Antonio Caiazza “Una storia scomoda.La guerra segreta al film di Luciano Tovoli con Mastroianni sugli italiani in Albania negli anni del fascismo”, Bibliotheka

STORIA INEDITA DI UNA GUERRA DIPLOMATICA PER BOICOTTARE UN FILM DI Luciano Tovoli con MASTROIANNI E CASTELLITTO SULL’ITALIA FASCISTA IN ALBANIA

Il giornalista Rai Antonio Caiazza ricostruisce la vicenda attraverso documenti di archivi italiani, francesi e albanesi. Con lettere degli scrittori Kadare e Agolli

con documenti inediti e lettere degli scrittori Ismail Kadare e Dritero Agolli

Bibliotheka

Dal 5 settembre

Documenti inediti rinvenuti negli archivi diplomatici in giro per l’Europa ricostruiscono una vicenda ancora del tutto sconosciuta, che riguarda il boicottaggio di un film con Marcello Mastroianni, Michel Piccoli, Anouk Aimée e un quasi esordiente Sergio Castellitto. Il film era Il generale dell’armata morta, tratto dal romanzo dello scrittore albanese Ismail Kadare per la regia di Luciano Tovoli. Le riprese erano previste fra il 1980 e il 1982, in Albania, dove i fatti raccontati avvennero realmente. Ma dopo contatti, viaggi e sopralluoghi e il denaro versato alla Banca di Stato albanese, la troupe fu imbarcata su un aereo e rimandata in Italia, senza che fosse girato neppure un metro di pellicola. Ricostruisce questa singolare vicenda Antonio Caiazza, giornalista alla Rai di Trieste particolarmente attento al mondo balcanico, nel libro Una storia scomoda. La guerra segreta al film con Mastroianni sugli italiani in Albania negli anni del fascismo che contiene documenti inediti e lettere degli scrittori Ismail Kadare e Dritero Agolli. Si è sempre attribuita la responsabilità del boicottaggio del film agli albanesi, ma i documenti consultati negli archivi diplomatici raccontano la trama che cercò di bloccare la lavorazione della pellicola. Gli apparati di due grandi democrazie, Italia e Francia, attivarono una notevole pressione nei confronti dell’Albania affinché il film non si facesse. Il motivo: riapriva la pagina dell’occupazione fascista, delle atrocità e delle vessazioni nei confronti delle popolazioni civili, che a Roma si voleva chiusa per sempre.

“In Italia – spiega Caiazza – si erano fatti e si facevano film sulla Resistenza e di denuncia del fascismo. Ma non sul nostro passato coloniale. Il generale dell’armata morta rompeva il silenzio su vicende che l’Italia voleva definitivamente sepolte”.
Il film si fece comunque, fu girato in Italia e uscì nel 1983, ma nel nostro Paese non vide mai le sale cinematografiche.

Antonio Caiazza, giornalista alla redazione Rai di Trieste, ha seguito per anni le vicende Balcaniche per diverse testate. In particolare, all’Albania ha dedicato servizi televisivi, articoli e due libri: In alto mare. Viaggio nell’Albania dal comunismo al futuro (Instar Libri 2008) e il romanzo La notte dei vinti (Nutrimenti 2014), racconto della sanguinosa epurazione che colpì la nomenklatura di Tirana a metà degli anni ’70.

Virginia Ciaravolo ” Truffe amorose. Da relazione virtuale a morte reale. La storia di Daniele Visconti “, presentazione

