
Notturno francese è in realtà un notturno pieno di luce. È una storia di errori, di appuntamenti che non si sa di avere, di labirinti e di orfani che cercano un porto. Un romanzo dove domina la malinconia del continuo lasciarsi dietro le spalle cose e persone, nel tempo e nello spazio. Ma anche la sconsideratezza di mettersi in viaggio per ritrovarle. O per farsi trovare.( dal Catalogo Sellerio)
Non saprei dirti se, […] Non saprei dirti nemmeno
L’incipit è all’insegna della casualità o di quelli che chiamiamo “segni del destino” e che spesso non sappiamo riconoscere all’impronta. L’ultimo romanzo di Stassi è un viaggio, un viaggio a ritroso, un viaggio nei ricordi, non voluto e non fissato, ma capitato con quella casualità che lascia sconcertati.
“Non so se fu all’uscita da quella scala che mi svagai […] Due convogli identici, rossi e grigi, con la classica punta affusolata, aspettavano il fischio dei rispettivi capitreno da entrambi i lati del marciapiede. […]”
È così che il nostro protagonista, Vince Corso, biblioterapeuta e detective di enigmi letterari, si trova senza volere sul treno sbagliato, per Milano e non per Napoli, la sua vera destinazione.
E ancora su quel treno sbagliato, nel posto numerato proprio come il suo un altro viaggiatore che sottolinea ancora la casualità, fortuita ma fortunata di quell’errore: “forse lei non lo sa ancora, ma potrebbe essere arrivato il momento di fare questo viaggio”.
Sì, rimandato, ma mai dimenticato, alla ricerca di quel padre mai conosciuto e rivelato da sua madre in punto di morte.
Sì, perché Vince è nato a Nizza e la madre lo ha concepito quando lavorava negli alberghi della Costa Azzurra crescendolo da sola e trasferendosi anni dopo a Genova dove Vince aveva fatto il liceo: nello splendido Hotel Le Negresco a Nizza, era stato concepito dopo l’unica notte d’amore con uno sconosciuto, hotel a cui puntualmente aveva inviato una cartolina al giorno senza il nome del destinatario.
Comincia così il viaggio del protagonista: Genova, la prima tappa e da lì fino a Marsiglia dove aveva trascorso la prima infanzia. Ancora un’indagine per Vince Corso, quella più importante, quella per scoprire chi è suo padre.
Un romanzo fatto di romanzi, un libro fatto di libri a cominciare da quello che doveva essere il suo compagno di viaggio: Notturno indiano di Tabucchi, ma anche di luoghi evocativi e significanti che entrano nella storia per farne parte.
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