Vivere senza vivere mai con consapevolezza: e il lettore scopre lentamente la vita del protagonista, già sposato con un’altra donna, Ogarëv è un medico ma era stato in gioventù un soldato senza talento e anche un sollevatore di pesi e ancora prima un bambino poco amato in una famiglia poco felice, attraversando la vita senza mai stupirsi troppo, come se tutto accadesse per caso. E poi l’incontro, quello che cambia la vita: come medico conosce Malja e con lei inizia un viaggio che lo porterà in Italia, in Maremma, terra amata dall’autrice dove soggiorna spesso nella sua casa e dove ambienta l’ultima parte del romanzo.
Dal catalogo di Voland Editore la trama
A 42 anni Ogarëv si è già reinventato innumerevoli volte. Ragazzino infelice della periferia operaia tardosovietica, lettore vorace, statuario sollevatore di pesi, soldato insofferente, medico brillante, marito venerato. Tutto ciò senza mai sentirsi pienamente vivo. Quando però, in un giorno d’ottobre, è Malja ad accomodarsi sulla poltrona delle visite, sotto le sue mani per la prima volta non ci sono né linfonodi né articolazioni, ma una donna, un incantesimo, la libertà. E mentre Mosca, sempre più prepotente e venale, scappa via dall’Europa, Ogarëv impara a essere e basta, senza etichette o cittadinanza, a lasciare che sia qualcun altro a indicargli la cura: la Toscana, la vernaccia, le ciliegie, la misteriosa baklevà. […]
e anche alcune notizie sull’autrice