Un libro inchiesta per affrontare il fenomeno a 360 gradi 

Presentazione di Anna Maria Bernini. Prefazione di Alessandro Politi

Armando Editore

Da qualche anno a questa parte, assistiamo impotenti ad un reato, conosciuto come “Romance Scam”, Truffa Sentimentale o Truffa Amorosa; una forma particolare di cyber- truffa, di raggiro volto all’ottenimento illecito di denaro, utilizzando internet come mezzo privilegiato di interazione con la vittima. Nell’affrontare questo fenomeno, paradossalmente dimentichiamo che le truffe online non hanno solo come denominatore comune l’ottenimento illecito di denaro, ma spesso il danno esistenziale e psicologico è altrettanto importante quanto l’estorsione economica. A riprova la terribile vicenda di Daniele Visconti, la cui storia viene analizzata nel libro. La giovane vittima, completamento manipolata dal suo predatore online, è passata da un innamoramento virtuale a morte reale, suicidandosi a soli 24 anni. Il testo, grazie all’ausilio di differenti specialisti, pone all’attenzione del lettore la decodifica del fenomeno, analizzandolo in tutte le sue sfaccettature, fornendo elementi importanti per un prezioso lavoro di formazione/informazione affinché casi del genere non accadano più. L’opera si pone come libro/inchiesta per affrontare il fenomeno a 360 gradi, uno studio della scottante problematica in tutte le sue sfaccettature, come risultato di un lungo e accurato lavoro, frutto di molteplici professionalità messe in campo. Uno strumento validissimo per riflettere non solo sul reato in oggetto, ma che si focalizza con sensibilità sulla terribile piaga del suicidio giovanile. I proventi del presente volume verranno devoluti alla ODV Daniele Visconti.

È una storia di dolore e di disperazione quella che Virginia Ciaravolo ricostruisce in Truffe Amorose. Non lo fa con morbosità o con volontà di spettacolarizzare un caso mediatico ma per creare una nuova consapevolezza sulle fragilità di una generazione. La vita di un ragazzo di 24 anni, Daniele Visconti, diventa lo strumento che la psicoterapeuta e criminologa utilizza per sensibilizzarci sulle truffe online e sulla manipolazione. Oltreché sulla grande sete di socializzazione e la mancanza di un’educazione amorosa della generazione dei 20/30enni. È un testo da leggere senza giudizi né verso le vittime, né verso i loro antagonisti. Non si tratta infatti di stabilire chi sia buono o cattivo, non c’è modo che questa polarizzazione possa restituire la vita a Daniele o che possa aiutarci a decodificare in modo utile questo fenomeno. L’obiettivo è invece di prevenire altre morti come quella di questo ragazzo forlivese di 24 anni. […] Così come non si vittimizza o colpevolizza nessuno in modo netto in questo testo, non vengono neanche additati come fonte di ogni male internet, i social e le dating app. Il tema sul quale concentrarsi è infatti la sensibilizzazione verso la cura della salute mentale, verso il sostegno e la costruzione di una forte consapevolezza di sé. Superare lo stigma del chiedere aiuto, rafforzare le proprie relazioni per poter uscire da quell’isolamento in cui siamo noi stessi a volte a relegare la nostra parte più sensibile. Questi sono dei temi sempre più centrali nel dibattito sociale e politico italiano, anche nelle università e nelle scuole è forte il bisogno di un supporto costante e professionale per i più giovani. (dalla presentazione di Anna Maria Bernini, Ministro dell’Università e della Ricerca)

Dichiara l’Autrice: «Lavorare a questo libro che abbraccia più tematiche: truffe amorose, uso distorto dei social da parte della costellazione giovanile, il suicidio nei giovani che secondo le statistiche ISTAT sta subendo forti impennate, fragilità psicologiche, impone una presa d’atto di quanto occorre affrontare i disagi dei ragazzi e delle ragazze d’oggi. Solo con coraggio e corretta informazione a riguardo possiamo dare loro nuove alternative e strade da percorrere».

