Brunella Schisa “Il velo strappato”, presentazione

È il 1840, Enrichetta ha diciannove anni e ha da poco perso il padre, Don Fabio Caracciolo, maresciallo del Regno delle Due Sicilie a Reggio Calabria, ultimo figlio del Principe di Forino. Lei è giovane, nobile, innamorata di Domenico. Ma la famiglia di lui non approva l’unione. Sì, Enrichetta vanta ascendenze illustri, ma è priva di solidità economica e il matrimonio non s’ha da fare. Così sua madre, stanca del carattere ribelle della figlia e della sua propensione a scegliere uomini sbagliati, prende una decisione risolutiva: Enrichetta entrerà nel convento di San Gregorio Armeno, a Napoli, e vi resterà fino a quando la situazione finanziaria della famiglia non sarà risolta. A nulla servono le proteste della giovane: i mesi lì dentro diventano anni ed è costretta a prendere i voti.(da HarperCollins)

Brunella Schisa racconta i tormenti di una monaca napoletana, come recita il sottotitolo, non una qualsiasi ma le peripezie di Enrichetta Caracciolo, principessa dall’antico lignaggio ma senza dote e, come per tante fanciulle, l’unica prospettiva che le attende sono le porte del chiostro, ma da qui cambia tutto: non solo non accetta ma si ribella in una ostinata resistenza che la porterà ad abbracciare con  impegno rivoluzionario l’Unità d’Italia, in un intreccio tra la sua vicenda personale e la situazione socio politica.

“Alla soglia dei diciannove anni non aveva ancora le idee chiare, di una cosa era però certa:non si sarebbe fatta monaca […] la religiosa che le attendeva davanti al portone […] camminava con passi svelti forse per porre fine a quello strazio al più presto. Quante ne aveva viste di giovani rinchiuse contro la loro volontà”

Tra varie peripezie Enrichetta diverrà patriota e  autrice dei Misteri del chiostro napoletano ( pubblicato a Firenze nel 1864 raccoglie le memorie autobiografiche) che, oltre a raccontare le vicissitudini di una giovane donna costretta alla clausura, evidenzia la condizione della donna nell’Ottocento napoletano, racconto da cui la Schisa prende le mosse per il suo romanzo.

BRUNELLA SCHISA, napoletana trapiantata a Roma, giornalista e scrittrice, ha una rubrica di libri sul Venerdì di Repubblica. Ha scritto: La donna in nero (Garzanti, 2006, che ha vinto diversi riconoscimenti, tra i quali il Premio Rapallo Carige), Dopo ogni abbandono (Garzanti, 2009), La scelta di Giulia (Mondadori, 2013), La Nemica (Neri Pozza, 2017) e, con Antonio Forcellino, Lo Strappo (Fanucci, 2007). Per Giunti ha inaugurato la collana diretta da Lidia Ravera “Terzo Tempo” con Non essere ridicola (2019). È stata inoltre traduttrice e curatrice di Una strana Confessione (Einaudi, 1979) Raymond Roussel Teatro(Einaudi, 1982) e delle Lettere di una Monaca Portoghese (Marsilio, 1991).(da HarperCollins Autore)

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.