Sarà appunto la gelosia, una gelosia furibonda, autoalimentata, incontrollabile, a condurre all’omicidio il protagonista dei Vedovi – titolo che solo alla fine del romanzo svelerà il suo ambiguo significato. Ma attenzione: l’omicidio non è che l’inizio – il bello deve ancora venire(da Adelphi Libri)
I vedovi di Boileau-Narcejac è un poliziesco uscito in Francia nel 1970; Adelphi lo propone nella traduzione di Giuseppe Girimonti Greco e Ezio Sinigaglia. Orazio Labbate così lo definbisce in apertura al suo articolo comparso su la Lettura del Corriere il 10 agosto 2025
“ Stile affilato, senza pause metaforiche, allegorie sottese, immagini corpose, a rallentare il ritmo. Sì, perché è il ritmo, sopra ogni altro elemento letterario, a trionfare e a distinguersi, pagina dopo pagina, fino a regnare indiscusso lungo tutta la struttura. Il ritmo è martellante, furioso, spedito, non vi è alcun respiro per il lettore”[…]
Un ritmo serrato e accattivante a cui il lettore può rispondere solo con il medesimo nello scorrere della lettura, trascinato com’è a seguire il raccontato della voce dell’io narrante e dentro i suoi pensieri, con le riflessioni e gli stati d’animo e le interpretazioni degli avvenimenti, e immaginate e vissute, in un’analisi psicologica acuta e stringente che percorre gli effetti generati da un’esasperata gelosia, fino alle estreme conseguenze, quando crollano i presupposti che li hanno prodotti e trovano posto anche le sottili “vendette punitive”.
Protagonista è Serge, uno scrittore agli esordi, afflitto da una gelosia perniciosa per la moglie Mathilde, modella, per le compagnie maschili dell’ambiente artistico che frequenta e soprattutto per il capo di lei, Jean-Michel Méryl, di cui è convinto la moglie sia l’amante nonostante non vi siano prove certe: obiettivo di Serge diventa quindi eliminare il rivale.
Quando Mathilde esce, ogni mattina, quando scappa via da me, tutti gli uomini sono sospetti.Hanno tutti voglia di stringerla fra le braccia. Quanti ce ne saranno che, come me, l’hanno seguita, magari per il solo piacere degli occhi, perché è un animale che sembra nato per l’amore?Si voltano a guardarla per strada. Fanno apprezzamenti. Quando usciamo insieme, io sono sempre li li per menare le mani. Ma, fra tutti, quello che me l’ha rubata è quasi certamente uno del suo piccolo mondo. E quindi dev’essere qui. A meno che Mathilde non abbia avuto il tempo di avvertirlo. «Verrà a prendermi mio marito. Non farti vedere». Ma io, al posto suo, sarei venuto lo stesso.
Una caratteristica del narrato, su cui si sofferma, e la sinossi e Labbate, è la capacità degli autori di costruire ogni loro storia (I diabolici, I volti dell’ombra, Le lupe, La donna che visse due volte ) non in maniera lineare, ma tentacolare, dove i protagonisti perdono la capacità di stabilire il confine netto tra la realtà e le proprie farneticazioni, dove si crea confusione “tra la crudeltà reale degli eventi con quella sottile dell’anima”; le loro storie “si confondono e si immergono nella dimensione dell’incomprensione psicologica, del dubbio”
Pierre Boileau (1906-1989) e di Pierre Ayraud, detto Thomas Narcejac (1908-1998), francesi e autori di romanzi polizieschi; alcune delle loro opere sono state adattate per il cinema da Hitchcock e Clouzot
Il romanzo Il confine della vergogna è il risultato di una cooperazione tra due grandi autori del romanzo giallo, la francese Michèle Pedinielli e l’italiano Valerio Varesi, da un’idea del festival Quais du Polar e delle edizioni Points nell’ambito della valorizzazione di Lione e Milano, città creative della letteratura dell’Unesco. Si tratta di un progetto di scrittura collaborativa in stile “cadaveri eccellenti”, in cui i due autori si sono alternati nella stesura dei capitoli e in cui i personaggi principali lasciano intravedere in filigrana le differenze culturali tra i due Paesi, secondo l’idea di contribuire a una migliore conoscenza reciproca.
La parte francese è stata tradotta da Barbara Monteverdi
Leonardo Morandi, un contrabbandiere franco-italiano, viene trovato morto in montagna. Il suo viso sfigurato rende inizialmente difficile il riconoscimento: unica traccia lo scontrino di un negozio di Bardonecchia per l’acquisto di un piumino piuttosto costoso, speciale per il freddo intenso. A scoprire il suo corpo è un escursionista francese, Jean Pelissier. Nel frattempo, un giovane burkinabé, che stranamente sta cercando di tornare in Italia quando ormai aveva superato l’agognato confine, viene ritrovato mezzo assiderato in alta quota. Spiegherà che il suo gruppo è stato braccato e catturato dalle forze dell’ordine francesi che lo aspettavano, probabilmente a seguito di una soffiata. L’indagine condotta da un ispettore di polizia di Lione mette in luce un traffico di sigarette su larga scala proveniente dall’Albania, ma non solo: in parallelo ha luogo un vero e proprio traffico di esseri umani. Trovare i collegamenti e la soluzione su quanto succede alla frontiera alpina tra Italia e Francia non è un compito semplice, per cui sarà necessaria la collaborazione delle forze dell’ordine di entrambi i Paesi, anche se non mancheranno sorprese su entrambi i versanti.
