Lorenzo Berardi “Radiocronache. Storie delle emittenti italofone d’Oltrecortina”, Prospero Editore

pagine 460, 20 euro

Prospero editore 

A Mosca come a Praga, a Budapest come a Varsavia, passando per Berlino Est, Bucarest, Sofia, sino a Tirana e Belgrado, dieci emittenti di Stato e tre stazioni radio clandestine trasmisero in italiano per decenni, a partire dagli anni Trenta del XX secolo. Le animarono centinaia di redattori, fra i quali numerosi italiani. Questo libro racconta le loro incredibili storie e quelle delle emittenti alle quali collaborano; poi, il crollo del comunismo le travolse o ne stravolse i palinsesti. Un viaggio che parte dall’ex URSS e si conclude nell’ex Jugoslavia, percorrendo l’Europa orientale e gli eventi storici che hanno contribuito a definirla dal Secondo dopoguerra a oggi.

La Quarta di copertina:

È un capitolo quasi inedito della Guerra Fredda, quello che si svolse sulle onde d’Europa. E la lingua italiana fu un campo di battaglia cruciale, che si stendeva da Mosca a Capodistria. Una vicenda che Lorenzo Berardi ricostruisce con la passione per la ricerca storica che contraddistingue il suo lavoro giornalistico. Luigi Spinola – Rai Radio3 Mondo

Lorenzo Berardi, autore e giornalista nato a Bologna nel 1982, risiede a Varsavia dal 2014. Collabora con testate italiane e internazionali, fra cui “Al Jazeera English”, “New Eastern Europe”, “Radio3 Rai” e “Il Manifesto”, oltre a essere co-fondatore di Centrum Report. Ha cominciato a occuparsi di radiofonia in Italia, lavorando per un’emittente del circuito di Popolare Network e pubblicando nel 2006 Con una certa frequenza, libro a sei mani sulle radio libere bolognesi (Yema, 2006).

Antonio Canova “Viaggio in Italia”, Prospero Editore, Ariel Collana di prose alternative

ARIEL – collana di prose alternative diretta da Dario Borso

Prezzo: 15,00 euro Pagine: 160

Prospero editore

In occasione del bicentenario dalla morte, Prospero editore inaugura la nuova collana “Ariel” – diretta e curata da Dario Borso – con Viaggio in Italia di Antonio Canova

Raggranellato un gruzzolo con la prima committenza importante, un Antonio poco più che ventenne partì nell’ottobre 1779 da Venezia per un gran tour di nove mesi: Bologna, Firenze, Roma (dove poi si trasferirà per risiedervi stabilmente), Napoli. Il suo diario di viaggio ce lo presenta bonario e curioso non solo di scultura: dal cibo ai dipinti rinascimentali e barocchi che descrive e giudica senza troppe esitazioni, dai salotti nobiliari alle osterie e alle chiese… Un’attualissima Lonely Planet per amanti dell’arte.

Scrive Borso nella premessa: «Quanto all’originale, a renderne ancor più ardua la comprensione è il carattere ellittico delle annotazioni diaristiche […] se dunque la copia, comprensibile al lettore medio di allora e di adesso, perde l’originale, l’originale perde la comprensibilità. Da questa impasse ho cercato di uscire procedendo a un ammodernamento rispettoso dell’originale così oltre a tradurre tutte le espressioni dialettali, correggere tutti i lapsus e errori ortografici, sintattici d’interpunzione […] Ho svolto infine per intero i nomi degli artisti e i luoghi d’arte, così che il Viaggio possa valere da guida turistica per il lettore cui venga voglia di seguire un itinerario eccentrico che magari riflette il gusto dell’epoca, ma di un genio dell’epoca»

Antonio Canova (1757–1822) è stato uno scultore e pittore italiano, ritenuto il massimo esponente del Neoclassicismo in scultura.


ARIEL – collana di prose alternative – Di ogni epoca sono note e ampiamente diffuse le opere maggiori degli autori più celebri. Dentro e attorno ai grandi classici, però, esistono testi meno noti – racconti, saggi, lettere, diari: sotto i canonici vulcani resta cioè un vasto campo di magma spesso inesplorato. Se la lettura di un capolavoro rappresenta la via più diretta per giungere alla vetta da cui scorgere l’intero secolo, l’individuazione di sentieri alternativi, poco (talvolta mai) battuti, porta a scoprire sedimenti che offrono viste inattese dello stesso secolo, da sotto. Ariel, è in sintesi, una collana di ritrovamenti. È archeologia, è geologia culturale. I volumi della collana ARIEL sono composti con materiali di pregio e le copertine sono montate con una lavorazione artigianale che prevede una doppia fresatura.

Dario Borso ha insegnato storia della filosofia alla Statale di Milano ed estetica alla Facoltà di Architettura del Politecnico. Noto per le sue traduzioni da Kierkegaard, Arno Schmidt e Paul Celan (Oscurato, Einaudi 2010; Poesie sparse pubblicate in vita, Nottetempo 2011; La sabbia delle urne, Einaudi 2016; Blok-Celan, I dodici, L’arcolaio 2018, Microliti, Mondadori 2020), ha appena pubblicato Tre quadernetti indiani (Exòrma), e a sua cura Marion Poschmann, Le isole dei pini (Bompiani) e Lev Šestov, Sradicamento (con Valentina Parisi, Morcelliana).

Annet Henneman

NONOSTANTE. Diari dalle terre di conflitto in Medio Oriente

Prefazioni di Laura Silvia Battaglia (RAI), Stijn Postema e Moni Ovadia

Collana di GEOPOETICA (viaggi e reportage)

Pagine: 220 Prezzo: 15.00, Prospero editore

«Annet, hai incontrato e scelto vittime di ingiustizie, di diritti umani violati, di paesi in guerra. Hai deciso di farci vedere di che si tratta. Hai separato il teatro dalla sua separatezza. Hai tracciato confini irregolari senza preoccuparti delle proteste dell’arte. Molti non hanno riconosciuto quel che facevi. Hai saputo resistere e continui a farlo per non essere sopraffatta dall’indifferenza e dall’irriconoscibilità. L’intelligenza nell’arte del resistere è stata la tua dote principale, più ancora della tua tecnica artistica. Per questo ti siamo grati.» Eugenio Barba (Odin Teatret).

Diari, foto e riflessioni su ventitré anni di permanenze in territori di conflitto: Iraq, Kurdistan turco e iracheno, Egitto, Palestina, Iran, Giordania. Tutto ha avuto inizio con il voler raccontare la vita quotidiana di chi vive isolato in situazioni di guerra, occupazione, oppressione, tramite rappresentazioni che mettono l’informazione giornalistica sul palcoscenico: il cosiddetto “teatro reportage”.

Ma da queste esperienze lavorative non è nata solo la raccolta di storie di vita delle persone conosciute negli anni che qui si riporta, ma anche una serie di relazioni intime e famigliari, tenute vive dal racconto quando si è lontani e dall’appagante sensazione di “ritorno in famiglia” quando si riesce nuovamente ad abbracciarsi.

Annet Henneman (Velsen – Olanda, 1955), laureata in arte drammatica, ha fondato insieme ad Armando Punzo l’associazione Carte Blanche e La compagnia della fortezza a Volterra. Nel 1998, sempre a Volterra, ha fondato la compagnia Teatro di Nascosto (Hidden Theatre), che dal 2000 mette in scena lavori di “teatro reportage” con attori provenienti da Medio Oriente ed Europa.