
di Flavia Piccinni
Che differenza c’è fra un maschio e una femmina? Esiste qualcosa di biologico a segnare la diversità dei sessi o si tratta esclusivamente di presupposti (e pregiudizi) culturali?Prova a rispondere a queste epiche domande – con un linguaggio brillante e coinvolgente, utilizzando esempi concreti e molto del suo vissuto personale – Cordelia Fine, canadese classe 1975, docente di storia e filosofia della scienza all’Università di Melbourne.Il suo saggio “Testosterone Rex – Miti di scienza, sesso e società” appena pubblicato in Italia da La Nave di Teseo (pp. 330, 20 euro) è così un viaggio nella contestazione dello stereotipo che ancora segna il dibattito sui generi, all’insegna della convinzione secondo cui l’uomo e la donna del ventunesimo secolo siano frutto esclusivo alle pressioni evolutive del passato. Passando con agilità dai ruoli consolidati del genere (sessuali e culturali), scandagliando gli ormoni sessuali e analizzando i cervelli maschili e femminili, il lettore viene guidato nell’eterno consolidamento delle disuguaglianze di cui le donne sono costantemente oggetto: il finale sarà tutt’altro che scontato. E soprattutto molto scientifico.Cordelia Fine – che ha studiato psicologia a Oxford e si è specializzata a Cambridge – è già stata autrice del pluripremiato “Maschi = Femmine. Contro i pregiudizi sulla differenza fra i sessi” e adesso compie un ulteriore passo in una questione trasversale, costruendo un libro che dovrebbe essere letto nelle scuole superiori (o, quantomeno, dagli insegnanti nostrani). Il New York Times Book Review, una delle più prestigiose riviste al mondo, ha definito questo libro come «geniale e divertente». E se avrete modo di leggere questo straordinario saggio – che ci fa rimpiangere il paludato livello italico nella scrittura e nelle ambizioni – non potrete che essere d’accordo.