Giulietta Fabbo “L’albero di nespole”, PAV Edizioni

Riceviamo e volentieri segnaliamo

La sinossi

L’albero di nespole racconta la storia di una famiglia in un paesino del sud Italia, che, tra devastazione sociale e decisioni imponderabili, vede caratterizzare il destino dei suoi componenti. La speranza e l’amore però, riescono ad eludere il fato e a sopravvivere nonostante le miserie umane. Un libro che ripercorre, a cavallo della II guerra mondiale, gli avvenimenti che sconvolsero l’Italia, che determinarono la ripresa del bel Paese e nel quale gli eventi bellici e il boom economico prendono forma concreta nelle vite dei protagonisti.( da PAV Edizioni)

Dal Prologo

“La campana che annunciava mezzogiorno suonava da un po’, ma Ninetto continuava a giocare in giardino. La giornata era splendida e il caldo di agosto attanagliava l’ambiente limitando i movimenti delle persone. Ninetto e i suoi amici però sembravano non farci caso: da due ore giocavano alternando le corse alle partite di calcio. A lui piaceva fare il portiere anche perché, quando tutta la squadra attaccava e i compagni erano intenti e concentrati nel lato opposto del campo, poteva dare una sbirciatina alle merende ammucchiate insieme a mo’ di palo e strappare un boccone. Fin da piccolo aveva sempre avuto una gran fame e si era sempre dovuto ingegnare per soddisfarla. La guerra era finita da un po’, l’entusiasmo piano piano era andato scemando, il benessere tanto sbandierato dagli americani si faceva attendere e i problemi di tutti i giorni continuavano, soprattutto in una piccola comunità come quella di Prata. Il padre Giuseppe, insegnante elementare, si era come tutti lasciato travolgere dalla drammaticità degli eventi bellici era andato via via incupendosi, perdendo quella allegria e quella spontaneità che avevano caratterizzato la sua giovinezza. Proprio questa freschezza d’animo avevano fatto innamorare Teresa, donna semplice e pia, di famiglia povera e genuina, che aveva visto in Giuseppe l’amore della sua vita e contemporaneamente il mezzo per un riscatto sociale. Era una settimana che Teresa non faceva altro che piangere e Ninetto non capiva il motivo di tutto questo”.

Non immaginava neanche lontanamente che da lì a qualche giorno si sarebbe imbarcato alla volta dell’America.

Spigolature dal testo

 Una nave era pronta a salpare nel porto di Napoli, e lo avrebbe ricondotto in America. La sua vita era là. La sua famiglia lo amava, ma la sua vita era in America.

 Ma ora non era più il momento di attendere o di resistere alla forza di un destino che si imponeva. Ora era il momento di VIVERE, pienamente e consapevolmente, la sua vita.

    Era il momento di smettere di accettare e di subire le decisioni e di cominciare a SCEGLIERE in che modo vivere, in che direzione andare, quali strade percorrere. In America.

«O Maria Santissima Annunziata», riprese la voce sostenuta dell’angelo azzurro, mentre le corde lentamente venivano allentate e i due angeli venivano calati nel silenzio generale fino a raggiungere la stessa altezza della statua della Madonna, «un angelo è calato», e il braccio dell’angelo azzurro si allungava verso la statua della Madonna che contemporaneamente veniva avvicinata, «e un giglio ti ha portato!», concludeva la voce azzurra mentre scoppiava l’applauso commosso di tutta la popolazione. 

Nino faceva tante domande sulla madre e sul padre negli anni durante i quali non li aveva visti e spesso, inevitabilmente, tornava a chiedersi le ragioni della sua partenza, del suo allontanamento dalla famiglia. Perché? Era la domanda che lo aveva accompagnato per interi anni soprattutto, negli anni successivi al suo sbarco. Perché? Era la domanda che ritornava in questi anni finali della sua vita, come in un percorso circolare che torna alla fine nel punto dal quale si è originato. Perché? 

Delusioni, amarezze, frustrazioni, sfiducia erano stati spesso suoi compagni di viaggio, ma la gioia, la dolcezza, l’amore erano stati sentimenti vissuti così intensamente da rendere la sua vita, in ogni caso, degna di essere vissuta e goduta.

Brevi note biografiche

GIULIETTA FABBO nasce ad Avellino il 12 gennaio 1971. È laureata in Lettere Classiche e insegna Materie Letterarie, Latino e Greco presso il Liceo Classico “Pietro Colletta” di Avellino. È sposata e ha due figli adolescenti. Appassionata di archeologia, ha pubblicato schede tecniche nel volume “NOTARCHIRICO 500.000 anni fa” a cura di M. Piperno (ed. OSANNA Venosa) e ha lavorato in qualità di archeologa preistorica presso la Soprintendenza Speciale al Museo Preistorico Etnografico Pigorini di Roma e presso l’area archeologica US Navy di Gricignano di Aversa (CE).(da PAV Edizioni)

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