Elena Granata “Il senso delle donne per la città. Curiosità, ingegno, apertura”, presentazione

“Penso che le donne siano utili non in quanto donne, ma perché il nostro sguardo marginale ci ha consentito di elaborare un pensiero laterale che è quello che serve oggi. Non dobbiamo rifare il mondo, ma sistemarlo. Sono le donne a muoversi con figli, con gli anziani, con le valigie, con la pancia da incinte. Per questo conoscono meglio i difetti delle città.[…]”(Dall’Intervista di Caterina Soffici, La stampa 24 agosto 2024)

Elena Granata è docente di Urbanistica presso il Dipartimento di Architettura e Studi Urbani del Politecnico di Milano e vicepresidente della Scuola di Economia Civile. Si occupa di città, di ambiente e di cambiamenti sociali e ha pubblicato molti saggi sull’argomento. Intervistata da Caterina Soffici indica al lettore la sua visione della città del futuro in cui ribadisce l’importanza del ruolo delle donne.

La sinossi dal Catalogo Einaudi, così sintetizza il contenuto del saggio che in parte rileviamo e riproponiamo

“[…]hanno osservato da vicino le città – nelle loro pratiche quotidiane – con il distacco che solo chi è escluso dai giochi può avere. Le donne, in forme varie e sempre eclettiche, hanno maturato un pensiero pratico sulla città che oggi non possiamo trascurare e di cui peraltro loro stesse non sono ancora pienamente consapevoli. Oggi che dobbiamo ripensare la relazione tra spazi e vita, tra tempi quotidiani e aspettative di benessere, tra natura e città, la prospettiva da cui guardano il mondo appare cruciale”.

Alla domanda: Lei accusa le città di essere diventate centri commerciali.

Nella risposta l’autrice evidenzia come la privatizzazione dello spazio pubblico per diventare spazio di consumo e dove prevale l’idea di decoro, nel senso che non si deve vedere niente di sgradevole, ha determinato questo cambiamento che vale per tutte le città italiane anche quelle d’arte e cita come esempio diverso quello di Barcellona dove “lo spazio pubblico, il vuoto, la piazza è più importante dello spazio privato.”
E aggiunge cosa si dovrebbe fare per rendere gli spazi pubblici più vivibili. La risposta, come fa notare l’intervistatrice, richiama il progetto di Stefano Mancuso, ovvero “de-pavimentare. Togliere la pietra, l’asfalto e tornare il più possibile allo sterro, ovvero la terra battuta, il prato e le alberature per assorbire l’acqua ed evitare allagamenti, stoccare anidride carbonica e abbassare temperature”.

Ribadisce quindi che la città del futuro non sarà di grattacieli e centri commerciali, ma “i grandi architetti sono quelli che avranno il coraggio di fare gli hospice, le carceri, quelli che si occuperanno della dignità delle persone negli spazi che abitano” e che le donne avranno in questa progettualità un ruolo importante proprio perché ne conoscono meglio i difetti. E aggiuge che il suo prossimo libro sarà dedicato a un tema molto femminile: la sala d’attesa, uno spazio “abitato principalmente dalle donne, che accompagnano all’ospedale, al pronto soccorso, eccetera”.

Brevi note biografiche

Professoressa di Urbanistica presso il Dipartimento di Architettura e Studi Urbani del Politecnico di Milano e vicepresidente della Scuola di Economia Civile. È stata membro dello staff Sherpa, Presidenza del Consiglio dei Ministri, G7/ G20 (2020-21). Si occupa di città, di ambiente e di cambiamenti sociali. Tra i suoi libri: Biodivercity. Città aperte, creative e sostenibili che cambiano il mondo (Giunti 2019) e Ecolove. Perché i nuovi ambientalisti non sanno ancora di esserlo (con F. de Lettera, Edizioni Ambiente 2022). Per Einaudi ha pubblicato Placemaker. Gli inventori dei luoghi che abiteremo (2021) e Il senso delle donne per la città. Curiosità, ingegno, apertura (2023). È cofondatrice di PlanetB.it, gruppo di ricerca sui temi ambientali e sociali.(Da Einaudi Autori)

