
Chi era Francesco d’Assisi? Alessandro Barbero ci porta dentro le tante versioni della vita del santo arrivate fino a noi. Con il rigore dello storico e il gusto del narratore, porta alla luce la storia complessa, stratificata e, a tratti, contraddittoria di Francesco, il santo che tutti crediamo di conoscere. (Editori Laterza)
Dall’ Introduzione:
“L’unico punto su cui regna un accordo indiscusso, è che tutte le fonti che raccontano la vita di san Francesco sono gravate da una pesante ipoteca interpretativa: ogni autore ha costruito una sua immagine del santo, influenzata non soltanto dalle informazioni di cui disponeva, ma dalle sue convinzioni su chi doveva essere stato il fondatore dell’Ordine dei minori.
Questo non significa che sia diventato impossibile, o illegittimo, sforzarsi oggi di capire chi fu veramente l’uomo Francesco d’Assisi: analizzare le sue biografie medievali come testimonianze di un punto di vista soggettivo, se non di un’ideologia, non significa che si debba sospendere la ricerca sul Francesco “storico”.[…]
Ma in questo libro, che si rivolge al lettore non specialista, non voglio presentare anch’io un mio Francesco, e certamente non mi illudo di essermi avvicinato più di altri a stanare il vero Francesco. Chi legge troverà invece nei capitoli che seguono sette versioni della vita di san Francesco, o forse dovremmo dire “del beato padre Francesco”, come lo chiamava Tommaso da Celano; e scoprirà che anche se il personaggio raccontato è sempre visibilmente lo stesso, le sette storie sono tutte diverse l’una dall’altra. Il proposito è di mostrare in quale intricato gioco di specchi deformanti si sia moltiplicata e frazionata, subito dopo la sua morte, l’immagine di quel san Francesco che i suoi contemporanei – concordi in questo, ma soltanto in questo – vollero proporre al mondo cristiano come uno degli uomini più straordinari mai vissuti”.( da A.Barbero, San Francesco, Introduzione)
Per l’autore, sono appunto sette le versioni della vita di san Francesco arrivate fino a noi, tanto da diventare davvero difficile stabilire chi fosse il “vero” Francesco.
“Dopo aver fatto innamorare folle di studenti e spettatori con le vicende di barbari, imperatori e battaglie, eccolo cimentarsi con il più ingombrante dei santi: Francesco d’Assisi, cui è dedicato il suo San Francesco, appena edito per i tipi di Laterza (pagine 448, euro 20,00). Quell’attributo – “santo” – è una delle chiavi per comprenderne la natura: non siamo di fronte alla biografia di un uomo – o, almeno, non solo –, ma a un viaggio nella selva delle testimonianze agiografiche che assumono la santità come dato di partenza, con l’aggiunta – fondamentale – di quanto «frater Franciscus» dice di sé stesso. Non, dunque, una “vita”, ma una galleria di specchi. Da un lato, il Francesco del Testamentum, dettato in punto di morte, dall’altro, il profilo cangiante delle legendae: da quelle di Tommaso da Celano, l’agiografo “ufficiale”, tormentato dalla richiesta di offrire al “pubblico” sempre più miracoli, ai ricordi diretti dei compagni della prima ora, alla voce discreta ma potente di Chiara, al santo “addomesticato”, innalzato a modello irraggiungibile, di Bonaventura da Bagnoregio. Un incredibile parterre di testimonianze, la cui stratificazione, dissonanza e reciproca contaminazione costituisce il fulcro della cosiddetta “questione francescana”.[…] data la contraddittorietà delle fonti, avrebbe rischiato di scivolare nella rievocazione ipotetica o, peggio, nella combinazione di voci diverse, accostate ad arbitrio […]
Barbero non dà l’ultima parola, né la promette; non confeziona un Francesco da vetrina. Ci consegna, piuttosto, la realtà d’una memoria contesa, dando voce storica agli sforzi della filologia. Ed è questa, forse, la lezione più preziosa: la storia non serve a rassicurare, ma a ricordarci che anche i santi restano figure vive perché contese, instabili, irrisolte.
Un libro che diverte e commuove, che sorprende e irrita, e che, come credo, farà discutere a lungo. (Stralci da Antonio Musarra “Nella ricerca di Barbero il ritratto di un uomo in una galleria di specchi”, Avvenire 29 settembre 2025,)
“La sua narrazione ci dà un Francesco più spigoloso, lontano dal santo dolciastro che parlava agli uccellini e ammansiva i lupi. Anzi, aggiungo, Barbero ci dà molti Francesco diversi; come egli stesso scrive, le pagine del suo volume contengono: “sette versioni della vita di san Francesco […] il proposito è mostrare in quale intricato gioco di specchi si sia moltiplicata e frazionata, subito dopo la sua morte, l’immagine di quel santo”. Resta, dovendo stabilire un punto fermo, che più ci si allontana dall’immagine oleografica del santo semplicemente buono, più si scopre “uno degli uomini più straordinari mai vissuti” – e che vale la pena di conoscere meglio.(da Corrado Augias Il venerdì La Repubblica 26 settembre)
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