«Quando le persone saranno pronte a concepire che le piante non sono cose passive come mobili, ma organismi altamente sofisticati e evoluti, allora le rispetteranno». Stefano Mancuso (dal Capitolo1 Perché non crediamo che le piante siano intelligenti)

La prima cosa che noti osservando una pianta è che sembra immobile. A partire da questo errore di distrazione, per secoli, non ci siamo accorti di avere davanti un silenzioso mentore.
Guidata dalla curiosità e dallo studio dedito alla ricerca di nuove chiavi interpretative del reale, ho avuto il privilegio di costruire un ponte metodologico che conducesse singole persone e team di lavoro verso una nuova ottica, grazie alla consultazione delle strategie intelligenti utilizzate dalle piante.
Il mio viaggio inizia proprio dall’esperienza del mio stesso deficit cognitivo umano nel non riconoscere l’intelligenza in altri sistemi viventi, a noi alieni.
Da materia di studio e osservazione scientifica, la mia esperienza finisce per diventare la tesi del mio master in neuroscienze e trasformarsi nel mio lavoro attuale: portare innovazione nelle organizzazioni, a manager, aziende, studenti di design… A chiunque voglia guardare le cose da una nuova prospettiva e scoprire nuovi modi di pensare e di creare.(da Flaco Edizioni)
I vegetali non si limitano a fornirci ossigeno, nutrimento, a rendere abitabile la nostra terra, ma in alcuni casi si dimostrano anche più intelligenti di noi nella progettazione di modalità efficaci di sopravvivenza.
Brevi note biografiche
Stella Saladino, si diploma presso il Master dell’Università di Pisa in Neuroscienze, mindfulness e pratiche contemplative, accostandosi poi a tradizioni millenarie che avevano già anticipato le più innovative scoperte neuroscientifiche sulla mente e le sue possibilità.(da Flaco Edizioni)