Andrea Frediani “Delitto al Palatino. La prima indagine di Quinto Aurelio Simmaco”, presentazione

357 d.C. Roma nasconde un cuore oscuro, e il giovane Simmaco sa che spetta a lui addentrarvisi e far luce. Riuscirà a risolvere un caso da cui dipende il destino di Roma? (Da Newton Compton)

Un giallo ambientato nella Roma del 357 d.C.: non è più la caput mundi, la capitale è stata trasferita a Costantinopoli dal 330 d.C e mostra i primi segni di decadimento e non solo, all’interno è travagliata dalle lotte tra pagani e cristiani e tra questi ultimi con le varie fazioni.

Nell’aprile di quell’anno il sovrano cristiano, Costanzo II, figlio di Costantino il Grande, giunge in visita nella città per celebrare i suoi vent’anni di regno e, proprio durante la sfilata dell’imperatore, un delitto a sfondo religioso turba la parata. Appena due giorni sono concessi dall’Imperatore al Prefetto per risolvere il caso: il giovanissimo Quinto Aurelio Simmaco, rappresentante di una delle famiglie aristocratiche pagane più in vista della città, decide di essere il protagonista delle indagini. Era lì alla sfilata e vuole approfittare per mettersi in luce con il padre con l’aiuto dell’enorme goto Wolfram e della nobile Livia, sua promessa sposa convertita da poco al cristianesimo: proprio seguendo le indagini private del giovane, il lettore viene accompagnato per le strade e i quartieri della città; conoscerà botteghe e fulloniche, camminerà e vivrà in mezzo alla popolazione, soldati, plebei, matrone, dentro uno spaccato di vita quotidiana in un salto nel tempo fino alla soluzione finale.

Andrea Frediani È nato a Roma nel 1963. Divulgatore storico tra i più noti d’Italia, ha collaborato con numerose riviste specializzate. Con la Newton Compton ha pubblicato diversi saggi e romanzi storici, tra i quali: JerusalemUn eroe per l’impero romano; la trilogia Dictator (L’ombra di CesareIl nemico di Cesare e Il trionfo di Cesare, quest’ultimo vincitore del Premio Selezione Bancarella 2011); MarathonLa dinastia300 guerrieri300. Nascita di un imperoI 300 di Roma; Missione impossibile; L’enigma del gesuita. Ha firmato le serie Gli invincibili Roma Caput Mundi; i thriller storici Il custode dei 99 manoscritti La spia dei BorgiaLo chiamavano Gladiatore, con Massimo Lugli; Il cospiratoreLa guerra infinita; Il bibliotecario di Auschwitz; la Invasion Saga (I tre cavalieri di RomaAttacco all’impero e I traditori dell’impero); I Lupi di RomaL’ultimo soldato di Mussolini; Le Williams, con Matteo Renzoni, L’eroe di Atene, Il nazista che visse due volte, Il dio della guerra, Napoleone, Delitto al Palatino e Le origini di Roma. Le sue opere sono state tradotte in tutto il mondo. Il suo sito è www.andreafrediani.it (Da Autore Nevton Compton)

Alena Mornštajnová “Hana”, presentazione

[…] Con grande intelligenza e sensibilità Alena Mornštajnová ci porta alla scoperta del passato di Hana intrecciando diversi piani temporali e voci narranti. Un’opera che ha incontrato il favore di critica e pubblico tanto da aggiudicarsi il Czech Book Award e da diventare uno dei più importanti best seller della recente letteratura ceca.(da Keller Editore)

Editato nel 2017 è ora pubblicato da Keller per la traduzione di Letizia Costner. Sullo sfondo di fatti storicamente accaduti, l’autrice tratteggia due personaggi femminili: zia Hana e Mira.

