Laura Pavia “Comporre la quiete”,NeP Edizioni

Per l’autrice la scrittura è qualcosa di salvifico, che rappresenta la cura del proprio destino: l’atto creativo assume la funzione di una ricerca costante di una strada conoscitiva di sé e del mondo esterno. La creazione poetica è capace di restituire una realtà più profonda, più vera e meditativa, uno spazio dello spirito dove è sempre possibile ritrovarsi.

Leggendo i versi nella raccolta poetica di Laura Pavia, il pensiero che avvolge il lettore è la genesi dall’inizio dei tempi. La sua solida struttura, intervallata da fotografie di rara bellezza di Giuseppe Tricarico, riesce a cogliere l’essenza dei simboli e l’armonia degli elementi.
I principi fondamentali che costruiscono la dinamica dei componimenti provengono dalla stessa natura, i versi permettono di riordinare ciò che appare in conflitto e gli stessi silenzi diventano così la tela per reinventarsi, il luogo privilegiato dove zittire il conflitto esistenziale.
Analizzare i testi all’interno di questa silloge è come percorrere un cammino di cui diventiamo consapevoli solo una volta completata la lettura.
Attraverso un tempo che è quello della poesia e dell’arte, l’autrice si pone domande indagando la creazione poetica oltre il semplice godimento estetico, oltre la tradizione, muovendosi in uno spazio libero, inconsueto, sperimentale che passa per il dolore prima di arrivare a comporre la quiete.

Anteprima

Brevi note biografiche

Laura Pavia, laureata in lettere classiche, è autrice, tra gli altri, del romanzo “L’orizzonte delle possibilità” (Oceano Edizioni, 2018). Ha pubblicato diverse sillogi poetiche, quali “Sospiri di nuvola” e “Bisbiglia la notte2 (Miso Editore, 2013 e 2015), “Quando la sera” (Planet Book, 2017), “La Miseria del cielo” (Pensa Editore 2019), “L’ombra delle parole” (Nep Edizioni, 2022). Vincitrice di numerosi Premi letterari nazionali e internazionali. Fra i più recenti: Primo premio Assoluto al concorso Leandro Polverini (2018), Primo premio al concorso Internazionale di Letteratura Contemporanea Lucius Annaeus Seneca (2020) sezione poesia inedita, Primo premio al Premio Internazionale Enrico Ratti (2022), Premio della Giuria al concorso La Gorgone d’Oro (2023) sezione silloge edita; Premio Speciale della giuria al concorso Premio Nazionale di Poesia Città di Partanna-Grifo d’Argento (2023) e Primo Premio al concorso Vitruvio, Le Muse (2024) sezione poesia inedita.Già vicepresidente dell’Associazione “Sentieri Diversi”, è socio fondatore dell’Accademia delle Arti e delle Scienze Filosofiche, membro titolare dell’Accademia Tomitana e dell’Accademia Lèopold Sedar Séngor. Vive a Sannicandro di Bari (BA).

Daniele Turrini “La collina dei cocci… Una Spoon River romana”

“La collina dei cocci”, il nuovo libro di Daniele Turrini, è una piccola gemma letteraria che intreccia poesia e musica in modo unico.
Questa raccolta di sonetti “romanizzati” ci porta a riscoprire le vite di personaggi del passato e i loro antichi mestieri, ormai quasi scomparsi.
Attraverso versi ricchi di suggestioni e atmosfere, Turrini dà voce a storie dimenticate, riportando alla luce un mondo che appartiene alla memoria e al cuore di chi lo legge.

Così l’autore racconta “La collina dei cocci”

Una fascinazione. Mi viene da pensare che l’Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters, si sia furtivamente introdotta nella mia anima, sedimentandosi giorno per giorno, fino a provocare un’impellenza narrativa, che ho cercato di soddisfare con la realizzazione di questa piccola opera.
In realtà, tutto nasce dall’ascolto di un disco, o meglio di un concept album (come dicevano una volta quelli della mia età), realizzato dal più grande poeta- musicista italiano, Fabrizio de André.
NON AL DENARO, NON ALL’AMORE, NÉ AL CIELO è per me un disco di formazione negli anni giovanili (oltre che un assoluto capolavoro).

