Il banchiere statista padre del Rinascimento fiorentino

Cosimo de’ Medici (1389-1464) fu il fondatore della dinastia e governò la città di Firenze per oltre trent’anni. Fu innanzitutto uno straordinario uomo d’affari, il più grande banchiere dell’Europa del suo tempo e un sopraffino tessitore di relazioni.
Morì agli inizi di agosto a Careggi villa in cui si era trasferito con la famiglia perché a Firenze si annunciava un’epidemia di peste. Aveva settantacinque anni e nel suo lungo comando sulla città si era dimostrato buon costruttore di alleanze grazie al Banco, di cui aveva assunto la direzione nel 1420, e ai legami con i Papi. La sua grande arte fu quella di guidare il giudizio dei suoi interlocutori, riuscendo ad orientarne le scelte o con il ragionamento o con il denaro o con interscambi politici dovuti alle relazioni con i prìncipi, ma anche ad accordi con i condottieri o grazie a trattative interne. Piero che gli succedette non era adatto a continuare il suo compito, ma la fortuna per la città e per la stessa dinastia si realizzò con la sua morte nel 1469, cinque anni dopo la scomparsa di Cosimo, e con il successore, il figlio appena ventenne Lorenzo, quel “magnifico” che coronò il cammino della dinastia, iniziato con Cosimo, portando nel Quattrocento Firenze al massimo splendore.
“[…]Banchiere e uomo politico, Cosimo coltivò una rete di amicizie e frequentazioni nell’ambito della cultura umanistica e investì risorse imponenti nell’arte, nella raccolta di libri e oggetti preziosi, nella promozione delle imprese assistenziali e delle comunità religiose.
Questo libro affronta i tanti aspetti della poliedrica personalità di Cosimo, attingendo alla voce delle fonti del tempo e alle sue stesse parole, per restituire alla sua figura la freschezza e la vitalità con cui lo conobbero i contemporanei”.(da Salerno Editrice)
E anche
Brevi note biografiche
Lorenzo Tanzini, studioso di Storia delle istituzioni, delle pratiche giudiziarie, del pensiero politico tra Medioevo e Rinascimento, insegna Storia Medievale all’Università di Cagliari. Tra le sue pubblicazioni si ricorda almeno A consiglio. La vita politica nell’Italia dei comuni (Roma-Bari 2014).