
Dopo il successo di “Chiamami col tuo nome”( 2008), da cui è stato tratto nel 2017 l’omonimo film di Guadagnino sceneggiato da James Ivory, cui ha fatto seguito “Cercami” (2019), Aciman ritorna in libreria per Guanda con “L’ultima estate”. E l’Italia con la sua incantevole costiera Amalfitana ricompare ancora protagonista nel nuovo romanzo, quell’Italia che è stata una delle sue tante terre d’approdo nella peregrinazione da Costantinopoli all’Egitto per concludersi in America.
Dopo il frontespizio una citazione tratta da La Tempesta di Shakespeare a introdurre il romanzo: Siamo fatti della stessa sostanza dei sogni, e la nostra breve vita è racchiusa in un sonno
ad anticipare alcuni temi narrativi.
Un gruppo di giovani americani, per un guasto all’imbarcazione, soggiornano in un hotel sul mare insieme ad ospiti attempati e abitudinari; solo uno tra questi si distingue per l’eleganza, sempre in disparte, con la ferma intenzione di essere lasciato in pace. È Raul, un peruviano che compare subito nella prima pagina, e dà subito un’impronta con un gesto carico di significato: si avvicina a Mark che accusa un visibile dolore alla spalla e, posandogli una mano sul punto dolorante, gli dice “Questo ti aiuterà, vedrai”. E da qui ha inizio un incontro che renderà alcuni ammaliati, per i poteri fuori dall’ordinario del personaggio, altri meno propensi e fiduciosi nei suoi confronti. E, con un percorso nuovo e inusitato, sul filo di un realismo magico, Aciman trasporterà comunque il lettore in quel mondo fatto di sentire che sa indagare e tratteggiare egregiamente.
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