Ma per molto tempo l’ho ascoltato solo in quanto prodotto musicale. Poi ho scoperto la suggestione e l’insopprimibile attrazione provocata dalla lettura dell’opera letteraria che lo aveva ispirato.

Daniele Turrini biografia

Nato a Roma il 31 agosto 1964. Ha pubblicato con piattaforme di self publishing, con Aletti Editore e con Edup. L’autore ha partecipato al Salone Internazionale del Libro di Torino dal 9 al 13 maggio 2024, selezionato nella sezione self publishing con il libro “LUCI, OMBRE E VOCI- la parola ai dipinti di Caravaggio”.

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La strategia di comunicazione dell’autore Daniele Turrini è affidata a Sara Servizi Editoriali.

Valentino Ronchi “Ma tu l’hai letto “Il giovane Holden”?, Graphe.it

Frammenti di vita in versi ipnotici: Milano, periferie urbane e dell’animo umano si mescolano in una geografia dello spirito poetica e profonda.

Collana Le Mancuspie diretta da Antonio Bux

in libreria dal 26 settembre

Graphe.it

(L’appostamento)

Struggente e irripetibile andare
per il paese io e te sotto i portici
(fa freddo, ne manca alle rondini)
in cerca del tuo innamorato,
il sabato, il pomeriggio dei bambini.
È lui? Mi pare di vederlo. Forse sì,
forse no. Aspetta, sì, eccolo,
dai, andiamo. E stringi più forte
la mano.

Valentino Ronchi, già autore di romanzi e sillogi poetiche di rara eleganza, torna con una raccolta di versi che cattura l’attenzione per la sua capacità di frammentare la vita in sequenze ipnotiche di senso. Un caleidoscopio di incontri, situazioni e paesaggi cesellati tra le pagine, dove l’Hinterland di Milano si fonde con altre periferie più distanti, anche quelle dell’animo umano. Lingua semplice legata al dialogo che porta alla luce epifanie del quotidiano, mentre il risvolto civile, quasi mai di denuncia ma più un’espressione di un sentimento laico, è uno degli architravi della poetica dell’autore lombardo. Versificare tagliente, ironico e irriverente che lega l’incontro tra il dettato lirico e un atteggiamento di tendenza narrativa. Un’opera da non perdere per gli amanti della poesia contemporanea.

VALENTINO RONCHI (Milano 1976) ha pubblicato i libri di poesia L’epoca d’oro del cineromanzo (nottetempo 2016), Primo e parziale resoconto di una storia d’amore (nottetempo 2017), Buongiorno ragazzi (Fazi 2019) e i romanzi Riviera (Fazi 2021) e Quasi niente (fve 2024).

Mary de Rachewiltz “Processo in verso. Tutte le poesie italiane”, presentazione

Le poesie italiane di Mary de Rachewiltz sono qui raccolte per la prima volta in un unico volume, sorprendente per l’ampiezza e l’intensità con cui racconta per istantanee la storia di una vita fra cultura e natura. Dal Tirolo natìo agli Stati Uniti, all’Africa; dagli studi di artisti ed editori ai salotti del bel mondo, alle apparizioni di letterati e amici, fra cui molti protagonisti del Novecento. Primo fra tutti il padre e maestro Ezra Pound[…](da Bertoni Editore)

La figlia di Ezra Pound, traduttrice di poesia, soprattutto dei Cantos, opera del padre che la occupò per circa un trentennio e uscita poi in versione integrale nel 1985 per il centenario della nascita di Pound, ritorna in libreria con le sue poesie, tutte in un’unica raccolta con il titolo Processo in verso. Tutte le poesie italiane a cura di Massimo Bacigalupo ed edite da Bertoni.

Il suo esordio come autrice avvenne nel 1965 con Il diapason, per le edizioni di Vanni Scheiwiller, cui seguirono, sempre per Scheiwiller, Di riflesso (1966), Processo in verso (1973) e Polittico. Poesie 1985-1995 (1996); con l’editore Raffaelli Gocce che contano (1994) e Canzoniere (2002); oggi, con l’aggiunta di svariati testi inediti, sono raccolti insieme per la prima volta.