Anni cinquanta, la piccola Mira rimasta orfana per una epidemia di tifo viene accolta da Hana. Il romanzo è quindi costruito sull’alternanza del raccontato: la prima parte narra il periodo dal 1954 al ‘63 è affidata alla voce narrante di Mira; nella seconda l’autrice ricostruisce gli avvenimenti precedenti, dal 1933 al 1945; nella terza è Hana che racconta riferendo i fatti dal 1942 al 1963.

Tre generazioni in un’unica narrazione che racconta una famiglia e un’epoca intrecciata alla storia della Moravia. E il raccontato procede per agnizioni che porteranno la piccola a scoprire il passato di zia Hana e come tutto il futuro da lei agognato e previsto vada in frantumi con i venti di guerra che arrivano da ovest e le persecuzioni contro gli ebrei. Hana si rivelerà in tutta la sua fragilità e se ne comprenderà l’atteggiamento e il silenzio.

Alena Mornštajnová è scrittrice e traduttrice. Si è laureata in inglese e ceco all’Università di Ostrava. Vive a Valašské Mezirící. Il suo romanzo d’esordio Slepá mapa è stato pubblicato nel 2013 ed è stato candidato al Czech Book Award nel 2014. Dopo il secondo romanzo, Hotýlek (2015), è giunto nel 2017 Hana che ha definitivamente lanciato Mornštajnová nel mondo della letteratura ceca. Un romanzo best seller che si è aggiudicato il Czech Book Award – sia la sezione della critica sia quella degli studenti – e che si è imposto anche all’estero ottenendo diversi premi letterari.

Ye Chun “Cani di paglia nell’universo”, presentazione

Dalle campagne dell’Asia alla California spazzata dalle ondate dei movimenti anti-cinesi, “Cani di paglia nell’universo” è una storia di immigrazione, identità e resilienza capace di insegnarci di che materia sono fatti i legami che tengono unita una famiglia e di quanta tenacia e coraggio servono per sopravvivere in un mondo nuovo (da Libro Neri Pozza)

Scrittrice, poetessa, traduttrice, Ye Chun è di origine cinese e vive negli Stati Uniti da vent’anni, dal 1999 Nel suo ultimo romanzo, Cani di paglia nell’universo,  editato in Italia da Neri Pozza per la traduzione di Maddalena Togliani, racconta della grande migrazione cinese del Diciannovesimo secolo e della costruzione delle ferrovie, in cui torna alle origini della sua lingua originaria e alle proprie radici.

Come tutti i migranti ha dovuto fare i conti, inserendosi in una cultura nuova, con la sua d’origine che come tale si esprime attraverso una miriade di segni, di cui la lingua è sicuramente l’emblema, tanto che, per non rinunciare alle proprie originarietà ha scritto questo romanzo in inglese e poi lo ha tradotto in cinese.

Alla domanda dell’intervistatore ( Giulio D’Antona, La Stampa 20 Agosto)“Si sente a casa, in America?” Risponde che ha trascorso molto tempo a sentirsi fuori posto ma che piano piano, dopo la formazione di una famiglia e la nascita di una figlia “sento che la mia vita si sta stabilizzando” e che questa nuova sensazione passa attraverso una presa di coscienza, sottolineando e sintetizzando efficacemente, attraverso il verso di una poesia cinese, cosa possa significare “sentirsi a casa”

 “Il mio corpo non ha una città natale, dove il mio cuore si sente in pace, quella è casa mia”.

E aggiunge che in questo suo romanzo che racconta di migrazioni non ci sono né bianchi, né buoni, né cattivi, ma solo migranti cinesi proprio perché, se la letteratura può insegnare qualcosa, “la storia delle migrazioni è fatta di tanti singoli individui che meritano di essere umanizzati, solo così si possono comprendere”.

Una curiosità relativa al titolo: i cani di paglia nell’antica Cina erano offerte sacrificali durante le cerimonie funebri. Quelli in questione sono nell’universo!

