Recensione da:
Il mestiere di leggere di Pina Bertoli

Un avanzo di troppi risvegli è il titolo del romanzo d’esordio di Valentina Morelli.
Due storie parallele, di un uomo e di un bambino, due storie che finiscono per incontrarsi: l’ uomo, una vita contrassegnata da vent’anni di prigione, sostenuto da un obbligo: tornare in Sicilia perché lo ha promesso. Saro, un adolescente, fa consegne a domicilio per la macelleria del padre ma odia la carne di cavallo che lui macella e sogna un futuro diverso insieme ad Agata di cui è perdutamente innamorato. Due vite difficili, l’una che insegue un obiettivo, l’altra fatta di sogni e di fughe da un presente che attanaglia. La prima vita si muove da Milano, la seconda ha come sfondo Catania.
Dal catalogo di CasaSirio editore
Saro sogna di fuggire. Da Catania, da quelle catene che non lo fanno respirare, dal rischio di diventare come suo padre e suo fratello. Allora Saro studia, e immagina il futuro assieme ad Agata, quella ragazza di cui è follemente innamorato e che prima o poi lo noterà.
A Milano un uomo senza nome sale su un treno. Ha i vestiti stracciati, le scarpe sfondate e una piccola sacca con dentro tutta la sua vita. Deve tornare a casa. Anche se non ha soldi, anche se non ha certezze. Anche se gli ultimi vent’anni li ha passati in carcere. Perché ha fatto una promessa, e non esiste nulla di più importante.
Valentina Morelli è nata a Modena e cresciuta a Milano, vive a Genova da vent’anni dove lavora come project manager. Ha collaborato con la rivista letteraria Cadillac. “Un avanzo di troppi risvegli” è il suo primo romanzo.