Virginia Ciaravolo, Psicoterapeuta-criminologa, Presidente dell’Associazione Mai più violenza infinita Onlus, si occupa prevalentemente di donne e minori ed età giovanile. Esperta in reati di violenza di genere, abusi, bullismo e cyberbullismo. Laureata in Psicologia, Psicoterapeuta specialista in infanzia, adolescenza ed età adulta. Nel 2010 coniuga la sua passione per la criminologia conseguendo la laurea in Scienze dell’investigazione e sicurezza, presso l’Università di Perugia. Formatrice in numerosi corsi sulle tematiche evidenziate, ha collaborato con la Questura di Napoli ed è docente/ consulente esterno per la Pubblica Sicurezza Ministero dell’Interno, e inoltre docente Scuola Regionale Polizia locale Regione Campania. Fa parte della task force del primo Osservatorio nazionale CNOP sulla prevenzione dei suicidi, collabora inoltre al Tavolo tecnico per abusi minori in ambito sportivo, Dipartimento Sport Presidenza Consiglio dei Ministri. Autrice di numerosi volumi, tra cui nelle nostre edizioni: La violenza di genere dalla A alla Z, D’improvviso si è spenta la luce. Storie di stupri lacrime e sangue ed altre pubblicazioni.

Della stessa autrice su tuttatoscanaliberi

La violenza di genere dalla A alla Z

D’improvviso si è spenta la luce. Storie di stupri lacrime e sangue

Ermanno Mariani “Scoop. La banda degli incappucciati tra Piacenza e la Bassa Lombarda”

Pagine 60, 13 euro

OLIGO EDITORE

Una storia vera di cronaca nera narrata in prima persona dal cronista che ha risolto il caso. Nel 1995 una banda di incappucciati terrorizza le province di Monza, Lodi, Cremona, Crema, Brescia e Piacenza. Passa di paese in paese, violentando giovani ragazze con una violenza che nella pacifica provincia italiana non si era mai vista. Un cronista piacentino ha per primo l’intuizione che non si tratti di casi isolati, ma dell’azione di una banda criminale. Da qui la notizia rimbalza su tutti i media nazionali. Tra indagini, rapporti non sempre facili con le forze dell’ordine e colleghi, uno spaccato veritiero del mondo giornalistico italiano.

Nebbia autunnale, fredda, pungente. Antonio si avvicinò al rugginoso Maggiolino; inserita la chiave nel quadro, il motore 1200 tossì e la macchina del popolo sussultò avanzando nell’umida e leggera nebbia che tutto ammantellava, insozzando grigia e vischiosa strade, lampioni, palazzi, opacizzando luminose insegne al neon e semplici cartelloni. Parcheggiata la Volkswagen, il cronista scese dall’auto e coprì a piedi le poche centinaia di metri che lo separavano dal bar; l’umidità lo penetrava come un acuto urlo di orrore e lo faceva rabbrividire, si alzò il bavero del giubbotto sul collo per proteggersi.

Ermanno Mariani, cronista di nera e giudiziaria, scrive per “Libertà” quotidiano di Piacenza. Corrispondente Ansa, collabora anche con Radio Inn, Radio Sound e Telelibertà. In passato ha lavorato per il “Giorno”, “l’Unità”, “Repubblica”, “Gazzetta di Parma”, “Resto del Carlino”, “La Nazione”, “Il Giornale di Brescia”, Radio Popolare. Ha scritto numerosi libri per editori del territorio e si è occupato di tutti i casi mediatici dell’Emilia e della Bassa Lombardia e, in ultimo, del ritrovamento del ritratto di Klimt a Piacenza, da cui ha tratto il libro Il mistero del doppio ritratto di Klimt (2018).

Virginia Ciaravolo “D’improvviso si è spenta la luce. Storie di stupri, lacrime e sangue”

Armando Editore

Pagine 224, Prezzo 15,00

Presentazione di Luigi Riello
Prefazione di Alessandro Giuliano

Con interventi di Valeria FedeliEmerita CretellaNunzia BrancatiStefania AscariAntonella Esposito


Tutti i proventi di questo libro da parte degli autori, contribuiranno ad aiutare due associazioni che da sempre sono accanto alle donne e ai bambini: Associazione Salvamamme-Salvabebè e UICI Unione nazionale ciechi e ipovedenti, affinché le violenze sessuali sulle donne, ed in particolare sulle donne speciali, denominate anche violenze multiple, possano avere la giusta attenzione e prevenzione.

