
Sergio Colombari per oltre 50 anni ha lavorato nel mondo giornalistico, scattando fotografie a personaggi famosi del mondo dello spettacolo, sport e politica, italiani e stranieri, ha selezionato oltre duecento foto che li ritraggono in momenti di tenerezza.
dalla Prefazione di Oliviero Toscani:
Per me la fotografia ha la “f” maiuscola. Non la considero la parente povera della pittura. E non m’interessa un’escalation verso il cinema.
Neanche la televisione riuscirà a scalzarla. La fotografia resta, e resterà per molto tempo, il nucleo di partenza dell’immagine moderna. […] la fotografia invece è il mezzo principe: dalla foto della prima comunione alla foto-tessera è un universo di comunicazione che parte sempre dalla realtà anche quando la modifica, la violenta, la cancella. L’immagine è più reale della realtà perchè è un universo nello stesso tempo chiuso e aperto a mille interpretazioni. La realtà è invece frammentata e non si può coglierne che un solo aspetto. L’obiettivo si apre e si chiude lasciando passare una frazione di luce che ci restituisce un’immagine. Anche la più idiota finisce per essere un documento storico. E il trascorrere del tempo riesce a far diventare ogni foto avvincente. Le vecchie foto ci commuovono, ci sembrano tutte interessanti.[…] Sergio Colombari ha fotografato per anni gli eventi giornalistici, il mondo del cinema, il gossip, i personaggi che sono stati gli attori del suo e del loro tempo. Tutte le immagini sono la memoria di un momento di vita, diventeranno documenti storici, come un grande album di famiglia.
Bravo Colombari, senza grandi messe in scena sei riuscito a documentare momenti intimi e felici. Non tutti noi fotografi siamo capaci di ciò.
Oliviero Toscani
da una dedica di Rino Barillari “Il re dei paparazzi”
[…]È capitato diverse volte di lavorare gomito a gomito con Sergio ed è stato per me sempre un piacere; è stato sempre un collega rispettoso della competizione e con il quale ho fatto alcuni importanti servizi. Mi piace ricordarlo ragazzino, con la vespetta con cui raggiungeva via dei Condotti, cercava di inserirsi tra i colleghi, era un po’ la mascotte dei paparazzi navigati, lo chiamavamo “Sergetto”.
Da allora ne ha fatta di strada, è un fotografo che si è cimentato in molti settori della fotografia e ha sempre dato il meglio di sé, spesso con buoni risultati.
Nel 2004, la mostra romana “A flash o art”, a Palazzo Venezia, ha ricordato in foto i momenti della “Dolce vita” nella Capitale, tra il 1953 e il 1973, scatti che spesso ho vissuto in prima persona e in questo arco temporale, nonostante nel 1973 Sergio avesse soltanto diciassette anni, riuscí a conquistarsi un suo spazio.
Brevi note biografiche
Sergio Colombari, fotografo e giornalista romano, entra nel mondo della fotografia nel 1969, poco più che tredicenne. Spaziando per oltre 50 anni tra giornalismo, cinema e pubblicità ha raccolto immagini pubblicate su riviste di tutto il mondo, copertine di dischi, locandine di film e pubblicità. Per la sua giovane età, Liz Taylor lo chiamava Babyface, per i colleghi era Sergetto.


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