Benvenuti alla scoperta della pirografia, una tecnica affascinante che trasforma il legno, il cuoio e altri materiali in opere uniche, attraverso l’uso del calore. Questo manuale è stato concepito per guidarvi passo dopo passo, fornendo tutte le nozioni fondamentali, consigli pratici e ispirazioni per sviluppare le vostre abilità creative.
Cosa troverete in questo manuale: -Strumenti indispensabili, dal pirografo ai materiali su cui lavorare. -Tecniche di base, sfumature, dettagli. Progetti pratici per esercitarsi. -Esempi di opere creative per la casa e regali personalizzati. -Consigli per la sicurezza e la manutenzione degli strumenti. -Scelta dei materiali più adatti anche poco conosciuti.
Obiettivo del manuale: Questo manuale è adatto sia ai principianti che si avvicinano per la prima volta alla pirografia, sia a coloro che vogliono approfondire questa tecnica. L’intento è dioffrirvi uno stimolo creativo per esprimere la vostra personalità attraverso quest’arte unica. Pronti a scoprire il fascino del disegno col fuoco? Buona lettura e buon lavoro!
[…]In una scrittura tesa e ironica, con dialoghi serrati, moltiplicando diversioni e dettagli enigmatici, intrecciando presente e passato, Martin Suter accumula lentamente la tensione, finché non appare l’altro lato del quadro: una dichiarazione d’amore all’arte dell’inganno che difficilmente potrebbe essere più lucida.(dal Catalogo Sellerio)
Peter Stotz ha 84anni, ma breve è il tempo che ha ancora davanti a sé; una vita di potere e successo la sua la cui immagine vuole conservare e gestire per il futuro che lo attende: per organizzare il suo archivio e il suo lascito testamentario, senza falsificare la storia ma passandola al vaglio, in cambio di un ottimo stipendio con vitto e alloggio nella sua villa ottocentesca in una zona residenziale di Zurigo, ha assunto un giovane avvocato Tom Elmer, 34anni, che si trasferisce nella villa impegnato nel mettere ordine nell’archivio, dove cataloga, legge, conserva o distrugge, e la sera ad ascoltare i racconti di Stotz che riguardano essenzialmente una donna dei cui ritratti sono piene le stanze, una giovane di origini marocchine: Melody, fidanzata di Stotz e scomparsa nel giorno del matrimonio. Il giovane avvocato nota che non sempre i racconti dell’anziano Stotz trovano conferma nelle documentazioni, articoli di giornale e corrispondenze private, chiedendosi se il vecchio è davvero quel che dice di essere e chiedendosi se il suo vero compito non sia quello di ritrovare Melody. E il romanzo si fa thriller: fatti e finzioni, ricerche vicine e lontane, infruttuose come quelle della polizia, in un crescendo di tensione, enigmi non risolti e nuove ambiguità mentre i racconti del vecchio pur nella vividezza col tempo assumono l’aspetto di ingannevoli fantasie.
“Segreti e oscuri retroscena si nascondono dietro i palazzi di Zurigo e le facciate imbiancate del Mediterraneo”.
Martin Suter (Zurigo, 1948) ha lavorato come sceneggiatore televisivo, come reporter e in campo pubblicitario. Con questa casa editrice ha pubblicato L’ultimo dei Weynfeldt (2010), Com’è piccolo il mondo! (2011) Il talento del cuoco (2014, 2018), Montecristo (2015), Creature luminose (2018) e Melody (2025); e, per il ciclo di Allmen, Allmen e le libellule (2011), Allmen e il diamante rosa (2012) e Allmen e le dalie (2015). I suoi libri sono stati tradotti in 32 lingue.
Dall’intreccio tra vicende personali ed eventi storici, nasce un romanzo che racconta un tempo della nostra storia e la società che l’ha vissuto. Un inno alla vita e alla storia, che della vita è parte essenziale perché, scrive l’autore, «chi non ha storia può essere ingannato e dominato molto più facilmente di chi conserva e difende la memoria di ciò che è stato».
Giuseppe Aragno, scrittore e storico del movimento operaio e dell’antifascismo, offre ai lettori il suo primo romanzo.