La sinossi su Neri Pozza

Brevi note biografiche

Ye Chun è una scrittrice e traduttrice bilingue sinoamericana. La raccolta di racconti con cui ha esordito, Hao, è stata nella longlist dell’Andrew Carnegie Medal for excellence in Fiction nel 2022. È anche autrice di due raccolte poetiche, Travel over Water e Lantern Puzzle. Insegna al Providence College e vive a Providence, Rhode Island.(da Neri Pozza Autore)

Mary de Rachewiltz “Processo in verso. Tutte le poesie italiane”, presentazione

Le poesie italiane di Mary de Rachewiltz sono qui raccolte per la prima volta in un unico volume, sorprendente per l’ampiezza e l’intensità con cui racconta per istantanee la storia di una vita fra cultura e natura. Dal Tirolo natìo agli Stati Uniti, all’Africa; dagli studi di artisti ed editori ai salotti del bel mondo, alle apparizioni di letterati e amici, fra cui molti protagonisti del Novecento. Primo fra tutti il padre e maestro Ezra Pound[…](da Bertoni Editore)

La figlia di Ezra Pound, traduttrice di poesia, soprattutto dei Cantos, opera del padre che la occupò per circa un trentennio e uscita poi in versione integrale nel 1985 per il centenario della nascita di Pound, ritorna in libreria con le sue poesie, tutte in un’unica raccolta con il titolo Processo in verso. Tutte le poesie italiane a cura di Massimo Bacigalupo ed edite da Bertoni.

Il suo esordio come autrice avvenne nel 1965 con Il diapason, per le edizioni di Vanni Scheiwiller, cui seguirono, sempre per Scheiwiller, Di riflesso (1966), Processo in verso (1973) e Polittico. Poesie 1985-1995 (1996); con l’editore Raffaelli Gocce che contano (1994) e Canzoniere (2002); oggi, con l’aggiunta di svariati testi inediti, sono raccolti insieme per la prima volta.

Tematiche ricorrenti sono riferite al Tirolo dove è vissuta, ma vi trovano spazio molti viaggi in varie parti d’italia, in Africa, in Inghilterra, negli Stati Uniti, così come la natura in genere e il lavoro dei campi, prevalentemente scritte in italiano ma anche  versi o passaggi in lingue diverse: provenzale antico, francese, spagnolo, tedesco,inglese.

Giacomo Pisano “Il farmacista risponde”, presentazione

[…] In questo libro il dottor Giacomo Pisano – farmacista seguitissimo sul web per la sua capacità di divulgare con semplicità e fornire consigli pratici sulla salute in modo utile e chiaro – ripercorre le domande che quotidianamente gli vengono poste dai clienti, e offre risposta ai dubbi più diffusi, analizzando i principi attivi dei vari farmaci e spiegando anche quali stili di vita adottare per prevenire e stare meglio giorno dopo giorno. Una guida alla salute quotidiana perfetta da tenere in casa o da portare in viaggio, uno strumento prezioso per il benessere di tutti.(da Rizzoli Libri)

Da “Mi presento” (capitolo di apertura del manuale):
“Questo libro è dedicato alle persone che desiderano avere maggiore chiarezza sulle patologie più diffuse e sui trattamenti corretti da intraprendere, ma si ripromette anche di aiutare i farmacisti ad abbandonare il modus operandi da semplici commessi e ad abbracciare un nuovo tipo di comunicazione con il paziente. È allo stesso tempo un manuale di salute e una sorta di manuale di divulgazione, che poi è l’essenza del nostro lavoro: una profesione che deve trovare un equilibrio tra l’etico e il commerciale, dalla prescrizione alla vendita.
Buona lettura!”

Si apre con un capitolo dedicato all’acido ialuronico e, per un assaggio, riassumiamo e riportiamo (in parte).

Alla domanda cosa è l’acido ialuronico risponde

“L’acido ialuronico è uno zucchero prodotto in modo naturale dal nostro organismo”

continua quindi aggiungendo:

“[…]Proprio per via della sua presenza capillare in prodotti farmaceutici anche molto diversi tra loro, pare aver assunto quasi delle proprietà curative mistiche, avvolte nel mistero. In questo volume, però, al mistero preferiamo la chiarezza!”

