Vincitore dello Strega Giovani di quest’anno, Mencarelli racconta sette giorni, tanti quanti previsti dal Tso, il Trattamento sanitario obbligatorio, all’interno di una piccola struttura psichiatrica con altri pazienti: c’è Madonnina che non parla ma si rivolge ogni tanto alla Madonna in una invocazione da lui inventata, Giorgio che nonostante la mole non riesce a superare il trauma dell’abbandono, Mario rabbioso, Alessandro catatonico e Gianluca che parla di sé al femminile. Manie, malattie, dolore. La settimana reca una data precisa dal 14 al 20 giugno 1994, la settimana dei Mondiali, che il protagonista sarà costretto a saltare, obbligato al soggiorno presso la struttura per un atto di ferocia in cui drogato aggredirà il padre. Scritto in prima persona percorre attraverso Daniele le sofferenze proprie e degli altri ricoverati: sensazioni, percezioni, rapporti umani di un microcosmo che chiede “salvezza” per uscire dal buio fitto, senza cedere, alla ricerca di un senso e di sé, tra nuove fratellanze e sostegni. Un linguaggio vicino al parlato, uno rigoroso, descrittivo e asciutto, l’altro lirico si alternano in un quadro d’insieme che sa dare forza e immediatezza al raccontato.
S.P.
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