Robert Louis Stevenson “L’isola delle voci”con testo a fronte, Edida

Traduzione con testo a fronte di Alessandro Ferrini

Edida

Dalla Quarta di copertina

“L’isola delle voci” è un racconto scritto da Robert Louis Stevenson, pubblicato per la prima volta nel 1893 nella raccolta “Intrattenimenti delle notti sull’isola. È una delle storie dell’autore scozzese, famoso per classici come “L’isola del tesoro” e “Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde”.
Il racconto narra le vicende di Keola, un giovane hawaiano e del suo incontro con un misterioso stregone di nome Kalamake. Keola viene convinto da Kalamake a seguirlo su un’isola incantata, conosciuta come “l’isola delle voci” popolata da spiriti che si odono parlare senza essere visti creando un’atmosfera di mistero e inquietudine. Il racconto combina elementi di folklore hawaiano con il tipico gusto di Stevenson per l’avventura e il sovrannaturale. La narrazione esplora temi come la superstizione, il potere della magia e il confronto tra culture diverse. La storia si distingue per il suo uso evocativo del linguaggio e per la creazione di un’ambientazione esotica e affascinante.
Il racconto riflette l’interesse antropologico di Stevenson per le culture delle isole del Pacifico meridionale che aveva avuto modo di conoscere durante i suoi viaggi e in una delle quali si stabilì.
“L’isola delle voci” è un’opera che merita attenzione per la sua capacità di trasportare il lettore in un mondo di mistero e meraviglia, una lettura affascinante per chi ama le storie di avventura con un tocco di sovrannaturale e per chi apprezza la capacità di Stevenson di esplorare temi complessi attraverso trame avvincenti e ben costruite.
Testo a fronte e illustrazioni

Dalla Prefazione

[…]In un articolo apparso sull’ “Unità” del 14 giugno 1950 Cesare Pavese coglie un aspetto importante dello scrittore inglese; lo vede nella vita e nell’opera un rappresentante a pieno titolo della crisi degli intellettuali della seconda metà dell’Ottocento che rifiutano il modello borghese–capitalistico che la società occidentale sta imponendo:

Si potrebbe qui ricordare che il caso di R.L.S. non fu isolato e che praticamente tutta la cultura occidentale del suo tempo (fine Ottocento e primi del Novecento) attraversò questa crisi di disgusto per l’ambiente e in modi vari, anche quando non viaggiò fisicamente in capo al mondo, si cercò un paradiso e una giustificazione. Fu un modo come un altro di polemizzare, cioè di vivere, con la propria società.

La sua biografia, figlio di una ricca famiglia scozzese dalla quale si allontana, la ricerca di paradisi esotici e lontani, la vita da bohèmiens e infine la morte per tubercolosi, lo avvicina ad altri grandi scrittori del quel periodo; basti ricordare Baudelaire, i poeti Maledetti francesi, gli Scapigliati italiani, il pittore Paul Gauguin ed altri numerosissimi esempi. Ma il suo allontanamento dai modelli sociali si concretizzò non solo nella scelta di vita ma anche nella ricerca dell’avventuroso, del fantastico, del magico, del fiabesco, tanto presenti nelle sue opere in generale e nella raccolta Intrattenimenti delle notti sull’isola di cui fanno parte sia Il diavolo nella bottiglia che L’isola delle voci. In questi due racconti sembrano presenti anche alcuni elementi tratti dalla tradizione popolare germanica come le favole dei Grimm, che a Stevenson apparivano “straordinariamente affini ai racconti popolari delle Hawai per ingenuità e qualità dell’immaginazione”. Il racconto l’Isola delle voci, concepito dall’autore nel 1892, apparve pubblicato a puntate sul “National Observer” nel febbraio 1893 e solo successivamente inserito nella raccolta Intrattenimento delle notti sull’isola. Secondo la testimonianza della moglie l’autore si sarebbe ispirato all’isola di Fakarara che aveva visitato nel 1888 durante una crociera nell’arcipelago delle isole Marchesi.

Su Amazon in ebook e in cartaceo

Dello stesso autore su tuttatoscanalibri

Il diavolo nella botiglia

Lo strano caso del dottor Jekill e del signor Hyde

Will del Mulino

William Sloane “Attraverso la notte”, presentazione

Traduzione di Gianni Pannofino

Prefazione di Stephen King

Un romanzo di Sloane, autore statunitense, riproposto da Adelphi in questa nuova edizione, datato 1937, Attraverso la notte (To Walk the Night), e autore nel 1939 anche di The Edge of Running Water .

