
I miei stupidi intenti è il romanzo d’esordio di un giovane sarzanese.
Ha per protagonista e voce narrante una faina di nome Archy. Nel mondo di Archy, dove gli animali parlano, vige la lotta per la sopravvivenza e i fragili devono capitolare e arrangiarsi. E così, divenuto zoppo, la madre, intuendone la fragilità, lo scambia con Solomon, una vecchia volpe, per una gallina e mezza.
È con Solomon che Archy conoscerà le regole del mondo e imparerà a pensare come un essere umano, scoprendo il tempo, Dio, la morte e la scrittura che può superare e contrastare la caducità del tempo e con esso la morte stessa.
“A contraltare, tra le pagine di questo libro, il miracolo di una narrazione trascinante, che accompagna il lettore in una dimensione non più umana, proprio quando lo pone di fronte alle domande essenziali del nostro essere uomini e donne.
I miei stupidi intenti è un romanzo ambizioso e limpido, ed è stato scritto da un ragazzo di soli venticinque anni. Come un segno di speranza, di futuro, per chi vive di libri”.(da Sellerio Editore)
e anche
La storia di un animale, di una faina che scopre il mondo, le sue verità e le sue menzogne. Come fosse un personaggio strappato a Camus, e al tempo stesso a un film della Pixar. Un esordio sorprendente.
«Esistono vari modi di strillare un libro magnifico. Ma solo un modo è giusto per I miei stupidi intenti: leggetelo, leggete questo romanzo in stato di grazia».
Marco Missiroli
Brevi note biografiche
Bernardo Zannoni (1995) è nato e vive a Sarzana. I miei stupidi intenti (Sellerio 2021) è il suo primo romanzo.