
[…]Massimo Gatta, […] bibliografo erudito, costringe deliziosamente il lettore a concentrarsi per non confondere il reale con la fantasia, distinguere i luoghi di carta da quelli che hanno un vero indirizzo, e separare i personaggi dai loro creatori. Il gioco riesce così bene che perfino la prefazione è a firma di un celebre personaggio bidimensionale di gialli, primo dirigente della Questura di Milano, il quale di questo saggio ha scritto che «è, a ben vedere, una scorribanda tanto dotta quanto ammiccante fra delitti, librerie e biblioteche bidimensionali per investigatori bidimensionali».(da Scheda libro di Graphe.it)
Massimo Gatta, bibliotecario dell’Università degli Studi del Molise e studioso di editoria del Novecento, bibliografia, storia della bibliofilia e di quanto concerne il libro, come contenuto e quanto lo racchiude, ha pubblicato per Graphe.it Brave storia di delitti in libreria. Un testo smilzo, 60 pagine, risultato di due anni di ricerche, costruendo una guida ragionata ad un sottogenere del “giallo”: il bibliomistery.
La storia del genere bibliomistery raccoglie esempi datati e illustri dove la libreria non costituisce solo l’ambientazione ma la scena del crimine e dove ogni indizio tende a depistare, tanto che la Premessa al saggio è scritta a nome Norberto Melis. Chi conosce e legge i gialli di Tuzzi sa bene di chi si tratta: un personaggio ben riuscito, amato dai lettori e protagonista di ben 16 opere in giallo di cui è primo dirigente, precedentemente vice questore e commissario, ad indagare con la sua squadra nella Milano degli anni ’80. Un personaggio di carta che svolge un compito, scrivendo la Premessa ad un saggio, e ponendo immediatamente alla ribalta per il lettore la necessità di muoversi e saper distinguere tra pagine d’autore, personaggi di carta, di fantasia e la realtà. L’ho trovato curiosamente interessante anche per essere conoscitrice ed estimatrice di tutti i romanzi di cui il Melis è attento e capace investigatore.
Un genere il bibliomistery che fa la sua prima comparsa nel 1836 ad opera di Gustave Flaubert e che in Italia ha avuto in De Angelis, nel 1936, il primo ad utilizzare la libreria come scena del crimine; e ancora, che dopo di lui il genere ha trovato molti seguaci e molti esempi che, per conoscerli tutti, basterà leggere l’interessante saggio di Gatta.
Da sottolineare che il volume si completa di un poster con le copertine delle edizioni originali delle opere citate.
Brevi note biografiche
È autore di circa cinquecento pubblicazioni, tra le ultime: L’Aldo degli scrittori. La figura e l’opera di Aldo Manuzio nell’immaginario narrativo (secoli XVI-XXI), (Biblohaus, 2018), Metallibri. Latta, ferraglia & bulloni nell’editoria futurista (Biblohaus, 2018), Segnalibro (Babbomorto editore 2018) e Librai, librerie et amicorum. Appunti per una bibliografia (Biblohaus, 2018), Come e perché mantenere in perfetto disordine i propri libri (FuocoFuochino, 2019).(da Graphe.it)