
Leonardo Sciascia

“[…] non ballò mai, non diede mai un calcio a un pallone, non guidò un’auto, non mise piede su una barca da diporto, non fece un bagno di mare. Ma sapeva leggere, quest’uomo, i segni del tempo ( o forse era condannato a farlo): ecco il suo precoce prestigio, la sua fama di “profeta”[…] è stato soprattutto uno scrittore. Capace con la sua sapienza narrativa, di restituire il primato alla letteratura: come unica forma di verità possibile. Con i suoi romanzi e racconti, con le sue “riscritture”, Sciascia ha detto più cose dell’Italia e degli i italiani che non biblioteche di saggi messi insieme. (da Matteo Collura “Il maestro di Regalpetra. Vita e opere di Leonardo Sciascia”)
Leonardo Sciascia (1921 – 1989), siciliano, era nato l’8 gennaio 1921 a Racalmuto, un grosso borgo tra Agrigento e Caltanissetta con un’economia basata sull’estrazione dello zolfo e del sale. Dopo aver conseguito il diploma magistrale lavora prima come impiegato e successivamente come maestro elementare. Da questa esperienza nasceranno Le parrocchie di Regalpetra (Bari 1956) che, come egli stesso ebbe a segnalare, segnarono l’inizio della sua attività di scrittore. Il suo esordio letterario avvenne nel 1961 con il romanzo Il giorno della civetta una storia di mafia che denunciava, in base alla sua convinzione sul compito dello scrittore, un male proprio della realtà siciliana. Ed è fino alla fine degli anni ‘60 che questo diviene tema privilegiato di Sciascia, un tema poco affrontato allora in letteratura e anche poco conosciuto e indagato. Seguirono A ciascuno il suo del 1966, Il contesto, del 1971, Todo modo nel 1974 e Una storia semplice del 1989. Nel 1967 lasciò l’insegnamento e si trasferì a Palermo collaborando con Il Corriere della Sera. È con Il contesto (1971) che la denuncia dei mali della società si allarga a livello nazionale dove, toccando i temi del potere e della giustizia, denunciava connivenze tra associazioni criminali e istituzioni e ogni forma di autoritarismo, denuncia che trova il suo apice con il romanzo Todo modo (Torino 1974): attraverso la struttura del giallo, traccia un’immagine impietosa del sistema politico italiano e del potere democristiano. Accanto alla scrittura narrativa anche quella di saggista, attività e interesse iniziato già prima del suo esordio in campo narrativo con collaborazioni a quotidiani e riviste letterarie di ogni parte d’Italia, dopo una prima fase (1944-51) limitata ai soli periodici siciliani, sui quali continuò a scrivere, come su L’ora quotidiano di Palermo, con assiduità.





Copertine di vecchie edizioni Einaudi
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Matteo Collura “Il maestro di Regalpetra. Vita e opere di Leonardo Sciascia”
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Opere a cura di Paolo Squillacioti, Adelphi
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