Due recensioni in breve: un romanzo postumo, una riedizione

-John le Carré “L’ultimo segreto”

-Alba de Céspedes “L’anima degli altri”

È da oggi in libreria il romanzo postumo del grande romanziere, pubblicato a cura del figlio Nick. La vicenda si svolge nel presente, ma l’indagine riguarda quanto operato dall’agente, ormai in pensione, Edward Avon durante la guerra in Bosnia (1992 – 1995). Un romanzo di spionaggio con un agente che fa il doppio gioco, non per denaro né contro il proprio Paese, con immancabili misteri, sorprese ma anche falsi indizi, cui si affianca un secondo personaggio, Julian Lawndsley, un giovane dalla brillante carriera nella City a cui ha rinunciato trasferendosi in una cittadina di mare e gestendo una libreria.

L’ultimo segreto è la storia affascinante dell’incontro tra innocenza ed esperienza e tra dovere pubblico e morale privata. Nel suo ultimo capolavoro, John le Carré, il più grande cronista della nostra epoca, si chiede cosa si deve al proprio paese quando non lo si riconosce più”(da Mondadori Libri)

e anche

Brevi note biografiche

Poole, Inghilterra, 1931 – 2020. Ha studiato nelle università di Berna e Oxford e ha insegnato a Eton. Durante la Guerra Fredda ha servito per un breve periodo nei Servizi segreti britannici. Negli ultimi cinquant’anni si è dedicato interamente alla scrittura.

Libro d’esordio della scrittrice allora ventiquattrenne, uscito nel 1935 e riedito da Cliquot che lo definisce “il libro dimenticato” proprio perché non ha “mai avuto in tanti decenni neppure una riedizione (questo è il mistero) e anzi ne siano sopravvissute pochissime copie originali (questo è il miracolo), pressoché introvabili nelle librerie antiquarie”.

Diciotto brevi racconti che trattano “di situazioni d’amore, scene familiari, o perfino buffe vicende forse lette sul giornale che raccontano di un’Italia che sarebbe presto scomparsa e, ancora di più, mostrano in nuce tutta la grandezza di uno dei massimi nomi del Novecento letterario italiano.(da Cliquot Edizioni)

De Céspedes scrive spesso di tradimenti, di abbandoni, di incrinature, di matrimoni quasi mai felici (con un’eccezione, forse due). Sempre nei Quaderni, dirà: «La famiglia è deleteria per la scrittura».(dalla Prefazione di Loredana Lipperini)

Alba de Céspedes (1911-1997), figlia dell’ambasciatore cubano a Roma, crebbe fra Roma e Parigi in un ambiente familiare colto e progressista. Iniziò giovanissima a scrivere racconti per i quotidiani, e nel 1938 pubblicò il suo primo best seller internazionale, Nessuno torna indietro. Dopo la guerra, nella quale prese parte attiva in seno alla Resistenza, portò avanti il suo impegno politico e intellettuale, largamente incentrato sulla posizione della donna nella società, in tutte le sue opere, fra cui ricordiamo Dalla parte di lei (1949), Quaderno proibito (1952) e La bambolona (1967), oltre che nelle numerose stesure per la radio e la televisione.(da Cliquot Edizioni)

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