Voland, novità di settembre 2025

Valentina Santini Latte guasto
“L’unico modo per non essere crudeli è rimanere in silenzio.”

dal 12 settembre in libreria

19 maggio 1969. Viola ha undici anni e d’un tratto smette di parlare. Nessuno, nella sua famiglia o nel borgo di Quattrostrade, riesce a spiegarsi perché. Cosa è accaduto alla bambina? In breve, per la piccola comunità, la diagnosi è semplice: Viola è impazzita, le manca un venerdì. Anche sua madre se ne convince a poco a poco. Per Viola diventa una trappola e insieme un’opportunità, non si sottrae a quel verdetto. In realtà custodisce un segreto, e se parlasse le conseguenze sarebbero devastanti. Negli anni, però, le parole diventano un’altra cosa: maschere inaffidabili, come le persone che le pronunciano. Viola cresce e sperimenta le relazioni e il mondo attraverso il corpo. Lo sguardo e l’ascolto, senza l’interferenza della parola, la portano in una dimensione solo sua e lei impara a intuire la verità nei silenzi. Viola assaggia, tocca, ascolta e si lascia invadere, nel disperato tentativo che qualcuno, nonostante tutto, riconosca la sua voce.

VALENTINA SANTINI nasce nel 1983 nella Maremma grossetana. È laureata in Psicologia. Conduce laboratori di scrittura creativa e lavora come editor e copywriter. Molti dei suoi racconti sono usciti in raccolte e per riviste online. cosceneggiatrice della serie tv interattiva Il confine di Moebius. Ha pubblicato L’osso del cuore (Edizioni e/o 2022) e Mosche (Voland 2024). Scrive per il cinema.

Maylis Besserie La balia di Bacon
“Le tue lacrime si trasformano in colore. Colano tra i pigmenti, raccontano le cose al posto tuo.”

dal 12 settembre in libreria

Il passato del pittore Francis Bacon ha i colori di una campagna irlandese intrisa di violenza, tensioni e tragedie. Il presente vibra nella Londra a cavallo delle due guerre mondiali, tra notti sfrenate, amori tormentati e i giudizi taglienti della critica. Il futuro lo consacrerà come uno dei massimi protagonisti dell’arte contemporanea. Maylis Besserie intreccia tutto questo in un racconto sospeso tra le tele dell’artista e la voce di Jessie Lightfoot, la donna che più lo ha amato, che più di chiunque altro ha saputo leggerne i pensieri e i turbamenti, la sua affezionata nanny.

Nata nel 1982 a Bordeaux, MAYLIS BESSERIE è una scrittrice e produttrice radiofonica francese. La balia di Bacon è l’ultimo capitolo della sua trilogia franco-irlandese, che comprende anche I dispersi amori (Voland 2023) e L’ultimo atto del signor Beckett (Voland 2022), suo romanzo d’esordio, vincitore del Premio Goncourt 2020 per l’opera prima, i cui diritti sono stati venduti in tutto il mondo. 

Aleksej Nikitin Di fronte al fuoco

“…perché la vita in guerra ha un ritmo diverso e una sua particolare densità. Non ha nulla in comune con la vita prima della guerra o con quella che verrà dopo.”

dal 19 settembre in libreria

Estate 1941. Dopo aver conquistato il secondo posto al campionato nazionale sovietico, il pugile ebreo ucraino Il’ja Gol’dinov si unisce ai partigiani che combattono i tedeschi. Arruolatosi in seguito nell’esercito regolare, viene catturato e rinchiuso in un lager, per poi riapparire come un fantasma nel febbraio ’42, nella Kiev occupata dai nazisti, e lì misteriosamente scomparire di nuovo. La moglie Feliksa comincia a indagare sulla sorte dell’uomo, che le autorità danno per disperso…Amore e morte, lealtà e tradimento, tradizioni yiddish e propaganda sovietica si mescolano in una storia vera – accuratamente ricostruita sulla base di documenti desecretati dopo il 2011 –avvincente come un racconto epico, che ci narra di un paese da sempre crocevia di culture e di etnie e ci riporta al presente, al conflitto che oggi sconvolge l’Europa e il mondo.

Scrittore ucraino di lingua russa, ALEKSEJ NIKITIN è nato a Kiev nel 1967. Laureato in fisica, ha collaborato al progetto del sarcofago destinato a mettere in sicurezza la centrale di Černobyl’. Autore di romanzi e racconti, di cui alcuni tradotti in inglese e francese, ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il Premio Sholem Aleichem per Di fronte al fuoco. Con Victory Park (Voland 2019) ha vinto il Russkaja Premija. In precedenza ha pubblicato i romanzi Istemi (Voland 2013) e Mahjong (2012).