Incipit
«Non c’è niente di più triste di una stagione agli sgoccioli su in quota. Gli ultimi escursionisti bagnati e frettolosi nelle già brevi giornate di fine settembre, le nuvole basse a nascondere le cime e i preparativi per la chiusura del rifugio immalinconivano la fine dell’estate. La montagna tornava in solitudine dopo aver concesso i suoi sentieri ancora chiazzati di neve fin da maggio. La domenica successiva sarebbe stato il giorno del congedo. Remo Brusotti, il gestore, completava le ultime operazioni con lo stesso stato d’animo di una ritirata. Carmela Cosentino era invece allegra. Giovane e del sud, non vedeva l’ora di scendere da quei monti freddi e ormai senza più nessuno a percorrerli. Passava lo straccio sui tavoli canticchiando mentre dalla cucina arrivava un sottofondo di stoviglie accatastate. Ancora due giorni e sarebbe tornata nel tepore della costa amalfitana, dopo mesi di clausura. “Qui, settembre è come novembre giù a valle” borbottò Brusotti, pensando alla sua Milano e scrutando il salone dove mangiavano in silenzio tre escursionisti, all’apparenza tedeschi, in un arcipelago di tavoli vuoti. La luce era scarsa, l’atmosfera un po’ cupa e fuori la roccia grigia impregnava dello stesso colore il paesaggio. Alla fine anche Brusotti, che pur amava quei monti, si rassegnò a considerare la chiusura come un sollievo. Pensava di nuovo a Milano ancora immersa nella fine dell’estate coi Navigli pieni di gente che, chiusa la parentesi vacanziera di agosto, era tornata a popolare i locali. A settembre ricominciava anche la vita mondana e culturale»
Michèle Pedinielli, nata a Nizza da un mix di sangue corso e italiano, è stata giornalista per circa quindici anni. Oggi collabora al sito hhh libri di storia, della BNF e al podcast “Séries noires à la Une”. Il suo primo romanzo, Boccanera, è stato premiato con il Lion Noir 2019 al Festival del Libro Poliziesco di Neuilly-Plaisance. Nel maggio 2019 ha pubblicato Après les chiens, un nuovo caso condotto da Ghjulia Boccanera. Seguono La patience de l’immortelle (Premio speciale della giuria dell’Évêché nel 2022), Sans collier (2023) e Un seul œil (2025).
Valerio Varesi, nato a Torino nel 1959, laureato in filosofia, è stato giornalista de La Repubblica per molti anni. È autore di una decina di romanzi. Grande ammiratore di Giorgio Scerbanenco e del duo Fruttero e Lucentini, si inserisce brillantemente nella tradizione del giallo italiano classico e impegnato. Il commissario Soneri è il protagonista di diversi romanzi che si svolgono a Parma e dintorni: Il fiume delle nebbie (nominato al prestigioso premio Strega) ha ricevuto nel 2017 il premio Violeta Negra del Festival Toulouse Polars du Sud, Le ombre di Montelupo, La pensione di via Saffi, Le mani vuote, Oro, incenso e polvere, La casa del comandante, La mano di Dio, È solo l’inizio, commissario Soneri e La strategia della lucertola. Ultimo romanzo pubblicato: L’altra legge (2025).