“Il romanzo della resurrezione, ha un filo conduttore: la memoria. Un patrimonio di ricordi che non è più proprietà personale di chi l’ha vissuto, ma parte di una rappresentazione collettiva che supera i confini temporali della vita del protagonista. Nell’ultimo giorno della sua vita, infatti, Giuseppe Greco, nipote di Giovanni, un socialista ucciso dai fascisti, strappa ad Atropo, signora della morte una sorta di patto non scritto, ripercorre la storia sua e dei suoi familiari, inserendola nella vicenda collettiva dell’Italia in cui ha vissuto e porta a termine il suo progetto: scrivere il romanzo della resurrezione, un riscatto dalla sofferenza, a partire soprattutto da quella inflitta alla sua famiglia dalla repressione fascista. Pagina dopo pagina, attraverso le vicende personali di tre generazioni, il racconto riporta così in vita anni cruciali della nostra storia del Novecento, dal tradimento e dall’ascesa dell’amico del nonno, il socialista Mussolini, alla guerra, alla resistenza, alla repubblica, al terrorismo e agli anni di piombo”.(da Anna Di Fresco “Dallo scaffale al web”)
La sinossi dal Risvolto
“Quando la Storia più atroce diventa teatro di microcosmi, assume un volto ancora più dolente. Nel lessico famigliare di Giuseppe Aragno si ritrova la lotta antifascista, declinata dal dopoguerra ad oggi, all’alba di una Napoli che faticosamente si rialza dalle sofferenze della dittatura[…]Nell’epopea napoletana di Aragno sono molti di più i vinti che i vincitori, e il desiderio di verità, contro ogni ingiustizia, non si spegne mai” (dalla recensione di Ilaria Urbani, Napoli Libri La Repubblica 3 febbraio 2025)
Brevi note biografiche
Giuseppe Aragno, napoletano, nato nell’ormai lontano 1946 è scrittore e storico del movimento operaio e dell’antifascismo. È stato per anni redattore della rivista on line Fuoriregistro, ha collaborato a lungo con “il Manifesto”, scrive per l’edizione napoletana di “Repubblica” e insegna presso la Fondazione Humaniter. Nel 1996 ha vinto il Premio Laterza con il saggio Un giacimento in fondo allo stivale. Ha curato gli Scritti di Storia e Politica di Gaetano Arfè, in occasione degli 80 anni del grande storico e ha scritto tra l’altro Antifascismo popolare. I volti e le storie (2009),Antifascismo e Potere, Storia di Storie (2012) e Le Quattro Giornate di Napoli. Storie di antifascisti (2017). Ha pubblicato inoltre il libro di poesie E però scrive (2003) e la raccolta di racconti Parole d’uomini e sassi (2021). È coautore del lavorio teatrale Radio Libertà, andato in scena a Barcellona, e autore dell’atto unico Due vite, che sarà rappresentato nel prossimo autunno.
“Sei indagini vecchia scuola, in equilibrio perfetto tra divertimento e tensione, con la coppia più irresistibile del giallo mediterraneo. Petra Delicado, ispettrice della polizia di Barcellona, femminista, caparbia, idealista, hard boiled school al femminile; Fermín Garzón, il suo vice panciuto, sentimentale e tradizionalista. Dalla scrittrice che ha creato il personaggio dell’ispettrice Petra Delicado, sei racconti di intensa dose di mistero e intreccio”.(dal Catalogo Sellerio)
I racconti presenti in questa raccolta non sono inediti ma sono comparsi, nel corso degli ultimi anni, nelle antologie che Sellerio ha curato inserendo vari autori di scritture in giallo: concentrandoli in un unicum permettono al lettore di coglierne l’impronta letteraria e le peculiarità della protagonista. Il personaggio Petra comparve per la prima volta nel 1996, nel romanzo Riti di morte (Sellerio, traduzione di Maria Nicola), un primo caso che la vide in azione insieme a Fermin, sua spalla e suo braccio destro. Lo svolgersi delle indagini alla ricerca di un uomo che, dopo aver violentato le donne le marchia con un tatuaggio, diventa l’occasione per conoscere i due protagonisti: Petra che ha abbandonato la carriera da avvocato ha alle spalle due divorzi e due ex mariti, con i quali è però ancora in contatto, sta cercando all’interno del nuovo ruolo di ritagliarsi uno spazio; e Fermín, più vecchio di lei, lento, pingue ma con molta esperienza sulle spalle. Due caratteri, apparentemente incompatibili, determinano scontri e schermaglie verbali, spesso però fondamentali per risolvere i casi. In una recente intervista (La Repubblica, 7 dicembre 2024)l’autrice ha annunciato il nuovo romanzo al quale sta lavorando: racconterà di Petra vedova, dopo l’esperienza del lutto che lei stessa ha vissuto un anno fa perdendo il marito. Proprio perché aggiunge, chiarendo il ruolo e la funzione del personaggio Petra, “Così come ho scritto La donna che fugge per affrontare la malattia di mio marito, adesso per capire che cosa sto provando ho bisogno di dedicarmi alla storia di una perdita. Petra non è il mio alter ego, è una mia amica, un’amica che mi conosce bene e che mi sta prendendo per mano”. Agli appassionati non resta quindi che attendere…