Georgi Gospodinov “Il giardiniere e la morte”, Voland

“Di cosa parliamo quando parliamo della morte?
Della vita ovviamente, di tutta la sua incantevole fugacità.”

Un romanzo su quanto dobbiamo ai nostri padri, su cosa ci fa essere  quelli che siamo e una dichiarazione d’amore struggente: un figlio assiste il padre durante una lunga e crudele malattia. Lo ricorda lavorare in giardino, curare le piante da frutto, i fiori… pian piano il campo visivo si allarga ai vicini, ai conoscenti, all’intera Bulgaria povera e dignitosa.
Con l’abituale maestria Georgi Gospodinov ci racconta la vita di un uomo e le storie che compongono un’esistenza, ogni esistenza. Perché la fine dei nostri padri è la fine di un mondo.

L’autore 

GEORGI GOSPODINOV (Jambol, 1968), poeta, prosatore innovativo e raffinato, è lo scrittore bulgaro contemporaneo più acclamato a livello mondiale. Con il suo esordio narrativo, Romanzo naturale (Voland 2007), ha subito incontrato il favore di critica e pubblico che ne hanno decretato lo straordinario successo. Con Fisica della malinconia (Voland 2013), finalista al Premio Von Rezzori e al Premio Strega Europeo, si è imposto sulla scena internazionale. Cronorifugio (Voland 2021) ha sancito la sua consacrazione e gli è valso il Premio Strega Europeo 2021 e l’International Booker Prize 2023.

Dello stesso autore su tuttatoscanalibri

Romanzo naturale

Cronorifugio Premio Strega europeo
.

Voland: novità in libreria dal 14 febbraio

Portofino è la miniatura di un sogno. Un luogo soltanto mentale. Un set messo su da un regista che non dice mai ‘Stop!’.”

Valerio Aiolli Portofino blues

dal 14 febbraioin libreria 

Lunedì 8 gennaio 2001, verso le sette di sera, nel giardino di Villa Altachiara a Portofino, scompariva la contessa Francesca Vacca Agusta, per anni protagonista del jet set italiano e internazionale. Prendeva il via quella sera un’indagine che avrebbe riempito le cronache di giornali e tv per settimane, mesi e anni, senza soluzione né requie neppure quando, una ventina di giorni più tardi, il cadavere venne ritrovato in mare, a pochi metri da una baia in Costa Azzurra. Come e perché cadde dalla rupe la contessa? Chi c’era con lei quella sera? Qualcuno la spinse o si trattò di una fatalità? Ricostruendo come in un puzzle questa vicenda intricata e mai chiarita fino in fondo di amori e disamori, di droghe ed eredità milionarie, di yacht da sogno e flussi di denaro da incubo, che spazia dalla Liguria alla Lombardia, dalla Svizzera alla Tunisia, da Miami ad Acapulco, Valerio Aiolli scrive un romanzo  inquietante come un noir e prova ad afferrare una risposta che sfugge, alternando il punto di vista dei principali personaggi coinvolti, le dichiarazioni rilasciate e gli articoli che hanno coperto la vicenda. In un serrato dentro e fuori da Villa Altachiara, rivive dunque non solo Francesca Vacca Agusta ma anche la storia industriale, politica e di costume del nostro paese.
L’autore VALERIO AIOLLI vive a Firenze dove è nato nel 1961. Ha scritto, tra gli altri, Io e mio fratello (Edizioni e/o 1999, vincitore del Premio Fiesole e candidato al Premio Strega), Fuori tempo (Rizzoli 2004),Il carteggio Bellosguardo (Italo Svevo Edizioni 2017), Radio Magia (minimum fax 2023), A Firenze con Vasco Pratolini (Giulio Perrone Editore 2023). Per Voland ha pubblicato i romanzi Lo stesso vento (2016) e Nero ananas (2019, candidato al Premio Strega).

“Siamo a Kyoto e camminiamo. Non abbiamo bisogno d’altro.”

Amélie Nothomb L’impossibile ritorno 


dal 18 febbraioin libreria 

Amélie Nothomb torna nel paese amato, il Giappone, il luogo della sua infanzia e della disastrosa vergogna come impiegata (vedi Stupore e tremori). Questa volta è in compagnia dell’amica fotografa Pep Beni e durante i dieci giorni di viaggio sperimenta il kensho (una sorta di estasi contemplativa), abbandona lo champagne per i whisky giapponesi, si immerge con una nuova prospettiva nei luoghi della gioventù. E se alcune parole giapponesi sono ormai sbiadite nella memoria, le sensazioni che i suoni, gli odori e la luce le provocano si riaffacciano come se non avesse mai lasciato il Giappone. Questa avventura “à la Thelma & Louise” diventa così un’occasione non solo per elaborare il lutto del padre ma anche per capire la sé stessa di oggi.