“Sei indagini vecchia scuola, in equilibrio perfetto tra divertimento e tensione, con la coppia più irresistibile del giallo mediterraneo. Petra Delicado, ispettrice della polizia di Barcellona, femminista, caparbia, idealista, hard boiled school al femminile; Fermín Garzón, il suo vice panciuto, sentimentale e tradizionalista. Dalla scrittrice che ha creato il personaggio dell’ispettrice Petra Delicado, sei racconti di intensa dose di mistero e intreccio”.(dal Catalogo Sellerio)
I racconti presenti in questa raccolta non sono inediti ma sono comparsi, nel corso degli ultimi anni, nelle antologie che Sellerio ha curato inserendo vari autori di scritture in giallo: concentrandoli in un unicum permettono al lettore di coglierne l’impronta letteraria e le peculiarità della protagonista. Il personaggio Petra comparve per la prima volta nel 1996, nel romanzo Riti di morte (Sellerio, traduzione di Maria Nicola), un primo caso che la vide in azione insieme a Fermin, sua spalla e suo braccio destro. Lo svolgersi delle indagini alla ricerca di un uomo che, dopo aver violentato le donne le marchia con un tatuaggio, diventa l’occasione per conoscere i due protagonisti: Petra che ha abbandonato la carriera da avvocato ha alle spalle due divorzi e due ex mariti, con i quali è però ancora in contatto, sta cercando all’interno del nuovo ruolo di ritagliarsi uno spazio; e Fermín, più vecchio di lei, lento, pingue ma con molta esperienza sulle spalle. Due caratteri, apparentemente incompatibili, determinano scontri e schermaglie verbali, spesso però fondamentali per risolvere i casi. In una recente intervista (La Repubblica, 7 dicembre 2024)l’autrice ha annunciato il nuovo romanzo al quale sta lavorando: racconterà di Petra vedova, dopo l’esperienza del lutto che lei stessa ha vissuto un anno fa perdendo il marito. Proprio perché aggiunge, chiarendo il ruolo e la funzione del personaggio Petra, “Così come ho scritto La donna che fugge per affrontare la malattia di mio marito, adesso per capire che cosa sto provando ho bisogno di dedicarmi alla storia di una perdita. Petra non è il mio alter ego, è una mia amica, un’amica che mi conosce bene e che mi sta prendendo per mano”. Agli appassionati non resta quindi che attendere…
Un cappotto smarrito, un biglietto con una scritta sinistra, un elenco da decifrare e, infine, un omicidio. Ma dietro a uno dei casi piú complicati per Armand Gamache e la sua squadra, si nasconde qualcosa di ben piú inquietante e minaccioso di un delitto. ( da Libri Einaudi)
Si apre con una serie di telefonate, quattro in otto minuti, ignorate da Armand Gamache, il capo della omicidi della Sûreté, protagonista di molti romanzi della Penny, ispettore, poi commissario, di mezza età, colto e tenace, che raccontano delle sue indagini nella cittadina di Three Pines, a sud rispetto a Montreal: è la metà di agosto, nel piccolo villaggio, e Armand siede con la moglie nel giardino sul retro della loro casa e, anche se si rifiuta di rispondere, sa perfettamente chi lo sta cercando. Inizia così, ma quella sequela di chiamate è solo il primo momento che preluderà ad una serie di eventi in un crescendo al cui culmine c’è un’agghiacciante scoperta: eventi solo in apparenza casuali e dietro i quali si cela una minaccia per l’intera regione cui s’innesca una caccia all’uomo e una dura e travagliata lotta contro il tempo. Louise Penny prende spunto da una leggenda dei Cree, popolo di nativi del Canada, fil rouge che accompagna tutto il romanzo:
“– Una sera, mentre sedevano intorno al fuoco, il capotribú Cree condivise con l’abate una cosa che gli era successa quando era bambino. Suo nonno, anche lui capotribú, gli aveva rivelato che nel suo corpo di vecchio, pronti a contendersi le sue viscere, c’erano due lupi. Il primo, un lupo grigio, lo esortava a essere forte e compassionevole. Saggio, coraggioso, capace di perdonare. L’altro, un lupo nero, lo spingeva invece alla vendetta. A non dimenticare i torti subiti. Ad attaccare per primo. A essere spietato, furbo, brutale con amici e nemici. A non risparmiare nessuno. Quelle parole, sentite dalla bocca del nonno, avevano terrorizzato il bambino. Era scappato via. Aveva impiegato diversi giorni a trovare il coraggio di tornare dal nonno. E alla fine gli aveva chiesto: «Qual è il lupo che vincerà? Il grigio o il nero?» Finito il racconto, era stato Armand a fissare in tralice Jean-Guy. In quel momento pareva che fossero i primi, gli ultimi e gli unici esseri umani sulla terra. – Il nonno aveva risposto: «Quello a cui do da mangiare». Con un sospiro, Jean-Guy aveva chinato il capo. Si era concentrato sull’acqua agitata vicino ai suoi piedi. Poi si era girato verso Armand. – Tutti abbiamo quei lupi dentro di noi. Si tratta solo di riconoscerli. Cosí potremo scegliere a quale dei due dare da mangiare”
“Armand aveva rimirato di nuovo la distesa del lago. – Là fuori c’è un grosso lupo nero, Jean-Guy. È in giro da un po’. Si nutre di rabbia, della sete di potere. Attacca i fragili e i vigliacchi. Li convince a osare l’impensabile. – Dobbiamo trovarlo e fermarlo. – O fermarla, – aveva precisato Armand, sentendo il suo lupo nero alzare la testa e annusare l’aria.– Poi c’è il lupo grigio. Dobbiamo trovare anche lui”.
In una recente intervista di Raffaella Silipo (Tuttolibri La Stampa 14/12/2024) l’autrice ha dichiarato “I miei libri sono compagnia. Parlano di terrore, ma anche di bontà. Di oscurità ma anche della luce che scegliamo ogni giorno” e alla domanda: Il libro però non finisce con la vittoria del bene ma con un cliffhanger. Perché? Risponde “L’idea è sempre stata quella di due libri, il lupo grigio e il lupo nero. L’ultima riga del lupo grigio fa sapere al lettore che il peggio deve ancora venire, lo leggerete nel 2025. Sì, avrei potuto lasciare l’illusione che tutto fosse risolto. Ma la vita spesso non è risolta, non è un bel pacchetto ordinato. Il lupo nero va sconfitto ogni giorno”
Il lupo peggiore è quello che coltiviamo dentro di noi.
