Marco Malvaldi, l’autore de “I delitti del Barlume”, ritorna in edicola per Sellerio con questo nuovo giallo che, come nel precedente “Odore di chiuso”, ha per protagonista il famoso gastronomo ottocentesco Pellegrino Artusi autore del celebrato libro “La scienza in cucina e l’Arte di mangiar bene”, un manuale di cucina del 1891 conosciutissimo tanto da diventare proverbiale e vero compendio della tradizione culinaria italiana. Oltre al protagonista tra i personaggi reali Paolo Mantegazza, fisiologo e antropologo che aiuterà Artusi nelle indagini. C’è infatti un omicidio tra gli ospiti convenuti nel castello di Campoventoso dove Artusi sarà ospite dell’imprenditore Secondo Gazzolo, proprietario di un’industria conserviera d’avanguardia, che vorrebbe far assaggiare i suoi prodotti e soprattutto aprire rapporti commerciali con il mercato ottomano, un omicidio “a camera chiusa”, un classico del giallo, come Poe insegna ne “I delitti de la Rue Morgue”. L’ironia non manca tra le pagine, come l’autore ha già abituato i suoi lettori, calate nella Belle époque, la felice epoca che caratterizza il periodo dell’ambientazione
Ritorna Pellegrino Artusi, padre della gastronomia italiana, in un giallo dal meccanismo perfetto tra atmosfere gotiche e buona cucina.
A cinque anni di distanza dal suo primo, fortuito, caso criminale (raccontato nel precedente Odore di chiuso), Pellegrino Artusi è ospite di un antico castello che un agrario capitalista ha acquisito con tutta la servitù, trasformando il podere in una azienda agricola d’avanguardia. È stato invitato perché è un florido mercante, nonché famoso autore della Scienza in cucina e l’arte di mangiar bene, il libro con cui codificava la cucina italiana e contribuiva anche, con i sapidi aneddoti uniti alle ricette, a diffondere nei tinelli delle case la lingua nazionale. Oltre al proprietario, Secondo Gazzolo, con la moglie, completano il gruppo altri illustri signori. Il professor Mantegazza, amico di Artusi, fisiologo di fama internazionale; il banchiere Viterbo, tanto ricco quanto ingenuo divoratore di vivande; il dottor D’Ancona, delegato del Consiglio di Amministrazione del Debito Pubblico della Turchia; Reza Kemal Aliyan, giovane turco, funzionario dello stesso consiglio; il ragionier Bonci, assicuratore con le mani in pasta; sua figlia Delia che cerca marito ma ancor più avventure. […] viene trovato morto un ospite; è chiuso a chiave in camera da letto ma il professor Mantegazza è sicuro: è stato soffocato da mani umane.[…]