L’autrice AMÉLIE NOTHOMB nata a Kobe (Giappone) nel 1967 ha esordito nel 1992 con Igiene dell’assassino e da allora pubblica un libro l’anno scalando ogni volta le classifiche di vendita. Innumerevoli gli adattamenti cinematografici e teatrali ispirati dai suoi romanzi e i premi letterari vinti, tra cui il Grand Prix du roman de l’Académie française e il Prix Internet du Livre per Stupore e tremori, il Prix de Flore per Né di Eva né di Adamo, e due volte il Prix du Jury Jean Giono per Le Catilinarie e Causa di forza maggiore. Con Sete è arrivata seconda al Prix Goncourt 2019, con Primo sangue si è aggiudicata il Prix Renaudot 2021 e il Premio Strega Europeo 2022, e con Psicopompo ha ricevuto il Premio Europeo Rapallo BperBanca 2024 per “la migliore scrittrice europea”. Per l’insieme della sua opera le è stato assegnato il Premio Hemingway per la Letteratura 2023.

Il’ja Il’f e Evgenij Petrov “Le 12 sedie”, Voland

 “La vita, signori della giuria, è una faccenda complicata, ma questa faccenda complicata, signori della giuria, si sbroglia facilmente. Bisogna solo trovare il bandolo.”

Voland

traduzione di Emanuela Bonacorsi

Illustrazioni di Carlo Cagni

Sono gli anni pittoreschi e illusori della nep, la Nuova Politica Economica, e nella sperduta città di N una vecchia aristocratica rivela sul letto di morte al genero Ippolit di aver nascosto i gioielli di famiglia in una delle dodici sedie del salotto della loro casa padronale espropriata dai bolscevichi. Anche padre Fëdor, il prete che ha confessato la moribonda, viene a conoscenza del prezioso segreto. Comincia così per il sacerdote e per Ippolit, assistito dal formidabile “mago dell’intrigo” Ostap Bender, una ricerca all’ultimo respiro e senza esclusione di colpi, resa ancora più ardua dagli sconvolgimenti della rivoluzione che hanno sparpagliato le sedie per tutto il paese.
Romanzo di avventure esilarante e scanzonato, mordace satira della realtà sovietica – dalla provincia a Mosca e dal Volga al Caucaso – inesauribile fuoco d’artificio linguistico: Le 12 sedie, capolavoro dell’umorismo russo, torna finalmente in libreria per la prima voltanella sua versione integrale, in una nuova irresistibile traduzione.

Gli autori 
Entrambi originari di Odessa, IL’JA IL’F e EVGENIJ PETROV – pseudonimi di Iechiel-Lejb A. Fajnzil’berg (1897-1937) e di Evgenij P. Kataev (1903-1942) – erano autori delle più importanti riviste satiriche del tempo quando si incontrarono a Mosca e decisero di scrivere a quattro mani. Dalla loro collaborazione nacquero, oltre a numerosi racconti, i romanzi Le 12 sedie (1928), Il vitello d’oro (1931), seguito del precedente, e L’America a un piano (1936).

L’illustratore 
Esponente di spicco nella storia della vignetta satirica, CARLO CAGNI , pseudonimo di Carlo Zaccagnini, ha collaborato per molti anni come disegnatore a riviste e giornali, fra i quali “Il Male”, “Paese Sera”, “Don Basilio”. Nel 1976 ha realizzato insieme ad altri compagni il murale L’asino che vola sulla facciata del civico 28 di via Tor di Nona a Roma. Nel 2019 ha curato con altri amici l’allestimento della mostra Gli anni del Male 1978-1982. Quando la satira è diventata realtà. ­

Voland novità in libreria

Vanni Santoni Personaggi precari edizione finale

“SILVIA Si è messa davanti al fiume ad aspettare ma sono passati così tanti cadaveri che le è dispiaciuto.”    

  dal 27 settembre in libreria 

collana intrecci   

Vent’anni di storia per uno dei progetti letterari più longevi e celebrati della scena editoriale italiana che giunge alla sua quarta, aggiornata e definitiva incarnazione. Dal 2004 a oggi Vanni Santoni ha scritto migliaia e migliaia di “personaggi” in forma di epigramma, che negli anni sono apparsi su riviste e giornali, sono stati trasformati in fumetti e illustrazioni, letti in programmi radiofonici e poetry slam, e sono tuttora ospiti della prima pagina del dorso toscano del “Corriere della Sera”. Un panorama umano in affanno ma disperatamente autoconsapevole con cui l’autore ha portato la narrazione del precariato dalla mera cronaca alla struttura stessa del testo, dando vita a un vero e proprio universo di monadi stranite, ironiche, malinconiche e spietate.          

