Alberto Magnani “Aureliano. Riunificatore dell’Impero”

Graphe.it Edizioni

Pagine 204, prezzo 15 euro;

L’Imperatore austero che ristabilì la potenza romana nel mondo (Flavio Vopisco, IV secolo)

Lucio Domizio Aureliano (214 /215 – 275) apparteneva a una famiglia di agricoltori. La sua carriera militare venne favorita dall’imperatore Valeriano e si affermò durante l’impero di Gallieno. Era di spirito pronto, d’indole impetuosa e inesorabile, tanto che i compagni d’arme gli rifilarono il nomignolo di “mano al ferro [spada]”. Nel 270 le truppe lo acclamarono Imperatore. L’Impero pareva prossimo allo sfacelo. Aureliano riuscì nei primi tre anni a rinsaldare la compagine dello stato romano e a salvarlo e poté celebrare un trionfo (274 d. C.) dei più fastosi che Roma abbia veduto e uno dei più meritati, ricevendo il titolo di restitutor orbis (riunificatore dell’Impero). L’opera restauratrice di Aureliano ebbe largo campo anche nella pubblica amministrazione e in particolare nella parte finanziaria. La sicurezza e gli abbellimenti di Roma, il mantenimento e l’igiene della popolazione occuparono molta parte dell’attività di questo imperatore che, inoltre, diede inizio alla costruzione di quelle mura attorno a Roma che portano ancora il suo nome.

Aureliano dovette ricevere un’educazione essenziale, frequentando una scuola dove si imparava a leggere, a scrivere e a far di conto. Sappiamo di un altro Imperatore, Diocleziano, anch’egli originario della zona balcanica e di estrazione sociale molto modesta, che conosceva a memoria versi dell’Eneide. Possiamo quindi ritenere che anche Aureliano ricevesse qualche rudimento di cultura letteraria, probabilmente su testi che celebravano le virtù degli antichi e la grandezza di Roma. Il giovane dovette trarne un profondo senso di appartenenza all’Impero, l’attaccamento alla tradizione e un forte orgoglio di essere romano, sentimenti che avrebbero caratterizzato la sua azione politica.

ALBERTO MAGNANI, nato a Milano, si è laureato in Lettere a indirizzo storico presso l’Università di Pavia. Collaboratore di enti e istituti storici, ha indirizzato la propria ricerca prevalentemente verso il periodo della Tarda Antichità. In questa stessa collana ha pubblicato un saggio su Flavio Belisario e uno su Genserico.

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