
Una donna in età avanzata, sola nel suo oikos ormai sguarnito, con tanti rimpianti per cose dette male o non dette, esasperate dall’eterno pensiero di chi in solitudine vi si arrovella. Giorni sempre uguali nei gesti e nelle misere aspettative. Ma il caso o forse è meglio dire la vita è spesso piena di sorprese e così anche in quella di Missy, compaiono due figure umane e un cane che la cambieranno piano piano fino ad accendere in lei la possibilità di una prospettiva nuova: una Missy che riesce a trovare uno spazio per sé nel mondo, riluttante e impaurita ma che piano piano lascerà entrare nel suo guscio protettivo chi non vuole solo giudicare gli errori commessi e da sempre celati. Il raccontato dell’autrice, al suo esordio, fa parlare la protagonista in prima persona e i frequenti flashback permetteranno al lettore di ricostruire la figura del personaggio principale. Un banale incontro con due giovani donne, Angela e Sylvie, un piccolo gesto di partecipazione e di coinvolgimento e l’arrivo, un po’ costretto, di Bobby riaccenderanno quel desiderio di casa, di famiglia, quell’oikos perduto.
La mia casa è grande. Troppo grande. Ma io non sento la solitudine. La mia vita mi piace così. Uguale, giorno dopo giorno. Non ho bisogno degli altri. La maggior parte di loro, comunque, non si accorge di me. E io non faccio nulla perché questo accada. Eppure una mattina al parco qualcuno si è avvicinato. Due donne mi hanno vista persa nei miei pensieri e mi hanno offerto un caffè. Niente di che. Un piccolo gesto. Qualcosa che nessuno faceva per me da tanto tempo. Una gentilezza dopo la quale nulla è stato come prima. La mia seconda vita ha avuto inizio. La mia casa non è più così grande, se intorno al tavolo della cucina siamo in tanti. Com’era una volta. […]
Alcune notizie biografiche
Già Direttore Creativo presso RDF Television, vive a Londra con marito, due figli e un cane.