Dopo il grande successo di Tutti nella mia famiglia hanno ucciso qualcuno e Tutti su questo treno sono sospetti, Benjamin Stevenson ritorna con un episodio speciale della sua serie bestseller che ha per protagonista Ernest Cunningham. Un giallo sferzante e pieno di ironia, costruito come un calendario dell’Avvento, in cui ogni capitolo contiene un indizio per giungere alla soluzione finale. (da Opera Feltrinelli Editore)
È ambientato in Australia nel periodo natalizio, anche se non ha come paesaggio quello classico, quello del freddo, ma l’afa decembrina del Blue Mountains; anche il protagonista non è un vero e proprio detective anche se ha una certa tendenza per i casi misteriosi e stravaganti; in questo in particolare resta coinvolto perché l’ex moglie Erin viene accusata dell’uccisione del suo compagno, il ricco filantropo Lyle Pearse, già famoso attore: è stata infatti trovata nel letto coniugale ricoperta di sangue, ma non ricorda nulla. La filantropia di Pearse si lega alla morte del fratello per overdose, da cui è nata la Pearse Foundation che aiuta i giovani a uscire da una dipendenza attraverso un impegno e una passione in cui credere: il teatro. È così che Cunningham assiste, dopo la morte di Lyle, a uno degli spettacoli di beneficenza della Fondazione: un’esibizione di magia con il mago di fama mondiale Rylan Blaze, che conosceva bene Lyle; e quella sera, dopo un nuovo efferato omicidio, i collaboratori di Lyle e alcuni ragazzi della comunità diventano i sospettati. Ricco di colpi di scena, di molti personaggi, il romanzo è costruito con interventi diretti del protagonista che anticipano al lettore quanto poi nei capitoli successivi: ventitre contengono ciascuno un indizio, mentre il ventiquattresimo porta alla scoperta dell’assassino culminando in un finale davvero inaspettato e sorprendente.
Un giallo ironico, coinvolgente, con un’atmosfera magica, e quella sì, sa di Natale.
Il nuovo romanzo di Jill Mansell, commovente, romantico e divertente, farà la gioia dei suoi fan: nel verde cuore delle Cotswolds Mimi scopre che l’amore non sempre aspetta il momento giusto…
Mimi non è alla ricerca dell’amore quando trascorre un fine settimana a Goosebrook, il paese delle Cotswolds in cui il padre si è trasferito. Il suo primo incontro con Cal, un abitante della cittadina, non assomiglia affatto a una scena da film romantico, anche se non può fare a meno di notarne il fascino e il carisma. Ma Cal al momento non può essere nient’altro che un semplice amico per Mimi, la quale decide di fare ritorno alla sua frenetica vita londinese. Passano quattro anni e Cal è concentrato sulla famiglia, mentre Mimi sulla carriera. Quando lui inizia una nuova storia d’amore potenzialmente perfetta, lei si ritrova impegnata a sistemare le relazioni degli altri. Sembra che qualcosa, o qualcuno, riesca sempre a mettersi fra loro. Sarà mai il momento giusto per entrambi?
JILL MANSELL è autrice di oltre venti bestseller secondo il Sunday Times, con oltre tredici milioni di copie vendute nel mondo. Ha vinto numerosi premi tra cui il Romantic Comedy Prize, e nel 2015 il RoNA le ha conferito un importante premio come riconoscimento per il suo successo letterario. Vive a Bristol con la sua famiglia. Con Ogni cosa può cambiare (2020) ha fatto il suo ingresso nel catalogo Leggereditore, seguito da Tutto cominciò con un segreto nello stesso anno e Incontriamoci a Beachcomber Bay. Maybe this Time – Forse questa volta è il suo ultimo romanzo pubblicato nella presente collana, una lettura leggera e romantica perfetta per riportare il buon umore nelle malinconiche sere autunnali.
Corrado Peli, IL PONTE DELL’IMPICCATO Genere: Mistery Fanucci Editore
Tornano i ragazzi di La Balotta dei Tramonti con un nuovo caso in sospeso tra la realtà e il mondo dei fantasmi, dove non c’è pace per chi non ha trovato giustizia. Starà a loro svelare il colpevole grazie alle abilità di Marco che, bloccato per sempre su una sedia a rotelle trasformata in un mezzo formidabile, potrà continuare a contare sull’amicizia e l’affetto incondizionato del resto del gruppo. Nulla e nessuno potrà mai separarli… Un romanzo sulla forza dell’amicizia.
