
Traduzione di Stefania Maria Caminelli
Dani e Marta stanno insieme da un paio d’anni. Giocano, ridono, intrecciano passi e ambizioni in un’allegria limpida, senza pensieri, avvinghiati a una giovinezza ingannevole e lieve […]. Finché non scoprono di aspettare un bambino. (da Ponte alle Grazie Libro)
La gravidanza, il figlio, fino ad ora importante traguardo soprattutto al femminile.
La Orriols indaga il fenomeno da una prospettiva diversa: lei, Marta fotografa, non desidera e non vede questa condizione come necessaria e obbligatoria, le antepone la sua carriera e la sua attività artistica, ed è decisa all’aborto. Lui, Dani sceneggiatore, vede al contrario un figlio come un punto fermo nella propria vita, la possibilità per lui, orfano di padre in giovane età, di poter realizzare il desiderio-promessa che si era fatto di non abbandonare mai il proprio figlio. E la coppia felice e spensierata, sono entrambi trentenni, entra alla notizia nel caos dei sentimenti, del proprio ruolo e di persona e di coppia. Gli equilibri si sono spezzati, accompagnati da dubbi e paure per lei che comunque ha deciso.
Marta Orriols scardina, pagina dopo pagina, ogni pregiudizio semplicistico intorno alla gravidanza per esplorare dal di dentro le emozioni, le proiezioni, le contraddizioni che porta con sé.(da Ponte alle Grazie Libro)
e anche
Brevi note biografiche
Marta Orriols è nata nel1975 a Sabadell, in Catalogna. Ha studiato Storia dell’arte, vive e lavora a Barcellona e ha due figli. Si è occupata di sceneggiatura cinematografica, scrittura creativa e lavora come lettrice editoriale. Il suo primo romanzo, Imparare a parlare con le piante (Ponte alle Grazie, 2020), ha riscosso grande successo di pubblico e di critica ed è già stato tradotto in tredici lingue.(da Ponte alle Grazie Autore)