Chi conosce il romanzo rosa, un genere narrativo così chiacchierato e poco discusso?
Patrizia Violi gli ha dedicato un saggio, Breve storia della letteratura rosa, il saggio che mancava.
Per presentarlo mi piace iniziare dalla Quarta di copertina perché a mio avviso compendia, in quattro nominativi, la lunga fortuna e l’inestinguibile attualità di un genere letterario che si fregia di un suo preciso ed esclusivo colore:
“Avete mai letto un romanzo rosa? No? Probabilmente, invece, lo avete letto eccome, solo che non vi vien facile associare in un unico genere Pamela di Richardson e Liala, Jane Eyre e Twilight. Questo ci dice che il mondo del «rosa», nella sua storia e nelle sue differenti espressioni, è molto più complesso e profondo di quanto forse siamo abituati a pensare. L’autrice, in questo saggio piacevole e leggero, illustra con precisione elementi ricorrenti, evoluzione, nomi celebri e recenti sviluppi della letteratura di consumo più amata di sempre, e non certo soltanto dalle donne”.(Graphe.it Edizioni)
È quindi dal lontano 1740, data di nascita del primo romanzo ascrivibile al genere, il romanzo epistolare “Pamela” di Richardson, passando per Charlotte Brontë, quindi a Liala, nom de plume per Amalia Liana Negretti, che con quell’ “ala” aggiunta al proprio, su proposta di D’Annunzio, è riuscita a volare in alto sulle ali del genere e a siglare una Collana di successo, fino a “Twilight” che ne registra le trasformazioni e gli aggiornamenti ai giorni nostri.
In otto capitoli l’autrice ripercorre il lungo cammino di questa forma narrativa, conosciuta anche come romance novel o semplicemente romance, che a partire dall’emblematica fiaba di Cenerentola fino ai recenti sviluppi tematici, si è dimostrata quanto mai duttile: trame e protagoniste sono cambiate accogliendo nuovi ruoli sociali e affiancando nuovi generi, il paranormal romance e la letteratura erotica al femminile.
Non solo quindi la storia di un genere narrativo ma una storia di costume: non ha mai conosciuto cadute, sempre in auge e sempre amato; ma perché? Solo per il lieto fine immancabile?
S.P.
Da “Le frasi più belle del Romance Day 2012” a cura di Vivienne (da Romance Magazine 51)
Cos’è il romance per voi?
Se ancora vi chiedete cosa sia il romance ecco alcune delle migliori definizioni elaborate dalle appassionate del genere […]:
Il romance è passione, gioia, qualche sospiro, ansia, emozione, un corrugar di fronte, una risata, il profumo di un gelsomino, tramonti infuocati, il vortice di un ballo, una falce di luna, fruscio lieve di foglie, una lacrima a volte, e poi mare luccicante, venti di terre lontane, uno sguardo di tenebra, un battito di cuore, pensieri ardenti, baci senza respiro, e una felicità che si diffonde come un magico contagio (Ornella Albanese scrittrice)
Il Romance è una finestra aperta sui sentimenti, un cuore palpitante d’amore. È avventura e passione, suspance e divertimento, lacrime e sorrisi. È pura evasione da un mondo grigio e indifferente. Leggere romance ci aiuta a credere nel lieto fine e ci dona la speranza di un futuro migliore (Laura Gay, scrittrice)