Elizabeth Hand “La villa sulla collina”, presentazione

Traduzione di Raffaella Maria Arnaldi Scarsini

Riportando “in vita” i luoghi e le atmosfere de L’Incubo di Hill House, il romanzo-culto di Shirley Jackson, Elizabeth Hand li proietta, in modo magnificamente originale, nel nostro presente, nelle nostre angosce e nelle nostre paure. Il risultato è una storia che “ipnotizza e fa venire i brividi”, come ha scritto il Publishers Weekly, ma che soprattutto illumina con singolare audacia le zone più oscure della nostra mente. (Da Astoria Edizioni)

Nella sua recensione Stefania Auci (La lettura del Corriere 1 settembre 2024) scrive che la Hand, autrice di una ventina di romanzi di genere fantasy e horror nonché vincitrice per ben tre volte, guarda il caso,  dello  Shirley Jackson Award, nella scelta di elaborare uno dei racconti più celebri della scrittrice, maestra del gotico americano, Shirley Jekson (1916 – 1965) “L’incubo di Hill Hause”, ha accolto “un’eredità complessa” […]E lo ha fatto nell’unico modo possibile, senza cioè riportare direttamente «in vita» i personaggi, dell’Incubo di Hill House, ma creando echi, allusioni e, solo in qualche caso, diretti riferimenti alle presenze descritte nel romanzo della Jackson”; l’unico che rivive infatti è proprio la protagonista in primis del romanzo ovvero la dimora “stregata” che, come precisa la Auci “se Hill House non è mai stata una semplice «casa stregata», ma un catalizzatore delle inquietudini dei protagonisti, uno specchio delle loro insicurezze più profonde, qui le sue azioni, le presenze fantasmatiche, le luci e i suoni impossibili, le deformazioni spazio-temporali, costringono in primo luogo i personaggi a guardare negli occhi le loro meschinità”.  

Protagonisti sono Holly, un’insegnante con il sogno di diventare una drammaturga, e Nisa, la sua compagna e   cantante in ascesa, Steve, un amico e attore, e Amanda attrice in cerca della gloria ormai passata;  sarà Holly a scoprire un’antica, maestosa villa, dal fascino sinistro, nei dintorni di Hillsdale, nello Stato di New York,  luogo perfetto per le prove della sua nuova opera: una riscrittura in chiave femminista di un episodio della caccia alle streghe. Nonostante qualche resistenza, soprattutto da parte di Nisa, si trasferiranno nella villa “ed è qui che il lettore a poco a poco comprende che quella è Hill House, la casa in cui, sessant’anni or sono, il dottor John Montague, in cerca di prove scientifiche dei fenomeni sovrannaturali, aveva radunato quattro persone che sostenevano di aver assistito (o partecipato) a quei fenomeni e che aveva alla fine scatenato la follia suicida di uno di essi, la giovane Eleanor” scrive la Auci

Un romanzo che ripropone quanto la Jackson era capace di fare nello scrivere i propri: indagare le zone più nascoste e profonde dell’animo umano.

Elizabeth Hand (1957) vive tra gli Stati Uniti e l’Inghilterra. Ha scritto oltre venti romanzi e racconti, molti dei quali diventati bestseller, che le hanno fatto vincere numerosi premi, tra cui per ben tre volte lo Shirley Jackson Award. È anche critica letteraria per diverse testate, come The Washington Post e LA Times, e tiene seminari di scrittura creativa.(da Autore Astoria Edizioni)

Su tuttatoscanalibri Shirley Jackson “Un giorno come un altro

William Sloane “Attraverso la notte”, presentazione

Traduzione di Gianni Pannofino

Prefazione di Stephen King

Un romanzo di Sloane, autore statunitense, riproposto da Adelphi in questa nuova edizione, datato 1937, Attraverso la notte (To Walk the Night), e autore nel 1939 anche di The Edge of Running Water .

La Prefazione di Stephen King, scritta nel 2015 per l’edizione dei due romanzi dalla New York Review of Book, sottolinea lo stile e la particolare scelta narrativa operata dallo scrittore. To Walk the Night e The Edge of Running Water furono ripubblicati insieme con il titolo  The Rim of Morning, nel 1964, e ristampati nel 2015 con un’introduzione di Stephen King* riportata nell’edizione Adelphi.  

“Sloane costruisce i suoi racconti con paragrafi accuratamente cesellati, sempre limpidi e diretti. È un uomo vecchio stampo, con un’ottima preparazione scolastica, che ha studiato il latino al liceo e al college. Secondo la mia esperienza, nemmeno i romanzieri mediocri possono scrivere male se hanno una solida base di latino, e Sloane aveva doti narrative non indifferenti da unire alle capacità di scrittura essenziali […]Da tempo si sentiva l’esigenza di vedere ripubblicati questi due romanzi così degni di nota. Il lettore comune troverà motivi d’incanto e di divertimento;  per chi ha studiato il genere horror, ma non conosce  questi due libri, la lettura sarà una rivelazione per il modo in cui Sloane attinge da una molteplicità di generi, con una capacità che solo i romanzieri colti possiedono, e ne ricava qualcosa di nuovo e sorprendente. In altre parole, il totale è molto più della somma  delle parti. Non mi vengono in mente altri romanzi  come questi, per stile e per sostanza. Il mio unico  rimpianto è che William Sloane non abbia continuato a scriverne. Se l’avesse fatto, sarebbe forse diventato un maestro del genere o ne avrebbe creato uno  completamente nuovo. In ogni caso, questa splendida riscoperta è già una  grande gioia. I due romanzi qui riuniti vanno letti idealmente dopo il calare della sera, credo, meglio ancora se in autunno, mentre fuori il vento forte fa  vorticare le foglie. Vi terranno svegli, forse fino alle  prime luci dell’alba” (stralci dalla Introduzione di King)

