INTERVISTA A HANS TUZZI
-Posso dire di aver letto tutti i suoi romanzi e vari suoi saggi; sono sicuramente una affezionata estimatrice della sua prosa e della sua capacità inventiva. Ciò premesso, per restare al genere giallo, dopo La morte segue i magi, un “Melis” tra i miei preferiti, ho trovato davvero entusiasmante questo ultimo lavoro, Il Trio dell’Arciduca, e il personaggio di Neron Vukcic, un giovane eccentrico, arguto e sottile, agente dello spionaggio dell’Impero austro-ungarico. Ma chi è Neron Vukcic? Lo strillo in copertina apre spiragli, ma resta un giallo nel giallo.
Intanto, grazie per la stima e per le lodi al mio ultimo libro. Ha notato, parlando di spionaggio, che spostando una lettera “spiragli” diventa “spiargli”? Visto che siamo nel campo del fantastico, diciamo “chi potrebbe essere Neron Vukcic”. Come lei sa, in alcuni gialli Rex Stout afferma che Nero Wolfe è nato in Montenegro, anche se in alcuni volumi lo dice nativo di Trenton, New Jersey. Di fatto – e le biografie scritte sul personaggio lo confermano – né Archie Goodwin né il lettore sanno davvero chi è Nero Wolfe. E Neron Vukcic? Potrebbe non avere alcun rapporto biografico con il personaggio di Stout. Mi divertiva però suggerire al lettore questa possibilità. In fondo Wolfe potrebbe benissimo mentire quando dice in più di un’occasione a Goodwin che durante la guerra fece l’agente segreto per l’Austria. Questo vale, naturalmente, anche per la casa in Egitto, o per il lurido carcere di Algeri. Insomma, l’uno non è l’altro. Ma avrebbe potuto esserlo.
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