È terribilmente complesso parlare di stupro, ugualmente difficile porsi all’ascolto di quelle donne che, come negli scenari di guerra più nefandi, si vedono depredate di tutto: abiti, carne, identità, anima. Nel libro, come in un viaggio, si partirà dal racconto degli stupri nella storia, si delineeranno vissuti ed emozioni di chi subisce, stati d’animo, percorsi lenti e spesso balzi all’indietro, la legislazione vigente. Si delineeranno i profili del violentatore, le motivazioni, le strutture e la qualità dei servizi per una rieducazione, o per un intervento specialistico, per poi indicare i metodi per superare il trauma o quanto meno convivere con il dolore senza farsi ulteriormente male. Prima però di ogni parola, scritta o pensata, troveremo durante questo percorso, la storia di E. che era una bambina e non poteva capire, quella di C. che si guarda allo specchio e non si riconosce e ancora quella dì R., vittima inconsapevole di Revenge Porn, terminando infine con il racconto di A., una diciottenne a cui, in una giornata di sole, d’improvviso si è spenta la luce.

Dichiara l’Autrice: «Per una psicoterapeuta curare le ferite emotive che vengono portate in terapia è la prassi; di fronte ad uno stupro cade però ogni certezza, ogni sapere, ogni esperienza. La terapia va inventata volta per volta seguendo i tempi delle pazienti. Uno dei motivi di fondo per cui ho deciso di parlare di stupro in modo corretto nasce dal desiderio di trasformare il loro silenzio in parole. Di violenza sessuale non se ne parla molto, è un fenomeno indicibile, complesso e difficile da raccontare, riuscire ad attraversare quel silenzio è la chiave di volta per la risoluzione del trauma subito».

Virginia Ciaravolo, Psicoterapeuta specialista in infanzia, adolescenza ed età adulta, criminologa, Presidente dell’Associazione Mai più violenza infinita Onlus, si occupa prevalentemente di Donne e minori. È esperta in reati di violenza di genere, abusi, bullismo e cyberbullismo e ha al suo attivo numerose pubblicazioni. Ha curato per Armando editore Violenza di genere dalla A alla Z (2021).

“Delitto diplomatico. La morte di Attanasio e Iacovacci in Congo”, Paesi Edizioni

Inchiesta di Fausto Biloslavo – Antonella Napoli – Stefano Piazza – Matteo Giusti

Prefazione di Toni Capuozzo

«Per mantenerne vivo il ricordo, per reclamare giustizia attorno alla loro morte,
per diffonderne tra i giovani l’esempio. Ecco le ragioni semplici che stanno dietro
alla realizzazione di questo libro».

dalla Prefazione di Toni Capuozzo

dal 24 febbraio in libreria

Paesi Edizioni

Un’inchiesta giornalistica per non dimenticare il fatto di sangue del 22 febbraio 2021, quando l’ambasciatore Luca Attanasio e il carabiniere della scorta Vittorio Iacovacci cadono in un agguato lungo una delle strade più pericolose della Repubblica Democratica del Congo. Dopo oltre un anno e nessuna verità, questa pubblicazione a più mani intende onorare la memoria degli uomini delle nostre istituzioni caduti in servizio e soprattutto punta a non far scemare l’attenzione mediatica e della politica su un caso ancora aperto e doloroso, dove la verità manca in toto. All’insabbiamento del governo di Kinshasa e all’impotenza delle Nazioni Unite fanno da contraltare le indagini di un gruppo di giornalisti italiani d’eccellenza. Nel libro sono presenti anche le testimonianze dei parenti delle vittime

Chi li ha uccisi? E perché? Paesi Edizioni manda in libreria a distanza di un anno dall’omicidio, la prima inchiesta giornalistica completa sui fatti misteriosi che ancora avvolgono quella giornata.

