Yokomizo Seishi “La locanda del Gatto nero” presentazione

Yokomizo Seishi (1902 – 1981), uno dei massimi esponenti del noir nipponico, ritorna in libreria per Sellerio con “La locanda del gatto nero” un romanzo ambientato a Tokio negli anni del dopoguerra. Ritroviamo l’ispettore Kindaichi Kōsuke, personaggio trasandato balbuziente ma dall’intuito infallibile, il cui esordio avviene ne “Il detective Kindaichi”, opera uscita a puntate nel 1946 e pubblicata in Italia sempre da Sellerio nel 2019. Se in quest’ultimo abbiamo un delitto a “porte chiuse” ne “La locanda del gatto nero” si tratta di un delitto “senza volto” accompagnato dal tema della doppia personalità, tematiche che risentono degli influssi letterari occidentali derivati all’autore dalle letture di Edgar Allan Poe, Oscar Wilde, Robert Louis Stevenson e da Arthur Conan Doyle.

Sinossi dal catalogo Sellerio

In un distretto di Tokyo, diventato nel dopoguerra «un pullulare di commerci clandestini», un bonzo del vicino tempio buddista è sorpreso a scavare spasmodicamente nel giardino della Locanda del Gatto nero. Dalla terra affiora un cadavere di donna. È una giovane evidentemente legata agli affari più o meno equivoci del locale ma ha il volto devastato e nessuno può riconoscerla. […]
Spiega l’autore, nella cornice del romanzo – in cui immagina che proprio il detective gli abbia consegnato i documenti per la storia da scrivere – che La locanda del Gatto nero è un thriller del genere del «delitto senza volto». Infatti Yokomizo Seishi è stato il popolarissimo traghettatore nella cultura giapponese della detective story di scuola occidentale; e capace di saldare questa solida tradizione con le paure ataviche e il gusto horror tipici della sua terra. Kindaichi, poliziotto privato giapponese dalla eccentrica personalità e un talento per i misteri irrisolvibili, è esemplare in patria quanto Maigret in Europa.

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