
[…]Con la sua scrittura nitida e avvolgente, Nino Motta racconta donne curiose nel senso più ampio e più alto, che amano la vita e se ne lasciano sorprendere […](dal Catalogo Bompiani)
Nino Motta, nom de plume di Paolo Di Stefano, presenta la sua protagonista, la filologa Rosa Lentini alle prese con un secondo caso nella Sicilia delle vacanze a Pizzuta, la località dove si sposta con la madre Evelina in estate. In particolare, in questo secondo romanzo, l’azione riprende pochi mesi dopo la risoluzione del primo caso indagato, datato 1956; ad aprile infatti Rosa decide per un secondo anno di aspettativa dall’Università: lo scopo è infatti quello di verificare alcune informazioni raccolte da don Ciccio Drago, ex-comandante dei carabinieri e amico delle due donne, su due omicidi irrisolti del 1974.
Il primo riguarda un ingegnere, Angelo Valvo, il secondo, presumibilmente connesso al primo, è di Wanda Girlando, una giornalista che indagava il caso: troppo vicina alla verità?
E così Rosa da ricercatrice, cercando di comprendere i motivi delle morti ingiuste, riscatterà la volontà legittima di ragazze “troppo” curiose.
Brevi note biografiche
Nino Motta è lo pseudonimo con cui Paolo Di Stefano ha pubblicato presso Bompiani La parrucchiera di Pizzuta (2017) e Ragazze troppo curiose (2022), noir che vedono protagonista la filologa Rosa Lentini. Nato ad Avola, è inviato del “Corriere della Sera”. Ha pubblicato poesie, racconti, inchieste e romanzi, tra cui Baci da non ripetere, Azzurro, troppo azzurro, Tutti contenti, Giallo d’Avola e Noi. Ha vinto, tra gli altri, i premi Grinzane Cavour, SuperFlaiano, SuperVittorini, Campiello, Volponi, Lo Straniero, Viareggio-Rèpaci, Bagutta, Alassio.(da Bompiani Autori)
Allo scrittore è stato assegnato il Premio Giovanni Verga.