Massimo Carlotto “Trudy” recensione di Antonia del Sambro

Mentiva, e sperò che il vecchio squalo non se ne fosse accorto…Si sa, il denaro rubato non ha padroni, appartiene a chi l’arraffa.


Ludovica Baroni era una commessa. Poi un matrimonio che sembra quello giusto e la sua vita cambia. Quanto e come non l’avrebbe mai immaginato. Da un giorno all’altro l’uomo che ha
sposato, uno dei più importanti commercialisti di Lecco, sparisce. Né la polizia né lei stessa – che fra lo sconcerto generale se ne va in vacanza sulla riviera romagnola – paiono molto interessati a cercarlo. Strano, perché invece c’è chi è disposto a pagare un sacco di soldi pur di sapere che fine ha
fatto e a ingaggiare una società che si occupa di sicurezza e a richiedere l’attenzione speciale di Gianantonio Farina, che nella ditta i soci chiamano il Grigio e i dipendenti il Dottore. Lui è il responsabile delle «indagini non autorizzate». Tipo questa, cosí riservata che in pochissimi ne conoscono la ragione. Farina fa spiare Ludovica, la fa pedinare, intercettare. Le assegna anche un nome in codice: Trudy. Tutto è sotto controllo. O forse no.
(dal Catalogo Einaudi)

Il ritorno in libreria di Massimo Carlotto è segnato da un noir fuori da ogni schema fino a oggi presente nella nostra narrativa di genere. I piani su cui si sviluppa sono molteplici e all’interno di Trudy ci potrebbero essere almeno altri quattro prequel e altrettanti sequel. E questo perché ognuno dei personaggi presentati si presta a infinite altre storie; storie che nessuno vuole raccontare, perché troppo complicate, sensibili direbbe qualcuno, scomode si potrebbe dire in sintesi. Un romanzo dove non c’è nessun protagonista o personaggio positivo, nessuno per cui tifare, nessuno da odiare o compatire perché tutti sono lupi per tutti. La lezione sociale è cruda, durissima, paurosa.
In un mondo come quello descritto in Trudy bisogna solo guardarsi le spalle e sperare che non tocchi a te. Interessi personali, soldi, tradimenti sono la linfa di cui si nutre una società malata, una società che ha deciso di usare la tecnologia più avanzata non per il bene comune ma unicamente per assoggettare gli altri. In questo noir dalle tinte più fosche che mai a fare da ambientazione ideale è la provincia tranquilla, operosa e borghese che si snoda dalla Lombardia alla Toscana e in cui i vari “poteri” si coalizzano o si scontrano infischiandosene dell’esistenza delle povere creature e di quanto la loro vita possa venire sconvolta per sempre. Ed è questo che nell’ultima fatica di Massimo Carlotto fa più paura, ovvero, che il crimine riguarda tutti, può colpire tutti, può annientare tutti. Come si legge giustamente nella quarta di copertina del romanzo: Dopo aver letto Trudy, camminando per strada ti verrà voglia di guardarti le spalle.

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