Tematiche ricorrenti sono riferite al Tirolo dove è vissuta, ma vi trovano spazio molti viaggi in varie parti d’italia, in Africa, in Inghilterra, negli Stati Uniti, così come la natura in genere e il lavoro dei campi, prevalentemente scritte in italiano ma anche  versi o passaggi in lingue diverse: provenzale antico, francese, spagnolo, tedesco,inglese.

Luigia Veccia “Troppo è l’amore per essere compreso”, NeP Edizioni

Reduce dal successo del romanzo “Il gazebo dei pini” e della raccolta di racconti “Le vite di Sara”, Luigia Veccia torna in libreria con “Troppo è l’amore per essere compreso”, una raccolta di poesie e prose poetiche edita da NeP edizioni.

All’interno della raccolta, differenti sono le fonti di ispirazione. Diversi sono gli stimoli sensoriali e intellettuali, così come mutevoli sono gli stati d’animo espressi dalla voce narrante. L’amore appare sicuramente come il tema predominante nella poetica dell’autrice: un amore variegato e caleidoscopico, immanente e a tratti ossessivo che, attraverso schegge sentimentali e tenui sollecitazioni emotive, permette di addentrarsi nei recessi remoti della sua interiorità. Ulteriore tematica ricorrente è il perenne conflitto fra luce e buio. L’autrice gioca molto sui contrasti cromatici e concettuali e alimenta un mosaico variegato di sensazioni e misteriose alchimie.

Anche la natura permea questi componimenti, con il suo respiro invisibile e la sua fusione perfetta di elementi e scenari paesaggistici, tra l’alternarsi delle stagioni e il ricordo attuale di odori e sapori. Viene dato inoltre spazio alla dimensione della memoria. I versi percorrono l’inesorabile logorio del tempo che scorre, in una malinconica e struggente sospensione spaziale e temporale, mentre sfumature quasi oniriche scandiscono frammenti di vita vissuta. L’autrice opta per la scelta di un doppio registro stilistico, costituito sia dai versi sciolti che da quelli liberi della prosa poetica, la cui alternanza si presta ad una lettura piacevole e ad una interpretazione lineare, in una ricerca costante dell’ineffabile significato del vivere.

L’Anteprima

Luigia Veccia è nata il 2 dicembre 1952 a Caserta, dove ha sempre vissuto insieme ai suoi cari. La sua è un’esistenza come tante. Da sempre appassionata di letteratura, ha letto numerosi libri ma solo recentemente ha deciso di girarsi dall’altra parte del tavolo e di incominciare a scrivere. Sempre con NeP edizioni, ha pubblicato nel dicembre 2023 il romanzo “Il gazebo dei pini” e nel gennaio 2024 la raccolta di racconti “Le vite di Sara”. 

Giamapaolo Giampaoli “Emozioni difficili”, presentazione

“Tutta la raccolta nasce dal desiderio di liberarsi da
pesi condizionanti, per condividere con l’altro quella aspirazione alla
serenità, al quieto appagamento interiore che il contatto catartico
con la poesia offre. Un ideale espresso con parole illuminanti, usate a mo’ di colpi di luce, come farebbe il pennello di un pittore, non per ritrarre la realtà, ma per riconfigurarla in poesia.[…]
I versi si sgranano con un ritmo compositivo lineare, sciolto, linguisticamente ricco, ma accessibile e sussurrato per non mettere in difficoltà chi legge, perché gli intendimenti dal poeta arrivino nitidi e

possano essere accolti e ricordati da chi li incontra”.(dalla Prefazione di Carla Paolini)

Emozioni difficili: il titolo suggerisce la rinascita della sensibilità, che avviene attraverso il contatto con la natura. Il poeta riscopre la necessità della catarsi dalle sofferenze della moltitudine dei luoghi e degli eventi della civiltà, il contatto assoluto con gli elementi del paesaggio rurale, in un contesto che rimanda all’universo del mito e sollecita la riflessione sulla morte.(da Controluna Edizioni di poesia)

Alcuni stralci

Gocce
A mio padre

Rivedo gli occhi
mai dimenticati
e il vento soffia
nella mia mente
mentre immagino
l’incontro.
Poche parole
bastano per noi;
una fantasia, la mia fantasia,
mentre l’acqua lava il cielo
le parole sono gocce
che conducono all’eterno

