La recensione di Maria Anna Patti di CasaLettori

Sophie van Llewyn recentemente intervistata (Il Venerdì La Repubblica, 1 gennaio 2021), racconta dove e da cosa sia partita l’idea del suo romanzo e più precisamente, quando le viene chiesto come mai abbia avuto voglia di parlare degli anni Settanta nel proprio paese d’origine, la Romania, in un periodo storico travagliato dalla dittatura di Ceausescu, risponde che tutto ha avuto inizio dall’immagine di una giovane donna in attesa di essere interrogata nella stanza dei servizi segreti che nasconde nella propria borsa un piccolo oggetto prezioso per le autorità. Forse per questo il suo romanzo ha ad un certo punto una svolta magica…
Cresciuta nella Romania del post Ceausescu, siamo nel 1989, non le sono mancate né le storie né gli aneddoti legati al periodo della dittatura né le conoscenze ravvicinate del folclore locale ricco di riti e superstizioni.
Nella Romania degli anni Settanta, oppressa dal regime comunista di Nicolae Ceaușescu, i giovani sposi Alina e Liviu, entrambi insegnanti, si ingegnano a incanalare come meglio possono la propria vita nelle strettoie della dittatura. Ma un giorno il fratello di Liviu fugge all’Ovest e, poco dopo, Alina si rifiuta di denunciare una sua piccola allieva per il possesso di una rivista proibita. La coppia entra così nel mirino delle forze governative, e le loro rispettive carriere, insieme al matrimonio, cominciano a sgretolarsi. Non resta che scappare dunque, anche per provare a salvare quel che resta della loro felicità.
Con una madre che non la appoggia e la Securitate determinata a distruggere le loro vite, Alina decide di rivolgersi a zia Theresa, moglie di un importante esponente del partito e depositaria di antichi e magici rituali popolari… [—]
L’AUTRICE
Sophie van Llewyn è nata e cresciuta a Tulcea, nel sud-est della Romania, vicino al delta del Danubio. Al termine degli studi si è trasferita in Germania dove vive e lavora in ambito medico. Scrive in lingua inglese. Bottigliette, il suo romanzo d’esordio, è costruito come una flash fiction ed è stato candidato al Women’s Prize, al Republic of Consciousness Prize e al People’s Book Prize.