Il libro “Delitto Diplomatico. La morte di Attanasio e Iacovacci in Congo”, scritto a più mani, intende onorare la memoria degli uomini delle nostre istituzioni caduti in servizio e soprattutto punta a non far scemare l’attenzione mediatica e della politica su un caso ancora aperto e doloroso, dove la verità non c’è. Se da un lato troviamo la non volontà del Governo di Kinshasa a collaborare e l’impotenza delle Nazioni Unite, questo libro con le indagini di un gruppo di giornalisti italiani d’eccellenza prova a rimettere in ordine i fatti e per la prima volta le testimonianze dei parenti delle vittime

GLI AUTORI
Toni Capuozzo, giornalista, scrittore, reporter di guerra e conduttore televisivo italiano, autore di decine di saggi e inchieste.
Antonella Napoli, giornalista, scrive per Repubblica, Vanity Fair, Limes e Huffington Post, e coordina la campagna internazionale Sudan 365.
Fausto Biloslavo, giornalista e reporter di guerra, scrive per Il Giornale, il Foglio, Panorama.
Stefano Piazza, giornalista, scrittore, esperto di terrorismo internazionale per Panorama e La Verità.
Matteo Giusti, giornalista, autore del saggio L’Omicidio Attanasio (Chiarelettere), scrive per la rivista di geopolitica Limes

Antonio De Bonis “La cosa nera. Indagine a tutto campo sulla mafia nigeriana” Paesi Edizioni

Mafia nigeriana, indagine a tutto campo nel libro-inchiesta che ne svela le origini
Ne La cosa nera Antonio De Bonis analizza una delle più pericolose organizzazioni criminali al
mondo, che tiene in pugno, tra codici e stregonerie, il traffico di droga, la tratta di esseri umani e il
business della prostituzione, tra Africa Sub-sahariana ed Europa.
Con la testimonianza dell’attivista nigeriana Blessing Okoedion – fondatrice dell’associazione
Weavers of hope – vittima della tratta che ha avuto il coraggio di denunciare i suoi aguzzini

Nel libro edito da Paesi Edizioni, l’autore affronta il problema (anche dal punto di vista italiano, con focus su indagini condotte a Torino, Castel Volturno e Palermo) dell’espansione della mafia nigeriana, l’organizzazione criminale che tiene in pugno il traffico di droga, la tratta di esseri umani e il business della prostituzione tra l’Africa Sub-sahariana e l’Europa. Ne ‘La cosa nera’ vengono elencati gli affari illeciti gestiti da organizzazioni transnazionali come gli Eye e i Black Axe, le cui strutture e riti iniziatici ricalcano i modus operandi delle mafie nostrane. La loro forza si appoggia sulla connivenza di stregoni, fattucchiere e «uomini di chiesa» che con i loro malefici sottomettono alla schiavitù del sesso migliaia di ragazze nigeriane, in un vortice di sangue e fede senza fine.
L’autore ha partecipato ad alcune delle più importanti operazioni condotte a livello internazionale contro il traffico di esseri umani. Il suo è un lavoro di ricostruzione della verità rispetto a un argomento tabù del quale si parla poco e male, nonostante rappresenti una realtà nel nostro Paese da oltre vent’anni.

L’autore Antonio De Bonis. Palermitano, classe 1963, si è formato nella sezione speciale anticrimine per la
lotta al terrorismo del Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa. Per trent’anni, sin dalla sua fondazione, è stato
al servizio del Ros (Raggruppamento operativo speciale) dei Carabinieri, occupandosi di contrasto alla
criminalità organizzata di tipo mafioso nazionale e internazionale. Oggi è consulente per attività
investigative private e presidente dell’associazione Geocrime Academy per lo studio dei fenomeni criminali.

