Salinger nella nuova traduzione di Matteo Colombo

Gli scritti di Salinger, i Nove racconti, Franny e Zooey, Alzate l’architrave, carpentieri e Seymour sono stati ripubblicati in una nuova edizione e affidati alla traduzione di Matteo Colombo, così come in precedenza Il giovane Holden; una rigenerazione legata proprio alla necessità di una nuova traduzione: trasportare una lingua in un’altra non è mai un “tradurre” indolore, può variare, anzi varia proprio a seconda dei tempi, intendendo quelli storici e propri della lingua in cui deve essere resa.
La traduzione del testo de Il giovane Holden ad esempio, dovuta nel 1961 ad Adriana Motti, risentiva sicuramente delle risorse linguistiche disponibili allora per la traduzione di un testo gergale; oggi le risorse sono cambiate e “nell’italiano e nella conoscenza degli autori americani” come ha recentemente dichiarato Matteo Colombo.
A ribadire le difficoltà della traduzione di allora la posizione di Alessandro Piperno (La Lettura 29 giugno 2025) che si racconta come giovane lettore alle prese con il romanzo di Salinger nella versione della Motti “Oggi so che parte del fastidio che mi provocò la lettura de Il giovane Holden derivava dalla traduzione di Adriana Motti. Intendiamoci, non ho nulla contro quella preziosa traduzione storica. So che per molti versi è una specie di capolavoro, un classico per famiglie, ma so anche che si tratta di una trappola mortale. E non tanto, o non solo, per qualche licenza di troppo, ma per via del birignao che, oltre ad aver privato la voce di Holden della sua spontaneità, ha favorito la proliferazione di una schiera di emulatori e di epigoni che, lasciatemelo dire, di spontaneo hanno ben poco”, intendendo con il termine birignao, legato al mondo della recitazione teatrale, artificioso e innaturale.

Incuriosisce, almeno in me ha determinato questo effetto e riflettendo in effetti leggere un testo in una resa linguistica rispetto ad un’altra, ne cambia sicuramente non solo la forma ma essenzialmente la fruibilità e l’impatto.

Garantisce Piperno quando afferma che un’impresa così delicata è stata affidata nelle mani di un traduttore eccellente e navigato come Matteo Colombo. “Il progetto, iniziato una decina d’anni fa – aggiunge – trova oggi il suo compimento nelle traduzioni (eseguite dalla medesima mano salda, felice e calibrata) dei Nove racconti, Franny e Zooey, Alzate l’architrave, carpentieri e Seymour”

SP.

Einaudi

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