Carmel Cassar “Cibo mediterraneo.Modi alimentari mediterranei: tendenze e sviluppi storici”, Graphe.it Edizioni

Un viaggio millenario attraverso le culture alimentari del Mediterraneo, dalle zuppe sumeriche all’haute cuisine francese, per scoprire la storia e i segreti della dieta che fa bene al corpo e all’anima. Un libro dedicato agli storici dell’alimentazione,  agli studiosi di storia del cibo e del Mediterraneo, agli appassionati di ricette e cucina. 

Traduzione di Carla Del Zotto

Graphe.it Edizioni

In questo libro, edito per la prima volta in lingua italiana, la cultura alimentare del Mare Nostrum viene ripercorsa dalla preistoria a oggi, con una straordinaria cura filologica e storica, consegnandoci una miniera di informazioni interessanti e ricette “replicabili”: dalle istruzioni per una zuppa sumera di oltre 4000 anni fa, alle frittelle greche dell’epoca bizantina, passando per dolcetti ottomani e opulenti stufati dell’Italia rinascimentale, fino alla haute cuisine francese.

Agricoltura, cibo e ambiente: tre parole diventate praticamente inseparabili in un mondo di crescenti interdipendenze, dove tutto è interconnesso, accelera e cambia. Il cibo sarà sempre una questione fondamentale perché è al centro dell’attività umana. In una regione mediterranea in cui le risorse naturali sono sotto stress climatico e demografico, la produzione agricola deve sempre più fare i conti con l’esigenza di qualità, che le società in cerca di responsabilità richiedono attraverso il cambiamento dei modelli di consumo e nuove aspettative riguardo al cibo che mangiano. Se si vuole salvaguardare la salute dell’uomo e del pianeta, la produzione alimentare deve essere sempre più orientata a soddisfare il duplice requisito della sicurezza alimentare e della sostenibilità ambientale. La regione mediterranea, la cui storia è sempre stata permeata dalla sfida alimentare e dal commercio di generi alimentari, non fa eccezione a questa tendenza generale.

CARMEL CASSAR è ordinario di storia culturale e direttore dell’Istituto di Studi Maltesi. Ha contribuito allo sviluppo di una sezione etnografica presso il Dipartimento dei Musei pubblici maltesi, più tardi ribattezzato Heritage Malta. Già responsabile del Palazzo dell’Inquisizione a Vittoriosa, ha favorito la nascita dell’interesse nella ricerca storica del cibo mediterraneo e maltese, di cui dà contezza in questo saggio. È Fellow della Royal Historical Society di Londra e della Cambridge Commonwealth Society, socio della Renaissance Society of America e membro a vita della Società Storica di Malta. Diverse le sue pubblicazioni, tra cui, in italiano, Il senso dell’onore (Jaca Book 2002, tradotto in cinque lingue).

“Gusto giapponese, sapore toscano. Le ricette creative della chef Kazuyo Haha” da Il Tirreno 25 novembre