Ti avrei

Ti avrei parlato,
ma mi avrebbe ascoltato
solo il ciliegio in fiore,
ornamento del creato
a esaltare bellezza
fin dentro le emozioni.
Ti avrei ascoltato,
ma le tue parole le avrebbe
inghiottite l’atmosfera ovattata,
stanca di registrare
i nostri umori malati.
Nel silenzio vedo
il tuo volto esprimere
vicinanza, poi lontananza,
indecisione e comprensione

Giampaolo Giampaoli

Dottore di ricerca in Storia, Giampaolo Giampaoli insegna materie letterarie. La sua prima raccolta “Diario di poesia” è stata pubblicata da Prospettiva Editrice nel 2002. Dopo l’impegno nella ricerca, il ritorno alla poesia è stato nel 2017 con la “Qualità dei sentimenti” (Pagina tre) e nel 2020 con “Parole raccolte” (Sillabe di sale). Giampaoli è redattore del blog Mangialibri. (da Controluna Edizioni di poesia)

Maria Giusi Ledda “Le strade invisibili del vento”, NeP Edizioni

Una nuova raccolta poetica impreziosisce il catalogo di NeP edizioni. Si tratta di “Le strade invisibili del vento” di Maria Giusi Ledda, poetessa raffinata e coinvolgente.
Nel volume ritroviamo gli affetti e i luoghi che la circondano nello scenario della sua adorata isola: “Nella mia Sardegna, abbracciata dal cielo e dal mare, lo scorrere delle stagioni, metafora della nostra esistenza, attraversate dalle invisibili strade del vento, che sferza o
accarezza, nascono emozioni che evidenziano le orme del mio cammino, nei sentieri, spesso tortuosi, dell’anima”.
Una poesia che sa essere silenziosa e austera, terapeutica nella sofferenza, sa farsi speranza e sintesi illuminante di alcuni dei più importanti e ricorrenti temi che fanno vibrare la sensibilità della poetessa.
Molte composizioni della raccolta sono brevi, ricondotte ai vari momenti di ispirazione e agli stimoli che sollecitano di volta in volta l’autrice, che riesce ad interrogarsi con eccezionale lucidità e profondi sentimenti. Emozioni che, da soggettive, diventano patrimonio di tutti.
Fonte di appagamento spirituale è il rapporto con la natura. Le luci, i profumi, i colori e i suoni convergono in un carosello di sensazioni, sempre preziose anche quando la vita le traduce in pianto.
Versi dalla delicata e intensa musicalità, che manifestano un’acuta sensibilità in sintonia con una colta ispirazione e offrono un’ampia gamma di temi di riflessione.
Composizioni dal forte impatto emotivo, che sono preziosi scrigni delle tante emozioni che la Ledda sa cogliere e generosamente trasmettere ai suoi lettori.

Maria Giusi Ledda vive e lavora tra Cagliari e Oristano. Terminati gli studi universitari, partecipa giovanissima al dibattito culturale sulle problematiche femminili e giovanili con inchieste giornalistiche e radiofoniche. Giornalista professionista, ha ideato e condotto per Rai Sardegna numerosi programmi di successo, tra i quali: “Eva miele amaro”; “Dal nuraghe alla Luna; “Salute Donna”, da cui è nato il libro “Donna salute donna”, un viaggio nella medicina al femminile.
Da anni si occupa di comunicazione e informazione sanitaria. Ha già pubblicato i volumi di poesie “A sorre mia uno cantigu”, in lingua sarda e “Indelebili rughe dell’anima”.

Giorgio Luciano Pani “Poesia, amata poesia”, NeP Edizioni


L’autore indaga nell’animo umano, riuscendo a condensare attraverso i suoi versi il significato più profondo della nostra esistenza, imprimendovi un’intensa forza emotiva e donando allo stesso tempo al lettore immagini di vita.
Protagonista assoluto di questo libro è l’amore, declinato in tutte le sue caratteristiche:
l’amore che supera tutto, che riempie la nostra vita, l’amore virtuale, l’amore che ci lega agli amici e ci aiuta ad affrontare le difficoltà di ogni giorno, l’amore passionale e quello fraterno, l’amore per i propri figli, che vince tutto e ci sopravviverà, l’amore per la propria terra d’origine, l’amore che illude e che consola, l’amore per i nostri cari che certo non muore con loro.

