
Per giovani lettori
23 aprile 1945. Mancano pochi giorni alla Liberazione e alla fine della Seconda Guerra Mondiale, ma nessuno ancora può saperlo. Di certo non può saperlo Carla, una bambina di nove anni che vive nelle campagne ferraresi[,,,] quando un aereo da caccia delle forze alleate viene abbattuto proprio sotto i suoi occhi. L’aviatore irlandese che lo pilotava, seppur ferito, riesce a salvarsi e a bussare alla porta di casa sua.(da Piemme Editore)
L’autrice prende spunto da una storia vera: la piccola Carla vive nelle campagne ferraresi quasi sul finire della seconda Guerra Mondiale. L’Italia è ancora divisa in due, da una parte quella occupata dai nazifascisti e dall’altra quella liberata dagli alleati. La giovane Carla vive lì poco distante dalla linea che separa le due Italia, nella zona ancora occupata. Un giovane pilota irlandese viene abbattuto con il suo caccia e ferito riesce a trovare rifugio nella casa vicina, la casa di Carla; ospitare e dare rifugio ad un nemico è nell’Italia non liberata un grosso pericolo, ma sarà proprio Carla a guidarlo e aiutarlo a raggiungere la base militare: chi più di una bambina può sfuggire ai controlli?
La storia si apre in un Prologo, con una mappa e il racconto di una ricerca e un ritrovamento alla data 8 luglio 2016.
Stralci dal Prologo
“[…]I documenti li abbiamo studiati a lungo, abbiamo incrociato le mappe, i rapporti, abbiamo trovato le coordinate sulle cartine. Ma già una volta siamo finiti fuori strada, una giornata persa a cercare accanto a un canale a un chilometro da qui.Finché un mese fa quel vecchietto di Coccanile ci ha dato la dritta buona: – Lo so io dove è caduto, mio padre lo raccontava sempre. Dovete andare a Corte Beneficio. Un tempo li c’era un campo di canapa, le viti le hanno messe dopo, negli anniSessanta, prima ancora c’era il mais.
Insomma, lo sappiamo che il maledetto è qui sotto. Deve essere qui sotto. Non c’è niente, invece, e io ho voglia di buttar via tutto. Fabio lo so che sta provando lo stesso, non dice più una parola, fa così quando ha troppa ansia, lo conosco bene”.
[…]
“Dove il suono è più forte attacchiamo con il badile, ma facciamo fatica, è incredibile quanta terra si accumuli sopra le cose in ottant’anni.
Mi perdo in fantasticherie: «Se questo rumore ti sembra forte, in questo silenzio di campagna interrotto dal traffico dei camion e delle auto, immagina il fracasso che dev’esserci stato quel giorno». Finché ecco, spunta qualcosa, è un pezzo di metallo. Uno che non fosse del mestiere non capirebbe, ma noi lo sappiamo cos’è.
Mica per niente ci chiamiamo “Archeologi dell’Aria”. Alluminio aeronautico. Anche Fabio trova qualcosa, gli tremano le braccia quando lo tira su.
Un frammento con sopra un’incisione ci fa sussultare.
È proprio lui. Lo Spitfire.
Adesso ne abbiamo la certezza”.
Federica Seneghini Giornalista del “Corriere della Sera”, nasce a Genova nel 1981. Insegna giornalismo digitale all’Università IULM di Milano. Nel 2020 pubblica Giovinette, le calciatrici che sfidarono il Duce (Solferino), romanzo che ha riportato alla luce la storia della prima squadra femminile di calcio del nostro Paese.