Sono iniziate le vacanze di Natale e nel casolare della famiglia di Marco regna il caos: Anna, sua sorella, continua a frequentare Attila Brusa mentre il padre Giuseppe subisce le insistenze di Luzio Brusa che vuole a tutti i costi i suoi terreni. Dopo qualche esitazione, Marco decide di indagare sulla morte di don Silvio – l’origine di tutta la faccenda – partendo da un crocifisso nero con un Cristo filiforme dagli occhi dipinti di rosso. Raduna così gli amici per far luce sulle vicende che affliggono Fossosecco da decenni, tra cui il suicidio di Pillari. Rosa, la vedova di Giorgio Pillari, rivela che il padre di Luzio Brusa, Oreste, credeva alle visioni del marito e fissò un incontro con lui: pochi giorni dopo Pillari venne trovato impiccato e Oreste fu ricoverato in una clinica privata dove in seguito fu dichiarato morto. Tra un’incursione notturna nel cimitero comunale, un’operazione di spionaggio nei magazzini del mattonificio e incontri sempre più inquietanti con i fantasmi, Marco e tutta la banda dovranno svelare una serie di segreti per risolvere il caso, aiutando così gli spiriti a trovare la pace.
CORRADO PELI è nato a Castel San Pietro Terme (BO) nel 1974. Scrittore e giornalista, lavora in un’agenzia di comunicazione. Vive a Medicina, in provincia di Bologna. Autore già noto con lo pseudo- nimo di Corrado Spelli per La stanza del dipinto maledetto (Newton Compton) e L’isola dei dannati (TeZLA Books); con I bambini delle Case Lunghe fa il suo esordio nel catalogo Timecrime (Gruppo Editoriale Fanucci) cui fa seguito Il sangue degli abeti, il suo secondo romanzo. Dopo La maledizione di Fossosecco, esce nella presente collana di Fanucci Editore il secondo e conclusivo capitolo della dilogia La Balotta dei Tramonti, Il Ponte dell’Impiccato.
Amanda Quick, L’AMANTE Genere: Romanzo Storico Traduzione dall’inglese di Maddalena Mendolicchio Leggereditore
Dopo un anno di grandi avventure tra l’Italia e la Grecia, Iphiginia Bright torna in Inghilterra accolta da un’amara sorpresa. Sembra che la zia Zoe sia caduta vittima di un sinistro ricattatore, che si dichiara l’artefice della scomparsa di Marcus Valerius Cloud, conte di Masters. Solo lei può sperare di smascherare il misterioso ricattatore, ma ha bisogno di un piano; così, imitando le bellezze più leggendarie della Storia – da Cleopatra a Elena di Troia, ad Afrodite – Iphiginia decide di presentarsi alla società londinese come l’affascinante amante dello stesso Marcus. Nel giro di una notte però, si ritrova con una schiera di ammiratori ai suoi piedi, tra cui uno alquanto inaspettato: il conte di Masters in persona. È spavaldo, fascinoso e seducente, e in una scintillante sala da ballo reclama la sua ‘amante’. Iphiginia non può che rimanerne ammaliata, e quando Marcus accetta di stare al gioco non sa che il conte ha un piano tutto suo: stuzzicarla e sedurla, finché non diventerà la sua amante anche nella realtà.
Autrice di oltre 50 bestseller secondo il New York Times, Jayne Ann Krentz scrive romance suspense in tre mondi diversi: contemporaneo (come Jayne Ann Krentz), storico (come AMANDA QUICK) e futuristico (come Jayne Castle). Ha conseguito una laurea in Storia presso la University of California a Santa Cruz e un master in Biblioteconomia presso la San José State University in California. Prima di iniziare a scrivere a tempo pieno, ha lavorato come bibliotecaria sia in biblioteche accademiche che comunali. Vive con suo marito Frank a Seattle, Washington. Leggereditore ha pubblicato Scandalo, Rendezvous, Intrigo pericoloso, Seduzione pericolosa e ora anche Mistress.
Richard Stark,IL CACCIATORE Genere: Noir Traduzione dall’inglese di Vinicius Letale TimeCrime
Dopo una rapina finita male in cui viene tradito dalla moglie Lynn, che finisce per sparargli, e in cui viene raggirato dal suo socio in affari Mal, Parker attraversa il Paese con un unico obiettivo: vendicarsi e reclamare ciò che gli è stato sottratto. Parker è un ladro professionista, un vero esperto del crimine. Tosto, intelligente, instancabile, determinato e senza uno stralcio di morale. Se tenete alla pelle, vi conviene non ostacolarlo e non mettervi tra lui e il suo bersaglio. Nulla può fermarlo. Ucciderà chiunque incroci sul suo cammino pur di ottenere ciò che vuole. Parker è implacabile e bisogna stargli alla larga. Un romanzo crudo e intenso, un classico del noir, una gemma nella tradizione dell’hard boiled e non solo.