Colpisce che dopo i due romanzi Sloane, forse per lo scarso successo commerciale o forse per la scelta di dedicarsi ai libri come editore e non come scrittore, abbandonerà la scrittura. Nei suoi testi, come scrive King, il lettore trova diversi generi narrativi: elementi del giallo, del noir, del fantascientifico, del mistery e dell’horror Ignorando le convenzioni dei generi, i romanzi di Sloane risultano opere letterarie a tutto tondo”

Ma non ci sono né mostri né alieni, ma situazioni quanto mai quotidiane, come gli ambienti in cui si svolge la vicenda e i protagonisti. Cosa li rende allora vicini alle tematiche horror? “Alcune esperienze sono estranee alla vita di tutti i giorni, “condannate per un certo tempo a errare nella notte” prima che la mente umana possa riconoscerle per ciò che sono o liquidarle come semplici fantasie”, comi si legge nella sinossi di Adelphi che continua sintetizzandone la trama

[…]la vicenda ha inizio una notte del 1936, quando Bark e Jerry, due giovani in visita alla loro ex università, trovano il professor LeNormand, luminare di astronomia, avvolto da un fuoco «mai visto», simile a «un parassita che lo possedeva e lo consumava, apparentemente dotato di vita propria». Ma come mai le fiamme che ne carbonizzano il corpo risparmiano tutto il resto, compresi i vestiti e le carte su cui stava lavorando? E chi è davvero Selena, l’intelligentissima, enigmatica moglie di LeNormand, comparsa dal nulla tre mesi prima, in apparenza senza passato e senza età, e destinata a sconvolgere la vita dei due giovani? Infine: quale inquietante rivelazione spinge poi Jerry al suicidio? Per scoprirlo dovremo attraversare con Bark una notte che ha i contorni di un incubo, ricostruire da capo una storia «tragicamente illogica e inspiegabile», e lasciare ogni certezza, perché forse la soluzione «sta in ciò che non sappiamo».

*Introduzione scritta da Stephen King per il volume di William Sloane The Rim of Morning. Two Tales of Cosmic Horror (New York Review Books, New York, 2015), che, oltre a To Walk the Night, include The Edge of Running Water, di prossima
pubblicazione presso Adelphi

Corrado Peli “La maledizione di Fossosecco”

FANUCCI EDITORE

in libreria dal 24/11/2023

Un piccolo paese dove nulla accade, un ragazzo disabile venuto dalla città, cinque improbabili amici e un mistero che ha oltre settant’anni di storia. Risolverlo sarà come aprire uno squarcio nella realtà, sei pronto a immergerti in un racconto fantastico?

È una torrida giornata di inizio settembre quando la famiglia Adani si trasferisce da Genova a Fossosecco, piccolo centro sperduto nella Bassa tra Bologna, Ferrara e Ravenna. Giuseppe Adani ha deciso che quel tranquillo paese di pianura è il luogo ideale per Marco, il figlio tredicenne rimasto paralizzato dalla vita in giù dopo un incidente stradale in cui è morta la madre. Il ragazzo si integra fin da subito nella nuova realtà, sfrecciando lungo le strade del paese in sella alla sua Silver Bullet, un triciclo a motore potenziato. E mentre si salda l’amicizia con i coetanei Andrea e Stefano, Marco si rende conto che a Fossosecco accadono cose strane. A turbare le sue notti è la figura di un uomo che compare ogni volta alle undici a poca distanza dal casolare degli Adani, vaga per mezz’ora tra i campi e infine scende in un lago scomparendo sotto la superficie. Ma l’aspetto più inquietante è che soltanto Marco riesce a vederlo. Il nuovo gruppo di amici, al quale si uniscono le coetanee Lucia e Mirella, si troverà così a indagare su una serie di eventi che risalgono a decenni prima, finanche alla Seconda guerra mondiale.

«Con questo romanzo rimetto al centro del racconto i miei luoghi d’origine e quella fase della vita, l’adolescenza, che ritengo la più interessante dal punto di vista letterario. I misteri da risolvere e le spaventose avventure che il protagonista e i suoi amici si trovano a vivere, sono anche il filo conduttore di una storia di amicizia e formazione in un piccolo paese della Bassa padana.»

Corrado Peli è nato a Castel San Pietro Terme (BO) nel 1974. Scrittore e giornalista, lavora in un’agenzia di comunicazione. Vive a Medicina, in provincia di Bologna. Autore già noto con lo pseudonimo di Corrado Spelli per La stanza del dipinto maledetto (Newton Compton) e L’isola dei dannati (TeZLA Books); con I bambini delle Case Lunghe fa il suo esordio nel catalogo Timecrime (Gruppo Editoriale Fanucci) cui fa seguito Il sangue degli abeti, il suo secondo romanzo. Con La maledizione di Fossosecco, primo volume della dilogia La Balotta dei Tramonti, di cui il secondo, Il ponte dell’impiccato, è di prossima pubblicazione, fa il suo esordio nella collana Young Adult di Fanucci Editore.