Ed ecco la chiarezza:

“Ma questa sostanza ha un limite. […] L’acido ialuronico, infatti, non penetra la pelle! È un mito che dobbiamo sfatare: la sua molecola è enorme e non riesce a oltrepassare lo stato corneo, ma agisce solo all’esterno. Per riuscire ad appartare grandi quantità di acido ialuronico e di conseguenza una consistente idratazione […] l’unico modo è ricorrere alle “punturine”: iniezioni chirurgiche negli strati inferiori epidermici”

Giacomo Pisano, farmacista e consulente per la comunicazione farmaceutica, svolge un’intensa attività di divulgazione sui social network, in tv e dal vivo. Creatore della pagina Instagram @il_socialmente_farmacista con oltre 160.000 follower attivi, si occupa quotidianamente di fare chiarezza sui dubbi dei pazienti su quali e quante medicine prendere. Nel 2023 è stato nominato “top creator” per il mondo delle farmacie nell’ambito di Cosmofarma, la più importante manifestazione del settore. (Da Rizzoli libri)

Carmelo Sardo “L’arte della salvezza. Storia favolosa di Marck Art”, recensione di Adriana Sardo

Zolfo Editore

Prefazione di Gaetano Zavatteri

Racconto di una sorprendente favola moderna, è un emblema di riscatto sul bullismo e su intollerabili ingiustizie, che coinvolge empaticamente il lettore, suscitando emozioni indelebili e profonde riflessioni. Marco Urso, nato sordo, cresce a Favara, paese dell’agrigentino, dove viene etichettato come “ritardato mentale” e diviene un bersaglio perfetto per i bulli del paese. Scivolato in un lieve coma, Marco si risveglia affermando di vedere gli angeli, i quali vogliono che dipinga per loro, così, inizia la sua nuova vita da pittore di fama internazionale.

L’artista, per Shopenhauer, si distacca dal mondo fenomenico, quindi l’arte eleva l’individuo al di sopra del dolore e del tempo.
A Marco, protagonista di questa sorprendente favola moderna, l’arte ha consentito di valicare i bui calvari vissuti, è divenuta per lui chiave di salvezza e di riscatto.
Nato con una sordità non diagnosticata, bullizzato e deriso, sin da bambino, oggi, infatti, è diventato, a suo dire guidato dagli angeli, Marck Art, un pittore di fama internazionale, trasformando, così, l’oscuro dolore nei vivaci colori delle sue splendide opere.
L’autore, con una sensibilità che accarezza il cuore dei lettori, dà voce alle lacrime, ai silenzi e ai sentimenti celati di Marco, mostra come il bullismo sia una piaga crudele, sia dolore e solitudine, che sminuisce la dignità delle vittime, facendole sentire senza valore ed impotenti.
Quest’incredibile storia indica, però, un orizzonte di speranza, perchè, la sofferenza consente a nuove parti di noi di venire alla luce e, nonostante le ardue sfide incontrate, è sempre possibile ritrovare il sorriso, la propria voce ed il proprio posto, in un mondo spesso ostile.

Adriana Sardo (solamente omonima dell’autore)

La sinossi
Marck Art, nome d’arte di Marco Urso, è nato sordo. Cresciuto a Favara, periferia della periferia agrigentina, vive l’infanzia nel silenzio, trattato come chi soffre di un grave deficit cognitivo. Ed è solo quando raggiunge i 15 anni che i genitori, lui muratore, lei casalinga, comprendono davvero la sua condizione e gli forniscono un apparecchio acustico. Corpulento, miope e strabico, Marco è un bersaglio inerme perfetto per i bulli del paese, e il suo futuro non sembra promettere alcun riscatto. Invece nel 2006 arriva la svolta. Tanto inattesa quanto infusa di poesia e misticismo. Scivolato in un lieve coma, Marco è in ospedale e si risveglia affermando di vedere gli angeli, i quali vogliono che dipinga per loro. Quel giorno inizia il viaggio straordinario di Marck Art. Quel giorno nasce la sua pittura dalla tecnica avvolgente, armoniosa, solo apparentemente scriteriata. Comincia così l’incredibile favola di Marck Art, le cui opere ora affascinano e conquistano i più grandi collezionisti italiani.(da Zolfo Editore)