DRichard Stark è uno pseudonimo di ONALD E. WESTLAKE (1933-2008), uno degli autori più talentuosi della narrativa poliziesca americana, ha iniziato la sua carriera alla fine degli anni Cinquanta, spesso scrivendo anche quattro romanzi all’anno sotto vari pseudonimi, per poi pubblicare con il proprio nome. I suoi personaggi più noti sono John Dortmunder, un ladro piuttosto sfortunato, e uno spietato criminale di nome Parker. Le sue opere gli valsero tre Edgar Award e un Grand Master Award della Mystery Writers of America. La pietra che scotta, primo romanzo della serie su John Dortmunder diventato nel 1972 un film con Robert Redford, già disponibile nel catalogo TimeCrime, a cui seguirà il secondo capitolo, Bank Shot. Nella stessa collana, TimeCrime pubblica The Hunter e apre la serie sul personaggio di Parker, cui seguiranno The Man with the Getaway Face e The Black Ice Score, di ispirazione per il film Play Dirty, in produzione per Amazon Studios e Team Downey, interpretato da Robert Downey Jr.
C.N. Crawford, GARDEN OF SERPENTS – IL GIARDINO DEI SERPENTI Genere: Narrativa Fantasy Traduzione dall’inglese di Antonella Straullu Leggereditore
C’è stato un tempo in cui io e Orion ci siamo amati. Ma quando ha deciso di cacciarmi dalla Città delle Spine ed esiliarmi nel regno mortale, il mio cuore si è spezzato. Ora ho un piano per vendicarmi e salvare il mondo, in pericolo a causa delle sue trame di vendetta contro tutti i mortali. L’unica chance per fermare questo spargimento di sangue è sottrargli la corona. Non mi resta che batterlo in una serie di prove per dimostrare che la prescelta dagli dèi, e quindi la futura regina dei demoni, sono io. Ma lui è deciso a sconfiggermi e a tenersi il trono, e non si lascerà certo sfuggire l’occasione di distrarmi con il suo fascino pericoloso e ammaliante. La vera impresa sarà resistergli. Se dovessi fare la scelta sbagliata, le mie mani si macchieranno del sangue di migliaia di innocenti. In libreria il terzo e conclusivo capitolo della trilogia The Demon Queen Trials, una serie paranormal romance, divertente, sexy, frenetica e magicamente diversa dalle altre finora conosciute.
C.N. CRAWFORD è un duo composto da Christine Mancuso e Nick Crawford, marito e moglie. Hanno scritto circa una mezza dozzina di serie di romanzi fantasy e soprannaturali, e i loro libri hanno raggiunto le vette delle classifiche Kindle. Christine ha cittadinanza sia italiana che statunitense, e da sempre si interessa al folklore del New England, con una particolare predilezione per i vecchi cimiteri da brivido e le storie di esecuzioni. Nick ha trascorso l’infanzia leggendo fantasy e fantascienza durante i lunghi inverni del Vermont, che lo hanno reso immune al freddo. Dopo City of Thorns: La Città delle Spine e Lord of Embers: Il Signore dei Fuochi, Leggereditore pubblica Garden of Serpents – Il Giardino dei Serpenti, l’ultimo volume della serie The Demon Queen Trials.
Adrian Tchaikovsky, I SIGNORI DELLA DISTRUZIONE Genere: Space Opera Traduzione dall’inglese di Bianca Giliotti Fanucci Editore
Un’organizzazione vuole mettere le mani sulla scoperta fatta da Idris Telemmier sul conto degli Architetti – la loro più grande debolezza – per trasformarla in un’arma contro questi alieni distruttori di mondi. Ma le grandi potenze della galassia preferiscono perseguire i propri scopi piuttosto che unirsi contro il nemico comune. Per tale ragione, mentre le varie specie lottano per prendere il controllo di questa potente rivelazione, la galassia esplode in una guerra distruttiva e controproducente. L’altro grande ostacolo alla lotta contro la minaccia aliena è Idris stesso: sa che gli Architetti, nonostante il potere, non sono altro che strumenti nelle mani di un’intelligenza superiore. Nelle profondità del non spazio, dove il tempo scorre in modo diverso e la realtà non è quella che sembra, i loro padroni sono la vera minaccia: si stanno accorgendo solo ora dell’audacia della specie umana e per mettere fine a questa “seccatura” sono pronti a prendere provvedimenti e sterminarla una volta per tutte.
ADRIAN TCHAIKOVSKY vive insieme a sua moglie a Leeds, città in cui ha svolto la professione di avvocato. Autore della fortunata serie fantasy Shadows of the Apt, per i suoi romanzi è stato nominato al David Gemmell Legend Award e al British Fantasy Award. Dopo l’enorme successo della serie di fantascienza vincitrice dell’Hugo Award Children of Time, composta da I figli del tempo – vincitore nel 2016 dell’Arthur C. Clarke Award e opzionato da Summit Entertainment e Lionsgate per diventare un film –, I figli della caduta e I figli della memoria, già disponibile in questa collana, Fanucci Editore ha pubblicato anche Le porte dell’Eden, vincitore dei Sidewise Awards nel 2021, e la serie The Final Architecture, composta da Frammenti della Terra, vincitore dei British Science Fiction Awards nel 2022, Gli occhi del vuoto e I Signori della distruzione – Lords of Uncreation, vincitore dei Neffy Awards 2023.