La Prefazione di Stephen King, scritta nel 2015 per l’edizione dei due romanzi dalla New York Review of Book, sottolinea lo stile e la particolare scelta narrativa operata dallo scrittore. To Walk the Night e The Edge of Running Water furono ripubblicati insieme con il titolo  The Rim of Morning, nel 1964, e ristampati nel 2015 con un’introduzione di Stephen King* riportata nell’edizione Adelphi.  

“Sloane costruisce i suoi racconti con paragrafi accuratamente cesellati, sempre limpidi e diretti. È un uomo vecchio stampo, con un’ottima preparazione scolastica, che ha studiato il latino al liceo e al college. Secondo la mia esperienza, nemmeno i romanzieri mediocri possono scrivere male se hanno una solida base di latino, e Sloane aveva doti narrative non indifferenti da unire alle capacità di scrittura essenziali […]Da tempo si sentiva l’esigenza di vedere ripubblicati questi due romanzi così degni di nota. Il lettore comune troverà motivi d’incanto e di divertimento;  per chi ha studiato il genere horror, ma non conosce  questi due libri, la lettura sarà una rivelazione per il modo in cui Sloane attinge da una molteplicità di generi, con una capacità che solo i romanzieri colti possiedono, e ne ricava qualcosa di nuovo e sorprendente. In altre parole, il totale è molto più della somma  delle parti. Non mi vengono in mente altri romanzi  come questi, per stile e per sostanza. Il mio unico  rimpianto è che William Sloane non abbia continuato a scriverne. Se l’avesse fatto, sarebbe forse diventato un maestro del genere o ne avrebbe creato uno  completamente nuovo. In ogni caso, questa splendida riscoperta è già una  grande gioia. I due romanzi qui riuniti vanno letti idealmente dopo il calare della sera, credo, meglio ancora se in autunno, mentre fuori il vento forte fa  vorticare le foglie. Vi terranno svegli, forse fino alle  prime luci dell’alba” (stralci dalla Introduzione di King)

Colpisce che dopo i due romanzi Sloane, forse per lo scarso successo commerciale o forse per la scelta di dedicarsi ai libri come editore e non come scrittore, abbandonerà la scrittura. Nei suoi testi, come scrive King, il lettore trova diversi generi narrativi: elementi del giallo, del noir, del fantascientifico, del mistery e dell’horror Ignorando le convenzioni dei generi, i romanzi di Sloane risultano opere letterarie a tutto tondo”

Ma non ci sono né mostri né alieni, ma situazioni quanto mai quotidiane, come gli ambienti in cui si svolge la vicenda e i protagonisti. Cosa li rende allora vicini alle tematiche horror? “Alcune esperienze sono estranee alla vita di tutti i giorni, “condannate per un certo tempo a errare nella notte” prima che la mente umana possa riconoscerle per ciò che sono o liquidarle come semplici fantasie”, comi si legge nella sinossi di Adelphi che continua sintetizzandone la trama

[…]la vicenda ha inizio una notte del 1936, quando Bark e Jerry, due giovani in visita alla loro ex università, trovano il professor LeNormand, luminare di astronomia, avvolto da un fuoco «mai visto», simile a «un parassita che lo possedeva e lo consumava, apparentemente dotato di vita propria». Ma come mai le fiamme che ne carbonizzano il corpo risparmiano tutto il resto, compresi i vestiti e le carte su cui stava lavorando? E chi è davvero Selena, l’intelligentissima, enigmatica moglie di LeNormand, comparsa dal nulla tre mesi prima, in apparenza senza passato e senza età, e destinata a sconvolgere la vita dei due giovani? Infine: quale inquietante rivelazione spinge poi Jerry al suicidio? Per scoprirlo dovremo attraversare con Bark una notte che ha i contorni di un incubo, ricostruire da capo una storia «tragicamente illogica e inspiegabile», e lasciare ogni certezza, perché forse la soluzione «sta in ciò che non sappiamo».

