
L’Italia è una penisola proiettata nel Mediterraneo, poteva non albergare un popolo di navigatori?
In effetti la storia medievale riporta il potere esercitato sul mare da quattro potenti repubbliche marinare, Amalfi, Pisa, Genova e Venezia, e un dominio marittimo caratterizzato dalla piena padronanza delle attività legate a quest’attività: le costruzioni navali e le tecniche di navigazione, la legislazione marittima, e tutto quanto fosse connesso per un perfetto dominio sui mari e sulle transazioni su di esso esercitate. Senza dimenticare i nomi di quei navigatori italiani che hanno “aperto” nuove rotte e raggiunto nuovi mondi: Amerigo Vespucci e Cristoforo Colombo, per indicare solo quelli la cui fama non necessita di ulteriori indicazioni.
Musarra, docente di storia medievale alla Sapienza di Roma, in questo suo saggio mette in luce, in maniera documentata e capillare su diverse tipologie di fonti, ogni aspetto di quel Medioevo marinaro. Scorrere solo i titoli dei dodici capitoli che compongono il volume permette al lettore di cogliere l’ampiezza di quanto trattato, in grado di catturare l’attenzione dagli appassionati, ai curiosi, agli studiosi.
Da Il Mulino Edizioni l’Indice i titoli dei 12 capitoli
I. Il mare e la sua rappresentazione/II. I porti/ III. I mestieri del mare/ IV. I tipi nautici /V. Gli equipaggi /VI. La vita di bordo /VII. La navigazione /VIII. Fare il punto /IX. La legislazione marittima /X. La guerra sul mare /XI. Mediterraneo dei conflitti /XII. Il sogno di Ulisse