Miss Rachel Murdock e la vigile gatta – sensibile agli sgarbi e dalla memoria lunga – dovranno venire a capo del groviglio di rancori che forse costituisce una minaccia per la piccola Claudia. Con i romanzi di Miss Rachel e la gatta Samantha, Dolores Hitchens ha creato dei cat mysteries che, ha scritto Joyce Carol Oates, «meritano di essere riscoperti specialmente alla luce della letteratura poliziesca femminile»: perché c’è in essi grazia unita a mistero, una inesauribile inventiva che moltiplica sorprese e colpi di scena, piccoli brividi e molta ironia, e c’è l’originalità di una coppia inedita di investigatori credibili nella loro eccentricità.(dal Catalogo Sellerio)
Il secondo della serie con Miss Rachel, anziana detective dilettante, e la sua gatta Samantha: dodici casi per altrettanti romanzi, i dodici «misteri della gatta» scritti tra il 1939 e il 1956) . La scrittrice texana, autrice del thriller Fool’s Good dal quale il regista Godard trasse un lungometraggio nel 1964., dallo scorso anno è tradotta e pubblicata in Italia da Sellerio: una serie di mystery che si è aperta con “La gatta ha visto tutto” .
In questo secondo romanzo, Miss Rachel Murdock, in uno dei suoi giri gratuiti per los Angeles fingendo interesse per alcune case in affitto, viene a conoscenza, da una bambina, Claudia, che sta celebrando il funerale di un rospo schiacciato da una scarpa, dell’ostilità tra le famiglie dei suoi nonni, gli Hayes e i Byers, che abitano due case limitrofe. Miss Rachel si convince che il rospo, ucciso in modo così particolare, in realtà nasconda una sorta di minaccia per la bambina: prende pertanto in affitto la grande casa che sta visitando. Non mancheranno messaggi sinistri a darle ragione fino al rinvenimento del cadavere della matriarca di una delle due famiglie, la bisnonna di Claudia. È a questo punto che la detective chiede ancora l’intervento del tenente Mayhew della polizia di Los Angeles
Brevi note biografiche
Dolores Hitchens (San Antonio, Texas, 1907-Orange County, California, 1973) ha pubblicato tra il 1938 e la morte un gran numero di romanzi, quasi tutti gialli e sotto diversi pseudonimi. Spesso serie, come i dodici «misteri della gatta» (1939-1956). Da un suo romanzo Jean-Luc Godard ricavò il film “Bande à part”. Nel catologo Sellerio La gatta ha visto tutto (2023).
Costa Azzurra, primavera 2023. Al largo di Cannes, uno yacht è ancorato nelle acque calme di un’insenatura. A bordo riposa Oriana Di Pietro, editrice ed erede di una famosa famiglia milanese. Sotto il sole, in quell’angolo di paradiso, viene aggredita selvaggiamente da un uomo e muore dopo dieci giorni di coma. Suo marito Adrien, un pianista jazz di fama mondiale, è il primo sospettato […] Sul caso, indaga l’ispettrice Justine Taillandier, una poliziotta eccezionale che sta però attraversando un periodo difficile […]( da La nave di Teseo)
In questo suo ventunesimo romanzo l’autore francese decide per una protagonista italiana, Oriana Di Pietro, e lo ambienta nella sua Francia del Sud.
Si apre con l’omicidio, prosegue riportando gli articoli comparsi sulla stampa: il caso ha suscitato un vero scalpore. Prosegue con la riapertura del caso ben un anno dopo, in seguito ad una telefonata anonima, e affidato a Justine Taillandier che è una ispettrice davvero eccezionale ma il suo acume e la sua lucidità sono raffreddate da una storia personale che l’angustia, la distoglie al punto da diventare quasi una stalker nel seguire le vicende dell’ex marito: una separazione dolorosa che, come riporta l’Autore in una recente intervista, la rende molto umana e la sua tragedia personale colpisce e coinvolge il lettore
“Fatica a superare il divorzio, l’abbandono. Diventa una specie di stalker, segue ogni mossa dell’ex marito attraverso i social, per lei è una droga. Credo che la sua sofferenza sia toccante, si finisce per immedesimarsi in lei e nel suo dolore»”(da La Lettura del Corriere della sera 16 giugno 2024)
cui segue la risposta interessante alla domanda relativa alla frase in esergo
“La frase in esergo è di Milan Kundera: «Poter vivere una vita sola è come non vivere affatto». Perché l’ha scelta?
