
In questo nuovo romanzo di Andrea Molesini, autore nel 2011 di Non tutti i bastardi sono di Vienna, vincitore del Premio Campiello e tradotto in varie lingue., lo scrittore prende le mosse da un fatto realmente accaduto il 6 luglio del 1480: tre ebrei di Portobuffolè, piccolo paese del trevigiano, vengono bruciati vivi in piazza San Marco perché giudicati colpevoli dal Senato della Repubblica di Venezia con l’accusa di infanticidio rituale dopo la scomparsa di un bambino e di averlo ucciso .per impastare col suo sangue le focaccine pasquali. Tra storia e invenzione, il nuovo romanzo ha per protagonista Boris da Candia un avventuriero al soldo dell’esercito ombra della Serenissima, ma anche un colto umanista che sa rivedere il proprio passato alla luce dell’incontro e del dialogo con Servadio, uno dei tre accusati; l’archisinagogo riesce a far vacillare le convinzioni dell miscredente avventuriero Boris, generando in lui una impellente e nuova sete di giustizia
La scrittura musicale di Andrea Molesini scolpisce con maestria l’amara intensità emotiva della vicenda. Boris è un personaggio che scopre di essere, a dispetto del proprio passato, la porta che mette in comunicazione due mondi, la commedia e la tragedia, che si intrecciano e fondono nel sempiterno spettacolo dell’azione, dove da sempre il male pubblico giunge alla casa di ognuno.
E anche
Brevi note biografiche
Andrea Molesini ha pubblicato con questa casa editrice: Non tutti i bastardi sono di Vienna, che nel 2011 ha vinto, tra gli altri, il Premio Campiello e il Premio Comisso, tradotto in inglese, francese, tedesco, spagnolo e molte altre lingue, La primavera del lupo (2013), Presagio (2014), Dove un’ombra sconsolata mi cerca (2019) e Il rogo della Repubblica (2021).