
Barbara Trapido, nella scintillante traduzione di Claudia Durastanti, illumina le pagine con dialoghi acuti e pieni di umorismo caustico sui conflitti generazionali, di classe e sulla battaglia di una giovane donna per affermare la propria identità in un mondo costruito per gli uomini. “Questo romanzo” come dice Rachel Cusk nella postfazione, “ci insegna a rileggere le nostre vite, a cercare ancora, e a capire cosa ci è sfuggito la prima volta.”(da HarperCollins)
Traduzione di Claudia Durastanti
Pubblicato per la prima volta nel 1982 è ora tradotto in Italia, è una storia di formazione ma non fissata nel tempo, sa infatti rivolgersi a ieri come a oggi.
Protaginista è Katerine una diciottenne della media borghesia invitata a trascorrere qualche giorno nella casa di campagna del professor Goldmann di cui segue il corso di filosofia, corso in cui non è facile essere ammessi. La giovane ama la letteratura e in particolare Jane Austen e resta affascinata dalla famiglia e dal loro modo di vivere e si lascia prendere, come un’eroina dei romanzi preferiti, da una relazione struggente con Roger, uno dei sei figli del professore, relazione che la farà soffrire e la porterà lontano, a Roma, dove dovrà imparare a relazionarsi con se stessa, con il proprio bagaglio di educazioni e convenzioni sociali, a fare delle scelte. Proprio perché è un romanzo di formazione, molti i temi affrontati: la famiglia, la maternità, la sessualità, il ruolo femminile e il maschilismo.
Brevi note biografiche
Barbara Trapido. Nata a Capetown nel 1941, si è trasferita a Londra nel 1963. È stata insegnante nelle scuole di Hackney e Durham, prima di diventare scrittrice a tempo pieno nel 1970. Ha scritto sette romanzi ed è stata finalista al Man Booker Prize. La sua prima opera, Il fratello del famoso Jack, ha ricevuto il premio speciale per la narrativa del Whitbread Awards, nel 1982. Vive a Oxford con il marito.(da HarperCollins)