Carmelo Sardo

Giornalista, è nato a Porto Empedocle. Vive a Roma e si occupa di cronaca e di storie di mafia. Per quindici anni lo ha fatto dalla Sicilia, a Teleacras e come corrispondente dei quotidiani «L’Ora» e «Giornale di Sicilia». Da oltre vent’anni lavora al Tg5 ed è oggi caporedattore cronache. Nel 2014 con il memoir Malerba (Mondadori), scritto insieme all’ergastolano Giuseppe Grassonelli e pubblicato con successo in numerosi Paesi, ha vinto il premio letterario “Leonardo Sciascia”. Al libro è ispirato il docufilm Ero Malerba, regia di Toni Trupia, premiato al Festival internazionale “Visioni dal mondo” e menzione speciale ai “Nastri d’argento”. Ha pubblicato con Zolfo Editore Cani senza padrone (2020) ed è autore anche dei romanzi Vento di tramontana (Laurana, 2018) e Per una madre (Mondadori, 2016).(da Zolfo Editore)

Dello stesso autore su tuttatoscanalibri

Dove non batte il sole

Lamberto Salucco “L’Arte delle fregature. Seconda Parte”, Edida

Seconda parte  di “L’Arte delle fregature” iniziata con il primo volume il cui sottotitolo recita  Non ci capisco nulla, e in questa seconda parte  Aspetta, fammi provare… volumi dedicati ai bias che possono essere definiti come deviazioni dalla razionalità che influenzano la memoria, la percezione e le decisioni.

Nell’Introduzione l’Autore scrive che anche in questa seconda parte sta seguendo la suddivisione dei bias cognitivi in categorie e sottocategorie, ispirandosi a quella di Buster Benson e John Manoogian III, riportando le parole di Buster Benson: “Il mondo è molto confuso e finiamo per vederne solo una piccola parte ma dobbiamo dargli un senso per sopravvivere. Quando arriva il flusso ridotto di informazioni, colleghiamo i punti, colmiamo le lacune con cose che pensiamo già di sapere e aggiorniamo i nostri modelli mentali”.

Nel primo volume scrive ancora l’Autore  “ho trattato 39 bias diversi con esempi dal mondo del marketing, da quello della disinformazione/fake news e da quello della vita sentimentale. E non è stato proprio facilissimo. Stavolta i bias da esaminare sono ben 57 e dovrò riuscire a non sforare le tre pagine per ciascuno altrimenti viene fuori un libro lungo. E io odio i libri lunghi”.

E così conclude, al termine di una serie di avvisi al lettore: “Questo testo non dà soluzioni ganze, non fornisce miracoli preconfezionati, non risolve i vostri casini”.

E noi aggiungiamo che è proprio vero, ma nulla tolgono alla sua notevole utilità: aprire gli occhi e permetterci un confronto aperto e più consasapevole con noi stessi e le nostre istintive reazioni.

Su Amazon in ebook e in cartaceo

Dello stesso autore

L’arte delle fregature. Prima parte

Manabile semiserio di Excel Prima parte per principianti

Manabile semiserio di Excel (Seconda parte)

Prontuario semiserio di digital marketing

Strade scomparse di Firenze

Ana María Matute “La trappola”, prersentazione

Traduzione di Gina Maneri

Dopo Ricordo di un’isola e I soldati piangono di notte, La trappola, nella sua prima traduzione italiana, è il capitolo conclusivo della trilogia che ha consacrato Ana María Matute come una delle voci più importanti del panorama letterario spagnolo del Novecento.