“Perché i miei personaggi, come tutti noi, si affannano a fare quello che sembra più ragionevole, o più giusto, ma non c’è mai la controprova, non sapranno mai se la strada che hanno intrapreso sia davvero la migliore. Kundera dice che dovremmo potere vivere una seconda volta per mettere a frutto gli insegnamenti della prima. Invece le nostre vite personali sono dominate dal caso, per quanto cerchiamo di controllarle e indirizzarle”
risposta che proietta una luce ben precisa sul contenuto del romanzo la cui conclusione, sempre nell’ultima pagina, è davvero inattesa e sorprendente anche se Musso ha abituato i propri lettori a veri coup de théâtre
Torna in libreria per Sellerio Alicia Giménez-Bartlett, traduzione dallo spagnolo di Maria Nicola, con la nuova inchiesta di Pedra Delicado e il vice ispettore Fermín Garzón su un caso nel mondo degli ambulanti di street food.
Collabora da subito Bob Castillo, il cui socio è stato ucciso da due coltellate al cuore, proprio dentro al furgone che fungeva da ristorante all’aperto di specialità francesi e da casa su ruote.
Tra intuizioni e battibecchi, i due investigatori cominciano ad aggiungere tasselli importanti: una ricevuta intestata ad una donna francese, però irreperibile, e con un passaporto falso come tale risulterà anche quello dell’ucciso. Pertanto l’investigazione punterà verso il mondo dei narcotrafficanti. Ma nuovi fatti interverranno a deviare ancora il filo delle indagini.
E il lettore, seguendone lo svolgimento, tra piazze della provincia catalana e nuovi personaggi, impegnati a nascondere a tutti i costi, raccontato passo passo, come accade nel poliziesco alla Bartlett, accompagnerà i due investigatori fino alla soluzione del nuovo caso a cui si intrecciano immancabilmente gli scontri e gli screzi amichevoli tra i due e le loro vicende private. Intercalari che hanno lo scopo di alleggerire il ritmo dell’inchiesta dentro il percorso narrativo principale ma che in questo nuovo finale avranno sviluppi pesanti anche nella vita dell’ ispettrice della Policía Nacional di Barcellona.
Alicia Giménez-Bartlett (Almansa, 1951) è la creatrice dei polizieschi con Petra Delicado. I romanzi della serie sono stati tutti pubblicati nella collana «La memoria» e alcuni poi riuniti nella collana «Galleria». Ha anche scritto numerose opere di narrativa non di genere, tra cui: Una stanza tutta per gli altri (2003, 2009, Premio Ostia Mare Roma 2004), Vita sentimentale di un camionista (2004, 2010), Segreta Penelope (2006), Giorni d’amore e inganno (2008, 2011), Dove nessuno ti troverà (2011, 2014), Exit (2012, 2019) e Uomini nudi (2016, Premio Planeta 2015). Nel 2006 ha vinto il Premio Piemonte Grinzane Noir e il Premio La Baccante nato nell’ambito del Women’s Fiction Festival di Matera. Nel 2008 il Raymond Chandler Award del Courmayeur Noir in Festival.(dal Catalogo Sellerio Editore)
Caro lettore, in queste pagine troverai i documenti necessari per risolvere un caso. Tutto inizia con la comparsa di due nuovi membri della cittadina di Lockwood, nella campagna inglese, e termina con una tragica morte. Per il brutale omicidio qualcuno è già stato condannato ed è in prigione, ma sospettiamo che potrebbe essere innocente. L’impressione è che segreti ben piú oscuri debbano ancora essere svelati. L’assassino, se fai attenzione, si è tradito. E le prove sono qui, tra le righe, basta saperle leggere. Se vuoi scoprire la verità non ti resta che accettare la sfida e cominciare l’indagine. (Dal Catalogo Einaudi)
Traduzione di Manuela Francescon
Un giallo cosy, così è stato etichettato, espressione che sta per “accogliente”, un sottogenere della narrativa “mystery” in cui gli investigatori sono dilettanti e l’azione si svolge in una piccola comunità.
Nel giallo in questione, della scrittrice e sceneggiatrice Janice Hallett, la piccola comunità è rappresentata da una compagnia teatrale.
In questo particolare giallo inoltre l’autrice ha scelto come formula narrativa quella che potremmo definire epistolare: testi di messaggi ed email che si susseguono, così fino alla fine. Una storia mosaico quindi, un puzzle di informazioni frammentarie che propongono diversi punti di vista che l’autrice sa poi assemblare con efficacia e con colpi di scena inattesi e soprattutto sa fornire al lettore le riflessioni e le domande delle due protagoniste, Charlotte e Femi, termine non completamente esatto ed esaustivo; ma vediamo gli ingredienti della trama: una compagnia di teatro amatoriale, una raccolta fondi per curare la rara malattia di una piccola, nipote del fondatore della compagnia, una giovane infermiera appena tornata dall’Africa e introdotta nella filodrammatica, un assassinio e un presunto colpevole e per concludere le due giovani studentesse di Legge, Charlotte e Femi, incaricate dall’avvocato nel cui studio fanno pratica legale, di leggere tutte le email e i messaggi che riguardano il caso di omicidio di cui è stato incaricato; e non solo, le due giovani prendono anche appunti che permetteranno a chi legge di seguire e poter fare il punto della situazione… È così che il vero assassino è sotto gli occhi di tutti perché tra le righe, alla portata e delle due indagatrici e del lettore medesimo.