Valentina Farinaccio “Quel giorno. Racconti dell’attimo che ha cambiato tutto” recensione di Flavia Piccinni da Il Tirreno 14 ottobre

I giorni che cambiarono i destini delle star
di Flavia Piccinni
«Si nasce per stare al mondo, dice la poesia, ci si incontra per fare miracoli». Scrive a un certo punto così Valentina Farinaccio – scrittrice di Campobasso, esordiente con “La strada del ritorno è sempre più corta” (Mondadori, 2016) già vincitore del Premio Rapallo Opera Prima e Premio Kihlgren. Scrive così raccontando dell’incontro storico fra John Lennon e Paul McCartney il 6 luglio 1957: l’inizio dei The Beatles. E forse sta proprio tutta qui la storia dell’ultimo libro dell’autrice, “Quel giorno – racconti dell’attimo che ha cambiato tutto”, pubblicato qualche settimana fa da Utet (pp. 147, EUR 12). Un libro agevole e scritto con cura. Racconta di incontri incredibili che hanno scombinato le esistenze dei loro protagonisti – come l’appuntamento con il destino fra Massimo Troisi e Anna Pavignano, o quello fra Steve Jobs e i suoi genitori adottivi -, ma soprattutto indaga le mancanze che sono nel cuore di uomini e di donne che hanno inciso la storia. Esattamente come Marilyn Monroe che un giorno del 1955 chiama il proprietario del Mocambo, ad Hollywood, per parlargli di una donna dalla voce incredibile: Ella Fitzgerald. Se l’avesse invitata, «sublime ricatto da star, lei avrebbe prenotato un tavolo, quello che stava proprio davanti al palco: ogni sera. (…) E così Marylin restò seduta ai suoi piedi… per un mese, assorta nella meraviglia della musica, e di quella voce che andava offerta al mondo, come fosse cibo». Le istantanee sono quasi tutte riuscite e il libro ha il grande pregio di diventare un gioco per scoprire le vite altrui, e illudersi che forse basterebbe poco per cambiare anche la propria. —

Joyce Carol Oates “La nuova gattina” illustrato da Dave Mottram e Fulvia Degli innocenti “Greta e le altre. Un pianeta da salvare” recensione di Flavia Piccinni dal Tirreno

La gatta di Oates e l’ecologia di Fulvia Degl’ Innocenti
di Flavia Piccinni
Raccontare una storia semplice, e farlo con parole ancora più semplici. Scrivere per bambini, e così riuscire a parlare al cuore. È questo quello che è capace di fare con magistrale talento Joyce Carol Oates, una delle scrittrici più note e apprezzate al mondo, con “La nuova gattina” appena pubblicato da HarperCollins (pp. 32, EUR 13).Il libro, arricchito dagli acquerelli dell’illustratore americano Dave Mottram, accompagna il lettore a casa di JoJo e della sua bella Cherie: «una gatta adulta, grigia e soffice, con il naso rosa, i baffi bianchi e neri, quattro zampette bianche che teneva pulitissime, e quando faceva le fusa sembrava un trattore». La tranquilla vita della gatta viene però interrotta dall’arrivo di Cleopatra, la nuova gattina con «le zampe cortissime e la coda sottile, il pelo cortissimo, liscio e lucido». Si tratta ovviamente di una metafora – l’arrivo del fratello più piccolo, piuttosto che dello straniero – e, benché avrebbe forse giovato una veste più solida, il libro è davvero delizioso.
Esattamente come “Greta e le altre. Un pianeta da salvare” appena pubblicato dal piccolo e intelligente editore Settenove a firma di Fulvia Degli Innocenti. Protagonista è una bambina dal nome Astrid, che un giorno va a incontrare Greta Thunberg fuori dal Parlamento svedese e inizia a intervistarla. Il dialogo fra le due spazia dalle altre giovani attiviste come Julia Hill a Cullis Suzuki che «a dodici anni raccolse fondi sufficienti per partecipare al Vertice della Terra a Rio». Naturalmente la parte più interessante riguarda l’ecologia. Ma per scoprirla è d’obbligo la lettura! —

Guido Tonelli “Genesi” da Il Tirreno 5 ottobre

Così nasce l’universo, il fisico Tonelli al Tirreno

LIVORNO. Il professor Guido Tonelli, fisico al Cern di Ginevra e professore all’Università di Pisa, presenterà a un pubblico di lettori del “Tirreno” e di studenti delle scuole superiori livornesi il suo ultimo libro “Genesi”. L’incontro si svolgerà stamani alle ore 11 nella sede del Tirreno (viale Alfieri 5). Tonelli è stato coordinatore e portavoce della ricerca che ha portato alla scoperta del Bosone di Higgs, una scoperta che ha cambiato il modo di leggere la nascita dell’universo e che venne premiata poi con il Nobel per i due fisici, Englert e Higgs, che ne avevano teorizzato l’esistenza. Da qualche anno, all’attività di docente universitario e di ricercatore al Cern, Tonelli affianca con altrettanto successo quella di scrittore e divulgatore come testimoniano i suoi libri “La nascita imperfetta delle cose”, “Cercare mondi. Esplorazioni avventurose ai confini dell’universo”, “La nuova fisica delle particelle e i segreti dell’universo”. Il titolo del suo ultimo libro, “Genesi”, non è ovviamente casuale, ma si rifà all’altra Genesi, quella più nota, dell’Antico Testamento. Se quella era la spiegazione mitica e religiosa della nascita del mondo, creato da Dio in sette giorni, quello di Tonelli è il racconto che la scienza oggi è in grado di fare dell’origine del cosmo, nato insieme dal caos e dal caso, se vogliamo giocare con le parole. Un racconto anche questo articolato in sette “giornate” che hanno però una durata ben diversa tra loro: si va dalle frazioni di secondo delle prime “giornate”, decisive, che indirizzano poi l’evoluzione cosmica, ai miliardi di anni delle fasi successive. Un universo nato dal “vuoto” e della sua energia, diventato quello che è grazie a impercettibili asimmetrie e irregolarità nella sua prima espansione. Tonelli ci guida in questo straordinario viaggio a ritroso nel tempo affiancando alla storia del cosmo riflessioni nate sul terreno della cultura classica, della letteratura, della storia dell’arte e dell’umanità. C’è anche un altro motivo che spiega la scelta di quel titolo e Tonelli lo spiega nell’ultimo capitolo quando cita l’incontro con il gesuita e teologo padre Cesare Geroldi autore di un’osservazione illuminante e apparentemente paradossale con cui definiva la Genesi (quella biblica) come «un libro che parla del futuro». Perché Tonelli ne è convinto: la storia delle origini è una necessità a cui l’umanità non può rinunciare. Di più, è un elemento di identità che rafforza la nostra presenza nel mondo, così emotivamente fragile. Nella storia dell’umanità la narrazione, prima mitica e poi religiosa, delle origini ha aiutato Homo Sapiens nell’affrontare le avversità dell’esistenza ed è diventata un punto di forza evolutivo. Ora il racconto spetta alla scienza. Stamani alle 11 Tonelli sarà nel salone del Tirreno. Dopo l’introduzione del direttore Fabrizio Brancoli, il fisico terrà una sorta di “lectio”, risponderà alle domande e firmerà le copie del libro.