
Prefazione di Luciana La Stella
Gustav Klimt è tra i pittori più iconici e celebrati di tutti i tempi. I suoi quadri sono tra i più ammirati e ricercati, ma da cosa deriva il successo sempre attuale di questo artista?
Per comprendere in profondità la sua opera, così densa di significato e mistero, dobbiamo tornare alla Vienna di fine Ottocento e alla crisi dei valori che si stava consumando.
Nella sua vita, Klimt dipinse due soli soggetti: i paesaggi e le donne. È proprio questo secondo tema al centro dell’attenzione di questo libro.
L’icona immortale della donna fatale, assoluta protagonista di numerosi dipinti, assume di volta in volta significati e sembianze diversi. Incontriamo giovani ragazze, mogli, madri, amanti, nobildonne. Donne maestose e seducenti, dagli sguardi spenti e inquieti ma anche sfrontati. Donne che contrastano l’ipocrisia borghese e sembrano riempire il vuoto creato dal declino della spiritualità.
Donne la cui bellezza viene volutamente sfregiata in maniera dissacrante, nella convinzione che il compito dell’artista moderno non fosse più, come in passato, quello di rappresentare e celebrare la bellezza come espressione del divino, ma piuttosto le “nuove verità”.
Michele Raja ci accompagna in modo progressivo e con delicatezza nelle sfumature delle pennellate di Klimt, descrivendo minuziosamente ogni opera e soffermandosi sui particolari: l’espressione del volto, la leggiadria dell’abito, l’eleganza dell’acconciatura, fino al trionfo dell’oro, che ha finito per connotare la cifra stilistica dell’artista.
Fu proprio attraverso l’immagine di queste donne che Klimt riuscì a esprimere in modo più compiuto il suo messaggio spirituale.
Il volume fa parte della sezione Arte, Cinema, Musica e Teatro della collana scientifica di NeP edizioni “Nuovi Orizzonti di Inconscio e Società”, diretta dalla dott.ssa Luciana La Stella, psicoanalista, psicoterapeuta e presidente di OPIFER (Organizzazione Psicoanalisti Italiani Federazione e Registro).
La collana, che ha attualmente all’attivo oltre 60 titoli, raccolti anche nella altre due sezioni Studi e Poietica, raccoglie testimonianze legate alla formazione e alla ricerca clinica in campo psicoanalitico, in particolare nell’orientamento dato da Jacques Lacan alla psicoanalisi freudiana. Uno solo il filo comune: promuovere il reale della soggettività applicato alla vita contemporanea, non solo tramite studi prettamente scientifici ma anche attraverso saggi, romanzi, scritti poetici ed espressioni creative.
Michele Raja è nato a Napoli, a Capodimonte, nel 1950. Medico, neurologo e psichiatra, svolge la sua attività a Roma.
Ha lavorato in vari ospedali italiani e diretto il reparto di Psichiatria dell’Ospedale Santo Spirito in Sassia di Roma dal 1996 al 2008. È docente di Psicofarmacologia e di Semeiotica psichiatrica nella Scuola Medica Ospedaliera di Roma.
È autore di oltre 200 pubblicazioni di argomento neurologico o psichiatrico, di cui 70 citate nella U.S. National Library of Medicine, National Institute of Health (PUBMED). Tra i suoi libri: “Farmacoterapia della schizofrenia” (1995), “Don Giovanni di Mozart” (2011), “Semeiotica psichiatrica e casi clinici” (2016), “L’Annunciazione” (2021), “Psicofarmacoterapia clinica” (2021). Per NeP ha pubblicato “Materia, Coscienza, Anima” (2021).