domani nel salone del giornale

I menu di Kazuyo Hada
fra Giappone e Toscana
si scoprono al “Tirreno”
LIVORNO. C’era una volta una modella giapponese che spesso arrivava in Europa per lavoro. Un bel giorno sbarcò in Toscana dove rimase colpita dal paesaggio, dalla cultura e dal cibo. E siccome amava cucinare, decise di fermarsi per frequentare un corso per chef (a Lucca). Poi per amore di un sommelier decise di restare per sempre in Italia. La ex modella, oggi chef, si chiama Kazuyo Hada. Il sommelier, Simone Cavallini, nel frattempo è diventato suo marito e insieme gestiscono da alcuni anni l’Enoteca Vinalia, nel cuore di Cecina. Vinalia è un piccolo ristorante dove il gusto giapponese (anche nell’estetica) e il sapore toscano si fondono in piatti della nostra tradizione ma rivisitati con quel tocco “made in Japan” che fa la differenza. Kazuyo, in cucina, è riuscita e riesce a mescolare e bilanciare in maniera creativa due mondi distanti fra di loro, ma che sotto il profilo dell’importanza delle tradizioni hanno molti punti in comune. E domani alle ore 17 nel Salone de “Il Tirreno”, in viale Alfieri 9 a Livorno, sarà presentato il volumetto “Gusto giapponese, sapore toscano. Le ricette creative della chef Kazuyo Haha”. Il libro (Editoriale Programma, pagine 95, prezzo di copertina euro 8.90, nelle edicole diffuso da “Il Tirreno” e nelle librerie) è stato scritto da Elisabetta Arrighi, giornalista, che in appendice ha intervistato anche la food blogger Cristina Galliti (che firma a sua volta quattro ricette) per una chiacchierata su cucina etnica e fusion. La presentazione, che vedrà l’autrice Elisabetta Arrighi conversare con il giornalista Giuseppe Boi alla presenza della chef Kazuyo e della food blogger Galliti, offrirà anche l’occasione per degustare un piccolo aperitivo con stuzzichini che fondono tradizione enogastronomiche toscane e giapponesi. Nelle ricette di Kazuyo Hada, la maggior parte delle quali a base di pesce, si percepiscono in maniera forte il rigore del Sol Levante e i sapori del territorio. Così il sushi e sashimi offrono il profumo del salmastro, perché vengono utilizzati pesci pescati nelle acque del Tirreno, e anche il condimento si può scegliere “all’italiana” oppure “alla giapponese”. Gli spiedini di sarago sposano le alghe kombu, mentre il baccalà alla livornese viene fritto in tempura, e tante altre deliziose sorprese. —

Miriam Camerini “Ricette e precetti” recensione di Maria Anna Patti da Robinson La Repubblica

di Maria Anna Patti

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Tommaso Esposito “Il pesce e l’olio. Mangiare di scammaro. Curiosità e ricette” da Il Venerdì La Repubblica

 

 

Giovanna Casadio “Dove si guarda è quello che siamo” da La Repubblica

 

E che, raccontando il cibo della sua terra, Giovanna Casadio, giornalista di Repubblica, ci narra un mondo fatto di regole e di violenza

 

 

 

 

[…]Dove si guarda è quello che siamo (Edt) è un piccolo gioiello in cui, parlando delle arancine (rigorosamente al femminile, perché al maschile gli arancini sono catanesi o messinesi), Giovanna Casadio ricorda di quando, tra il 1876 e il 1915, espatriarono 14 milioni di italiani, di cui quasi un milione e mezzo siciliani, spinti dalla povertà e dalla fame – perché dalla fame non c’è scampo, e «i gusci dei babbaluci gettati via davano sollievo a chi li afferrava e ancora li sucava sperando fosse rimasta qualche cosa».[…]

Ma prima o poi le cose vanno guardate per quello che sono e oltre ai racconti e alle leggende – c’è ancora chi insiste che è proprio tra Trapani e il Monte Erice che Ulisse incontrò la bella Nausicaa citando un vecchio manoscritto di Samuel Butler – non si può non dire che, se l’acqua scarseggia in Sicilia, è anche per via degli interessi malavitosi.

Ma i siciliani sono tutti un po’ “pazzi”, spiega Giovanna Casadio, perché nella sua terra i conti non tornano mai: dove c’è troppa bellezza e troppa vita, pure la ferocia, quando si scatena, è fuori misura. Anche se il cùscuso è il piatto della fratellanza, e sin da piccoli si impara che è solo dando e ricevendo che si entra a far parte del ciclo sacro della natura: «Io do a te e tu in cambio insegni a me, che è tutto quello che c’è da sapere sull’umanità e dintorni».(Da Michela Marzano La Repubblica)

 

 

Orazio Olivieri “L’età delle spezie. Viaggio tra i sapori dall’antica Roma al Settecento” recensione da Il Tirreno

Vai alla recensione di Massimo Braglia su Il Tirreno

Su Consigli.it : “10 ricettari per le conserve fatte in casa”

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Panorama libri: “Mangiarsi le parole. 101 ricette d’autore” a cura di Luca Clerici, Skira Editore

 

 Sulla pagina di Panorama libri

“Mangiarsi le parole” 101 ricette d’autore, Skira a cura di L. Clerici

Salvina Pizzuoli “Quattro donne e una cucina”

S. Pizzuoli “Quattro donne e una cucina”

Edida 2014

pagine 92

Su Amazon in ebook euro1,99

Presentazione su: “Il Giornale d’Abruzzo”

Stralci e ricette