giovane nelle notti in tempesta, poi incarnatosi sotto mentite spoglie, poi, dopo varie scelleratezze, scomparso nel nulla. Come riempire quel nulla con una sostanza credibile? Non so come[…] ma l’autore è riuscito a superare l’ostacolo e vincere la scommessa” (dalla postfazione di Roberto Mussapi)

La prima edizione del romanzo risale al 1998 con il titolo originale “Long John Silver” per la traduzione di Katia De Marco; l’autore ne ricostruisce la vita, come si legge nelle pagine che precedono l’apertura: L’avventurosa  e veritiera storia della mia vita e delle mie imprese di uomo libero, gentiluomo di ventura e nemico dell’umanità. Nella finzione letteraria è proprio lui a raccontarla in prima persona.

Ma chi era John Silver?

L’indimenticabile personaggio dell’Isola del tesoro di Stevenson. Il pirata con una sola gamba che al termine del romanzo si dileguerà e che scomparirà, per volontà del suo autore, senza che di lui si sappia più nulla; una figura certamente negativa, ma non del tutto, ambiguo, aggiunge il commentatore Mussapi nella sua postfazione, il cui fascino si fonda proprio “sull’ambiguo atteggiamento di Jim, (il protagonista del romanzo), e di Stevenson nei suoi confronti”.

[…]“fatto sparire da Stevenson nel nulla per riapparirci ora vivo e ricco nel 1742 in Madagascar, intento a scrivere le sue memorie. […] Ma è a un personaggio letterario che è affidato il compito di rivelare la “verità”, un personaggio cosciente di esistere solo nelle parole, che dialoga in un pub di Londra con Defoe fornendogli notizie per la sua storia della pirateria, che risponde a Jim Hawkins dopo aver letto L’Isola del Tesoro, e che, in quel continuo gioco di rimandi, indaga sul rapporto tra realtà e invenzione, sete di vivere e bisogno di immortalità, solitudine e libertà, con la consapevolezza che non esiste altra vera vita di quella che raccontiamo a noi stessi”.(da Iperborea)

Brevi note biografiche

Björn Larsson è nato a Jönköping nel 1953, docente di letteratura francese all’Università di Lund, filologo, traduttore, scrittore e appassionato velista, è uno degli autori svedesi più noti anche in Italia. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il Premio Grinzane Biamonti, Premio Elsa Morante, Premio internazionale cultura del mare, Premio Boccaccio Europa e il prestigioso Prix Médicis in Francia. Tra i suoi titoli di maggior successo, tutti pubblicati in Italia da Iperborea, La vera storia del pirata Long John SilverIl Cerchio CelticoIl porto dei sogni incrociatiI poeti morti non scrivono gialli e L’ultima avventura del pirata Long John Silver.(da Iperborea Autore)

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Nel nome del figlio

Cees Nooteboom “Venezia, il leone, la città e l’acqua” presentazione

Tradotto da Fulvio Ferrari per la casa editrice Iperborea.

Lo scrittore e poeta olandese ha trascorso ogni anno, e per cinquant’anni, un periodo più o meno lungo nella città lagunare, risiedendo in sestieri sempre diversi, ma anche in albergo o in appartamenti prestati da amici o tramite airbnb, il portale online che mette in contatto chi cerca un alloggio o una camera per brevi periodi, tanto che conosce e si muove in città e tra le calli con l’esperienza di un veneziano anche se, nonostante la pratica accumulata, non gli capiti di perdersi, come a Venezia può accadere.

Un libro diario o guida in cui racconta dei suoi autori preferiti Tiepolo, Tintoretto e Canaletto tra i pittori, ma anche dei dogi e dei letterati, dei naviganti, dei pescatori, dei commercianti e dei pirati, raccontando anche dei veneziani di oggi, i pochi rimasti, poco più che cinquantamila perché

«Questa è sempre stata una città per forestieri. Il gioco consiste nel far durare un secondo di più l’incertezza, nell’essere veneziano per un microsecondo, prima che abbia luogo l’inevitabile smascheramento. Loro da un lato vivono di noi, dall’altro si sentono minacciati dalla nostra massa e la sera abbandonano la città come una nave che affonda. Ma come fai a spiegargli che non fai parte della massa?» Dopo oltre cinquant’anni di periodici soggiorni a Venezia, Cees Nooteboom offre alla sua città del cuore il proprio tributo di narratore che ha fatto del viaggio una forma di vita”.[…]

Un vagabondaggio letterario, storico e filosofico dedicato a Venezia. Un sogno di palazzi e chiese, di potere e denaro, dominio e declino, un paradiso di bellezza.( da Iperborea)

e anche

Brevi note biografiche

Autore di romanzi, poesie, saggi e libri di viaggio, è ritenuto «una delle voci più alte nel coro degli autori contemporanei» (The New York Times), tradotto in più di trenta paesi e insignito di numerosi premi letterari, paragonato dalla critica a Borges, Calvino e Nabokov. Nato all’Aia ed eterno viaggiatore, si è rivelato a soli ventidue anni con Philip e gli altri e ha raggiunto il successo internazionale con romanzi come Rituali e Il canto dell’essere e dell’apparire. Tra le ultime sue opere pubblicate da Iperborea, Avevo mille vite e ne ho preso una solaTumbasCerchi infiniti533. Il libro dei giorni e Addio. ( da Iperborea autore)

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L’occhio del monaco

533 il libro dei giorni

Addio