“Poesia, amata poesia” è molto più di una semplice raccolta poetica, bensì un inno alla vita e al valore profondo di tutti i sentimenti che colmano l’animo umano e a tutti gli oggetti di questi sentimenti, che costituiscono l’unico valore reale per cui vale la pena vivere e soffrire.
Come per altri libri dell’autore, l’immagine di copertina è frutto del progetto “La pulce nel disegno” in ricordo di Roberta Repetto e di tutte le donne vittime di omicidio, a cura dell’associazione “La pulce nell’orecchio”, nata nel 2022 per una diffusione multicanale dei campanelli di allarme che devono suonare quando temiamo per l’incolumità di qualcuno di nostra conoscenza.

Giorgio Luciano Pani si è laureato in Scienze Politiche presso l’Università degli Studi di Sassari. Da sempre appassionato apprendista dell’arte della comunicazione, ha svolto attività formative e di ricerca in campo universitario, aziendale e sindacale. Ha scritto diversi libri di saggistica e poesia, con cui ha anche partecipato a concorsi letterari, ottenendo diversi riconoscimenti. Con NeP edizioni ha già pubblicato “Ritratti femminili tra realtà e mito” (2022) e “Sonetti tra le favole” (2023).

Qui l’Anteprima

Maria Teresa Zanca “Barlumi d(‘)istanti”, NeP Edizioni

La vita è fatta di momenti, proprio come la poesia è fatta di parole

NeP Edizioni.


È proprio l’autrice a precisare come il libro sia nato in una circostanza inaspettata, in uno di quei fluttuanti e inattesi momenti che lei stessa qualifica come frutto di serendipity. Maria Teresa Zanca si è avvicinata alla scrittura per sopravvivere alla solitudine, alle paure, ai dubbi, alle incertezze, agli ostacoli e agli incontri sbagliati.
A una malinconica voglia d’altrove ha fatto seguito l’esplosione in versi per combattere i demoni dei ricordi, per dialogare con i propri fantasmi, per dire in poesia i silenzi che troppe volte scoppiano dentro.
Le parole possono essere musica che aiuta a galleggiare, a viaggiare anche laddove le gambe non sanno più andare.
Come note musicali e pennellate di colore, possono comunicare l’amore per la vita e per le anime vaganti che abbiamo incrociato sul nostro cammino. Ecco dunque che i versi della silloge rappresentano un rimedio salvifico per raccontare il dolore, la gioia, la speranza e la resilienza, per far risuonare i ricordi e squillare le emozioni. Il tutto per attraversare le corazze e giungere dritte al cuore. Perché la poesia è vita e vita deve
trasmettere. A sua volta, la vita è fatta di momenti, proprio come la poesia è fatta di parole.
E, in questa raccolta, ogni sillaba ha un suo valore da condividere in magici Barlumi d(‘)istanti.

Maria Teresa Zanca nasce a Chiavari nel 1958. Scopre presto cosa vuol dire non avere radici e, con una valigia sempre pronta, studia a Salerno, Ferrara, Parma e a Bologna negli anni di piombo. È però in Canada che si avvicina alla poesia, al cinema e al teatro. Durante una vacanza in Senegal incontra l’amore e decide di trasferirsi a Parigi. Dopo più di trent’anni si sposta a Nizza, dove vive tuttora. Ha pubblicato nel 2019 la sua prima silloge “Saudade” (Robin Edizioni). Nel 2023 ha partecipato con alcuni scritti alla raccolta “Quaderno di Poesie” (Robin Edizioni). e ha pubblicato la seconda silloge “L’isola delle cose non dette” (4Punte Edizioni).