 L’autore  VANNI SANTONI Nato a Montevarchi nel 1978, ha pubblicato i romanzi “Gli interessi in comune” (Feltrinelli 2008, Laterza 2019), “Se fossi fuoco, arderei Firenze” (Laterza 2011), la saga di “Terra ignota” (Mondadori 2013-17), “Muro di casse” (Laterza 2015), “La stanza profonda” (Laterza 2017, candidato al Premio Strega), “I fratelli Michelangelo” (Mondadori 2019), “La verità su tutto” (Mondadori 2022, Premio Viareggio selezione della giuria) e “Dilaga ovunque” (Laterza 2023, Premio selezione Campiello), oltre al saggio “La scrittura non si insegna” (minimum fax 2020) e alla raccolta poetica “Altre stanze” (Le Lettere 2023). Scrive sul “ Corriere della Sera”.                  

Voland, le novità in libreria marzo/aprile 2024

Scritti tra Mosca, Berlino, Praga e Parigi, i taccuini dell’emigrazione accompagnano Marina Cvetaeva dall’animazione della bohème artistica berlinese al fecondo periodo boemo, dai lunghi e difficili anni francesi al ritorno in Unione Sovietica. In questi schizzi furtivi e toccanti tra prosa e poesia seguiamo la nascita e la crescita dell’amato figlio Georgij, il trasformarsi della primogenita Alja in un’adolescente, i tentativi di far quadrare il sempre più misero bilancio familiare, l’evoluzione del rapporto epistolare con Pasternak e le riflessioni sul destino della Russia lontana. 

Nel suo incontro sempre estremo con la parola, Cvetaeva ci regala un testo ipermoderno, in cui arte e vita si compenetrano.

Nata a Mosca nel 1892, MARINA CVETAEVA è una delle voci fondamentali della poesia russa. Nel 1910 pubblica a sue spese la prima raccolta di versi, cui seguono negli anni saggi poetico-critici, prose autobiografiche e memorialistiche, pièce teatrali, traduzioni dal francese e dal tedesco. Lasciata l’Unione Sovietica, vive a Berlino, Praga e Parigi. Nel ’39 decide di rientrare in patria. Evacuata dopo l’invasione tedesca della Russia, pone fine ai suoi giorni il 31 agosto 1941. Di Cvetaeva Voland ha pubblicato Le notti fiorentine (2011), Taccuini. 1919-1921 (2014) e Ultimi versi. 1938-1941 (2021).

La traduttrice

PINA NAPOLITANO oltre ad essere pianista, docente e musicologa, vanta un respiro intellettuale  che le ha permesso di specializzarsi in lingue dell’Europa Orientale e di essere traduttrice letteraria dal russo. 

Una giovane donna sulla trentina, rassegnata ai propri fallimenti e con la sola passione per le serie poliziesche, viene costretta dalla madre a raggiungere un remoto villaggio per partecipare al funerale di zia Stana, morta soffocata da un pezzo di pollo. L’improvvisa dipartita della zia, rischiando di mandare a monte la vendita della casa e del terreno di famiglia, catapulta la ragazza in una serie di situazioni folli e grottesche, tra strade di campagna melmose, tentativi di suicidio, infermiere furiose, poliziotti indolenti e scorte segrete di alcol…Una rocambolesca cronaca familiare che è anche il ritratto tagliente e critico della società bosniaca del dopoguerra.

Nata a Banja Luka nel 1981, SLAĐANA NINA PERKOVIĆ ha    
lavorato come corrispondente per i media nell’ex Jugoslavia, i suoi articoli sono apparsi anche su molti organi di stampa europei. Ha pubblicato la raccolta di racconti Kuhanje [Cucinare] e il romanzo Il funerale di zia Stana (titolo originale U jarku) – già uscito in Francia e in fase di traduzione in Bulgaria e Germania – insignito di una menzione speciale dal Premio dell’Unione Europea per la letteratura 2022

La traduttrice

MARIJANA PULJIĆ (1995), laureata in Balcanistica all’Università  Ca’ Foscari di Venezia, è membro attivo dell’iniziativa culturale Venezia legge i Balcani e cultore della materia presso la cattedra di Lingua serba e croata a Ca’ Foscari. Traduce da bosniaco, croato e serbo.