Matia, la vivace adolescente di Ricordo di un’isola, è ormai adulta e vive negli Stati Uniti, ha alle spalle un matrimonio tormentato e una maternità sofferta e distaccata. Suo figlio, Bear, è un ragazzo solitario, cresciuto tra segrete chiacchierate con querce e platani, suoi unici amici, e il miraggio di una patria, la Spagna, conosciuta solo tramite i nostalgici racconti del nonno. Una volta arrivato a Barcellona per frequentare l’università, Bear stringe amicizia con Mario, un uomo perseguitato dal ricordo di un subdolo inganno subito nel passato, che vive nella meticolosa pianificazione di una vendetta. I loro destini si intrecceranno ancora una volta quando Antonia, la dispotica e accentratrice nonna di Matia, per celebrare il proprio centenario convocherà tutta la famiglia sull’isola, dove i rancori assopiti della guerra civile sono pronti a risvegliarsi.(dal Catalogo Fazi Editore)

Si apre con Diario disordinato, titolo che si ripeterà nel corso del romanzo, così come Perdere il tempo ma anche Tre giorni d’amore.

Una grande riunione di famiglia voluta da Antonia, la Grande vecchia, per il suo compleanno, non proprio quello ma uno in anticipo, quello che ne segna il centenario

“Nessuno sa, come lo so io, perché anticipi di un anno i festeggiamenti del centenario […] Lei teme che il vero centenario non si compia”

È la voce che apre il primo capitolo. Parla in prima persona e parla del passato, sicuramente ingombrante. Voci, confessioni, amori passati e presenti, tra ricordi e avvenimenti attuali, così si muovono i partecipanti alla grande festa della famiglia, e anche un desiderio di vendetta: la rappresentazione di una famiglia dentro uno scontro generazionale, ambientato storicamente  in una Spagna alla fine della guerra civile.

Ana María Matute Nata a Barcellona e cresciuta in una famiglia borghese, ha pubblicato i suoi primi racconti all’età di sedici anni e il suo primo romanzo, Los Abel, a ventidue. Da allora il suo lavoro, in cui l’impegno sociale si accompagna a uno stile lirico altamente personale, è stato riconosciuto come uno dei contributi più importanti alla narrativa spagnola. Candidata al premio Nobel, nel corso della sua carriera ha ricevuto tutti i premi più prestigiosi della letteratura spagnola: Planeta, Quijote, Nacional, Nadal e Cervantes. Nel 1996 è stata nominata membro della Real Academia Española. Oltre a La trappola, Fazi Editore ha pubblicato Ricordo di un’isola (2021), definito da Mario Vargas Llosa uno dei libri più belli del ventesimo secolo, e I soldati piangono di notte (2023).(da Autore,Fazi Editore)

Marco Malvaldi e Samantha Bruzzone “La regina dei sentieri”, presentazione di Salvina Pizzuoli

[…]L’indagine si concentra quindi sul conflitto tra marketing e tradizione; e questo permette alla coppia Malvaldi-Bruzzone di divertirsi e divertire il lettore con digressioni e ragguagli di teoria e pratica dell’enologia. E sarà proprio il vino, il vino propriamente usato, degustato in adeguata compagnia, a mostrare la strada verso la soluzione”. Anche questo secondo romanzo della serie con Corinna e Serena è un giallo di impianto logico, con l’andamento della commedia e l’ambientazione nella immaginifica provincia toscana. A questo gli autori aggiungono i loro tratti distintivi: la via dell’ironia e il rimando puntuale alle scienze, alla chimica e alla fisica che rendono più meravigliose sia le vite quotidiane sia l’esperienza del delitto. (dal Catalogo  Serllerio)

Un secondo giallo a quattro mani ad opera dei compagni di scrittura e nella vita: Malvaldi e Bruzzone.