Qui l’Anteprima

Gianfranco Lauretano “Questo spentoevo”, Graphe.it Edizioni

Collana Le Mancuspie* diretta da Antonio Bux

Graphe.it Edizioni

Nel cuore delle parole c’è un’armonia nascosta, un flusso musicale che solo pochi poeti riescono a catturare. Gianfranco Lauretano rivela come l’arte della poesia possa essere un atto di imitazione e trasformazione, portando il lettore in profondità nell’universo sonoro delle parole. Lauretano segue le orme di Giorgio Caproni, sfidando l’audacia di provocare questo meccanismo, e portando in scena un’opera poetica che affonda le radici nell’arte di un maestro e, allo stesso tempo, si distingue come un’entusiasmante esplorazione dell’universo poetico. Questo spentoevo non è solo un libro di poesie: è un’esperienza, un viaggio nella musica nascosta delle parole, un tributo a un faro del Novecento. Un’opera che affascina, sorprende e incanta.

Il poeta agisce per eversioni di senso e per sonorità limpide offrendo al lettore un verso asciutto, lineare ma allo stesso tempo denso di nitore, figlio di un linguaggio che poggia le sue solide basi su un messaggio sia evocativo, e dunque spirituale, che civile, e dunque umanistico. Ciò che si sviluppa, in questa “crasi” letteraria, specie nella sua ultima opera che qui presentiamo, è la verosimiglianza del reale alla resilienza dello spirito, in una fusione tra elegia e provocazione che rende unica questa esperienza poetica sempre in bilico tra l’omaggio e la ricerca di un significato altro, di una cifra più aderente alla verità che spesso ci sovrasta ma non ci salva. Il risultato che ne consegue è una poesia fresca ma audace, che ha nei suoi picchi tutta la lezione novecentesca e però non disdegna il presente, ridisegnandone le mappe interne e andando contro le mistificazioni di un tempo che sembra continuamente mettere a dura prova gli esseri più sensibili che lo abitano. (Antonio Bux)

GIANFRANCO LAURETANO (1962) vive a Cesena. Ha pubblicato volumi monografici su Cesare Pavese, Clemente Rebora, Guido Gozzano, Federigo Tozzi, Beppe Fenoglio,  traduzioni dal russo (Puskin, Maldel’stam) e alcune raccolte di poesia. Dirige la collana Poesia contemporanea e l’Almanacco dei Poeti e della Poesia Contemporanea (Raffaelli, Rimini), la rivista di arte e letteratura Graphie (Il Vicolo, Cesena) e la serie di volumi critici annuali sulla poesia contemporanea L’Anello Critico (CartaCanta, Forlì). 

*La collana di poesia LE MANCUSPIE diretta da Antonio BUX 

«Nel racconto breve Cefalea, presente nel Bestiario del 1951, Julio Cortázar immagina un allevamento di mancuspie, curiosi mammiferi il cui aspetto è lasciato in gran parte all’immaginazione dello spettatore. Se non opportunamente accudite, le mancuspie sono in grado di trasmettere il proprio malessere agli uomini che se ne occupano, nella forma di un’insopportabile cefalea. Gli allevatori, tormentati dalla cefalea da mal-accudimento, trovano apparente sollievo nella medicina omeopatica, si scoprono dipendenti da erbe come la Belladonna, l’Aconitum, il Cyclamen. Cure naturali, s’intende, che idealmente sollevano l’uomo dagli effetti collaterali di una scarsa cura per il mondo che lo circonda» (da luogo_e). Da questo spunto viene l’idea che la poesia sia per certi versi paragonabile allo strano mondo animale fantasticato dallo scrittore argentino. Nella collana saranno ospitate monografie inedite e antologie di autori già largamente consolidati, ma anche rari repêchage che riproporranno testi di assoluto valore ormai fuori commercio da tempo. Testi ibridi dall’alto spessore qualitativo di poeti del Novecento italiano e non solo. La collana ha due uscite annue: una a febbraio, una a settembre (salvo eccezioni). I libri sono stampati su carta avoriata, con copertina in cartoncino avorio e alette e brossura rilegata a filo refe. La collana è diretta da Antonio Bux. Il logo della collana è disegnato da Emiliano Billai.
I primi due titoli della collana anche su tuttatoscanalibri:
LUCIANA FREZZA, Parabola sub, prefazione di Walter Pedullà – settembre 2022
GIORGIO MANGANELLI, Un uomo pieno di morte – novembre 2022 (per il centenario della nascita di Manganelli)