Gianrico Carofiglio “La misura del tempo” recensione di Salvina Pizzuoli

Non solo un legal thriller, anche in questo ultimo romanzo Carofiglio va oltre il caso che è stato affidato a Guido Guerrieri, l’avvocato protagonista: un caso arrivato dal passato quasi dimenticato, rappresentato da Lorenza, un amore giovanile, che ora a distanza di ventisette anni gli affida la difesa in extremis del figlio accusato di omicidio.

Il tempo, la giovinezza, la difficoltà a comprendere i fatti salienti che ci accompagnano verso l’età adulta, quel tempo che prima era sempre una scoperta e che oggi, scorre veloce, troppo veloce; quel tempo che in gioventù era più ”esteso” perché pieno di nuove esperienze.

Hai mai fatto caso, Guido, a come la vita sembri accelerare con l’età?

Forse potrebbe essere proprio lo stupore – se fossimo capaci di impararlo – l’antidoto al tempo che accelera in questo modo insopportabile.

Essere storditi dalla forza di qualcosa. Mi piacerebbe tanto, se capitasse di nuovo».

Ancora una volta un testo composito in cui il protagonista ripercorre la sua storia con Lorenza e ciò che ha rappresentato nella sua crescita personale, accanto allo snodarsi dell’indagine e della requisitoria, sempre interessante e coinvolgente nel “gioco” di parole regolate dalla logica stringente da cui dipende l’esito fausto o infausto per l’accusato; un gioco psicologico oltre che rigoroso che si articola e trascina il lettore a “vedere” e leggere le due possibili verità costruite entrambe su “indizi” dato che quello a cui il lettore partecipa è un processo indiziario.

Un processo difficile che pone il protagonista nell’angustia di non poter ottenere il risultato sperato e che affida “a pratiche ossessive di pensiero magico” la possibilità di prevedere il verdetto giocando con i “segni” come camminare senza calpestare i cordoli dei marciapiedi, evitare le grate degli scantinati, toccare gli specchietti retrovisori delle macchine rosse. Cose che facevo da ragazzo e che ogni tanto riemergevano, simili a conati, nei momenti di tensione.

Pagine dense di avvenimenti ed emozioni, ricordi, debolezze, casi umani, fragilità che il processo legale, come un palcoscenico,  permette di cogliere. Imprevisto il risvolto finale.

Dello stesso autore:

“Testimone inconsapevole”

Gianrico Carofiglio “La versione di Fenoglio” e altri scritti 

Ilaria Bonuccelli “Per ammazzarti meglio” da Il Tirreno Culture 22 novembre

presentazione del libro “per ammazzarti meglio”

Se lo Stato è complice
della violenza sulle donne
Viareggio. «Sciolgo te e i tuoi figli nell’acido». Non è una minaccia. È una promessa. Pochi mesi dopo, l’uomo prende un coltello e tenta di assassinare la moglie. Ci riesce quasi. Con il figlio di un anno ci riesce. Sette coltellate. Nessun giudice, nessun medico lo aveva ritenuto pericoloso abbastanza da allontanarlo dalla famiglia. Un giudice, invece, c’è che pensa di dover tenere lontano uno stalker dalla sua ex compagna. Forse perché ha già tentato di ammazzarla un paio di volte. Si è anche fatto la galera e non ha mutato d’avviso. Appena uscito ci ha riprovato subito. Allora gli impone un divieto di avvicinamento alla donna. Distanza minima: 3 metri. Di questo parla “Per ammazzarti meglio” (Pozzo di Micene editore), libro inchiesta in 12 storie sulla violenza di genere: di come lo Stato sia complice in tutte le sue declinazioni, dei femminicidi, dei maltrattamenti, degli stupri. L’autrice è Ilaria Bonuccelli, caposervizio de Il Tirreno, ideatrice per la sua testata della campagna che ha portato alla revisione della norma sui braccialetti elettronici anti-stalker. La presentazione del libro è oggi alle 18 a Viareggio, alla libreria la Vela, in via Garibaldi 19. —