Un testo in cui la chimica, non dimentichiamo che entrambi sono periti in materia, ha un ruolo chiave e richiamano ad un altro chimico famoso che ha saputo fare della sua mentalità, affinata dallo studio di questa disciplina e dal modo di guardare le cose scaturito proprio da questa scienza, grandi pagine di letteratura. Mi riferisco a Primo Levi. Chi ne conosce solo l’opera maggiore (Se questo è un uomo) ha di lui una visione parziale. Approfitto dell’occasione per richiamare all’attenzione dei lettori altre opere di Levi su tuttatoscanalibri che ha saputo fare della chimica letteratura.

Ma torniamo ai Malvaldi recentemente intervistati da Raffaella Silipo ( La Stampa 6 agosto 2024); Marco Malvaldi così risponde alla domanda “La chimica è la vera protagonista dei vostri gialli. Come è nato il vostro amore per questa materia? Quanto è letteraria la chimica?”

“[…]Che la chimica sia letteraria, non c’è dubbio: basta pensare a Il sistema periodico di Primo Levi, con la sua meravigliosa analogia tra comportamenti di specie atomiche e comportamenti umani”

E torniamo al romanzo.

È ambientato nella Maremma toscana e protagoniste sono, come nel precedente, Chi si ferma è perduto, un metro e novanta di sovrintendente di polizia giudiziaria, Corinna Stelea, e Serena Martini, chimica e sommelier: un vecchio Ape è  riemerso da un laghetto prosciugato alla Tegolaia,  tenuta vinicola nei pressi di Bolgheri, e proprietà di una multinazionale olandese. A guidare l’Ape era stato lo scomparso marchese Crisante Olivieri Frangipane, proprietario di un’azienda vinicola più piccola ma con produzione di altissima qualità. E da qui alla risoluzione sarà proprio il vino la chiave guida per la conclusione  dell’enigma.

Una curiosità che la Bruzzone svela durante l’intervista relativa al titolo del romanzo: “Diventare la regina dei sentieri era un mio desiderio di bambina. In generale mi hanno sempre affascinato le mappe e le strade numerose e complicate: da piccola, quando andavo a trovare i nonni a Genova adoravo andare in giro per la città con mio nonno Eugenio. Più erano stravaganti i percorsi e i mezzi che sceglievamo più ero contenta. La passione mi è rimasta e Marco e nostro figlio sono trascinati in esplorazioni estenuanti in tutte le città e montagne che visitiamo. Adesso ci sono appunto i navigatori satellitari ma la vera sfida è non perdere mai l’orientamento”

Un’immagine, quella che si apre con il titolo, che fa guardare con un’angolatura precisa il contenuto

Marco Malvaldi (Pisa, 1974), di professione chimico, ha pubblicato con questa casa editrice la serie dei vecchietti del BarLume (La briscola in cinque, 2007; Il gioco delle tre carte, 2008; Il re dei giochi, 2010; La carta più alta, 2012; Il telefono senza fili, 2014; La battaglia navale, 2016, Sei casi al BarLume, 2016; A bocce ferme, 2018; Bolle di sapone,2021), salutati da un grande successo di lettori. Ha pubblicato anche Odore di chiuso (2011 e 2021, Premio Castiglioncello e Isola d’Elba-Raffaello Brignetti 2011), e Il borghese Pellegrino (2020), gialli a sfondo storico, con il personaggio di Pellegrino Artusi, e Milioni di milioni (2012), Argento vivo (2013), Buchi nella sabbia (2015), Negli occhi di chi guarda (2017), con Glay Ghammouri Vento in scatola (2019) e con la moglie Samantha Bruzzone Chi si ferma è perduto (2022) e La regina dei sentieri (2024).

Samantha Bruzzone (Genova 1974) chimica di formazione e appassionata di gialli, ha pubblicato con Marco Malvaldi, compagno nella vita, due libri per ragazzi, Leonardo e la marea (Laterza 2012) e Chiusi fuori (Mondadori 2022) e, con Sellerio, Chi si ferma è perduto (2022) e La regina dei sentieri (2024).