*Introduzione scritta da Stephen King per il volume di William Sloane The Rim of Morning. Two Tales of Cosmic Horror (New York Review Books, New York, 2015), che, oltre a To Walk the Night, include The Edge of Running Water, di prossima
pubblicazione presso Adelphi

Gabriella Genisi “Pizzica amara”, recensione di Salvina Pizzuoli

Genisi, in un giallo sconvolgente e quanto mai attuale, ci racconta il Salento oscuro delle superstizioni e delle notti della taranta; a farci da guida una carabiniera indimenticabile, che rompe e ribalta tutti i canoni della scena noir. (da Rizzoli Libri)

Pubblicato nel 2019 ha per protagonista una giovane maresciallo dei carabinieri, Francesca Lopez, detta Chicca.  Salentina, bella e caparbia, ha lottato per farsi spazio in un ambiente maschile, meritando un avanzamento di grado a seguito delle sue indagini su rifiuti tossici. Un nuovo caso, ancora più intrigato l’attende dopo la profanazione di una tomba e la sparizione del cadavere.

Nel corso dell’ndagine oltre alla maresciallo saranno coprotagonisti la sua squadra, Lecce e le sue bellezze architettoniche e le sue atmosfere e i suoi segreti, come le acque del fiume sotterraneo che l’attraversa, il Salento magico in un’accezioner ampia, non solo paesaggistica legata al sole e al mare, ma a un territorio che cela misteri, con le sue superstizioni, connivenze e collusioni, retaggi di un passato che pare sepolto ma ancora convive nella vita quotidiana. Elementi spesso fraintesi o considerati folklore: le macare, la taranta e le tarantate, i “segni” premonitori, bagaglio culturale interiorizzato che si confonde e si compenetra tra superstizione, religione, magia, medicamenti.

Si apre già con uno di questi elementi e con la titolazione del primo capitolo che, come i successivi, riporta i versi di Vittorio Bodini

[…] Un moscone nero, svolazzando, continuava a sbattere testardo contro il vetro. Luci amise la tazzina sul tavolo e aprì la finestra, ma l’insetto invece di uscire volò dentro casa. Non riuscendo a scacciarlo e avvertendo il cupo presentimento di qualche sventura imminente, la donna si fece il segno della croce tre volte e recitò un’Ave Maria, poi sospirò, richiuse la finetsra e si guardò attorno.

Il presentimento di Lucia si materializza nella profanazione della tomba di famiglia da cui il cadavere del figlio è stato trafugato. Ma è solo uno dei casi inspiegabili che si succederanno nel tempo: il cadavere di una giovane donna incinta ritrovato da un pescatore in una zona balneare a dieci chilometri da Lecce; segni particolari: biondissima e con un tatuaggio abraso non totalmente con un simbolo dentro un carchio. E dopo quasi un mese un’altra giovane, Federica Greco, ritrovata impiccata ad un albero. Segni particolari: lo stesso tatuaggio.

E così tra ricerche e indagini, emerge lentamente un mondo sommerso celato da una patina di solidità economica e potere, mali antichi e nuovi, traffici, discariche abusive, Xylella, droga, immigrazione, rituali tra esoterismo e occulto dove il Male opera all’ombra di perbenismi e dipendenze.

E nel frontespizio, la citazioe in dialetto di un antico proverbio salentino

A Ddiu dduma na candila, a llu diaulu ddoi.

Un noir scritto bene, ingarbugliato e ricco di aneddoti e di particolari del territorio, una protagonista tenace e fragile allo stesso tempo, provata dalle indagini e che cercherà di scuotersi con un “salto” liberatorio.

Della stessa autrice su tuttatoscanalibri

Terrarossa

Lo scammaro avvelenato e altre ricette

Le invisibili

Giochi di ruolo

Le pagine di tuttatoscanalibri più lette nel mese di maggio 2024

Massimo Carlotto “Trudy”

Gino Carlomagno “Una sola mamma”

Elsa Morante “La Storia”

Silvio Governi “La lista di Greta”

Charlotte J. Bright “Trilogia del Nerva”

Stefano Terra “La fortezza del Kalimegdan”

Stefano Mancuso “Fitopolis, la città vivente”

Alberto Moravia “La noia”

Antonella Lattanzi “Cose che non si raccontano”

INCIPITOJO, copertine di libri immaginari, un concorso letterario gratutito e molto altro