Una giovane madre si occupa da sola del figlio di due anni: il suo compagno l’ha abbandonata, non ha familiari vicini né amici, è senza risorse economiche e con un lavoro precario a cui non può dedicarsi per il tempo necessario, non può permettersi l’asilo o di pagare una baby-sitter; è ferita da avvilenti giudizi espressi su un forum di madri single, è combattuta tra i sensi di colpa, per le fughe notturne sempre più azzardate in cerca di evasione da una routine massacrante che l’annulla, e la necessità di accudire il figlioletto che soffre la mancanza del padre. È così che giorno dopo giorno le evasioni clandestine di pochi minuti si trasformeranno: si spingerà sempre più lontano, con una meta sempre più distante, allungando i tempi in cui il bimbo resterà da solo in casa. Per quanto ancora?
Carole Fives con Tenir jusqu’à l’aube titolo originale, è stata finalista nel 2018 al Prix Médicis e al Prix Wepler, è il suo quarto romanzo. In “Fino all’alba” l’autrice ritrae l’ aspetto monoparentale della famiglia contemporanea, sempre più in aumento, e una donna fuori dagli stereotipi e più vicina alla realtà attuale né un’eroina, né un’ esclusa.
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