Protagonista del romanzo della Varvello è un ragazzo adolescente, la sua famiglia, padre e madre e due sorelle, coinvolti tutti, travolti e stravolti a cominciare da una notte di diciannove anni prima nella quale lui decide di rivelare aspetti di sé che ha sempre taciuto. L’indagine della scrittrice mette a fuoco legami familiari, sensi di colpa, dolori, incomprensioni, scrutando un terreno difficile come l’universo giovanile e non solo, date le fitte relazioni tra i due mondi nell’ambito familiare. La storia si muove nell’arco di vent’anni in un andirivieni legato alle voci che la narrano. La lettura scorre veloce e carica di attesa e tensione: “Il tema è incandescente e misterioso: il vuoto di un figlio che non ha mai trovato il proprio posto nel mondo. Elena Varvello è maestra nell’indagare quel bosco fitto e scuro che è l’adolescenza, e quel terreno scosceso che sono i sensi di colpa dei genitori”(la citazione dal Catalogo Giulio Einaudi Editore)
e anche la recensione di Maria Anna Patti di CasaLettori
Brevi note biografiche:
Elena Varvello ( Torino 1971) è docente presso la Scuola Holden. Ha pubblicato le raccolte di poesie e racconti: con la raccolta L’economia delle cose (Fandango, 2007) ha vinto il Premio Settembrini. Nel 2011 ha pubblicato il suo primo romanzo, La luce perfetta del giorno (Fandango). Per Einaudi ha pubblicato La vita Felice (2016); tradotto in numerosi Paesi