Diego Zandel “Eredità colpevole”, Voland Editori

VOLAND, Collana Intrecci 

Pagine 254, prezzo 19 euro 

“Le zone di confine sono così. Per questo ho imparato a evitare ogni radicalizzazione, da una parte o dall’altra…”

Roma, anni 2000. Il giudice La Spina viene freddato davanti al portone di casa con cinque colpi di pistola, l’ultimo, fatale, alla nuca. A rivendicare l’attentato un sedicente gruppo di estrema destra, Falange Nera, che con un comunicato alla stampa accusa il giudice di essere stato complice e responsabile dell’assoluzione dell’infoibatore Josip Strčić.

Si interessa all’omicidio Guido Lednaz, giornalista e scrittore figlio di profughi fiumani, che seguendo varie piste e rintracciando figure del suo passato ripercorre una delle pagine più sanguinose della storia del Novecento, fra le atrocità della Seconda guerra mondiale e il conseguente esodo di un intero popolo, quello istriano. Un’avvincente indagine dalle tinte noir, condotta tra Roma e Trieste, che porterà il protagonista a una drammatica verità.

Figlio di esuli fiumani, DIEGO ZANDEL è nato nel campo profughi di Servigliano nel 1948. Ha all’attivo una ventina di romanzi, tra i quali Massacro per un presidente (Mondadori 1981), Una storia istriana (Rusconi 1987), I confini dell’odio (Aragno 2002, Gammarò 2022), Il fratello greco (Hacca 2010), I testimoni muti (Mursia 2011)Esperto di Balcani, è anche uno degli autori del docufilm Hotel Sarajevo, prodotto da Clipper Media e Rai Cinema (2022). 

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