Monique Watteau “La collera verde”, Agenzia Alcatraz

Per la prima volta tradotto in italiano l’acclamato esordio del 1954 di una delle scrittrici più originali del fantastico belga.

Traduzione di Camilla Scarpa

Introduzione di Isabelle Moreels

Collana: Bizarre, Agenzia Alcatraz

In libreria 22 Luglio 2025

Alle porte di un tempio sull’isola di Bali, l’avventuriero francese Mara incontra una giovane donna di cui si innamora perdutamente, ricambiato. La porta quindi con sé a Maupertuis, la propria casa sull’Île du Levant, ma ben presto qualcosa trasformerà il loro idillio in un incubo…
Dalla penna dell’allora venticinquenne Monique Watteau, e per la prima volta tradotto in italiano, un folgorante romanzo d’esordio che la critica dell’epoca ha definito alfiere di «una nuova via al fantastico»: uno sguardo femminile evocativo, venato di erotismo e caratterizzato da un’elegante ricerca estetica.
«Riuscite a immaginare che alberi, erbe, fiori, alghe, insomma tutte le piante, possano un giorno ribellarsi all’uomo e diventare ai suoi occhi dei mostri, la personificazione del male? È possibile che una giovane donna possa diventare l’oggetto dei loro desideri, la vittima della loro rivolta? Ma quando le piante diventano demoni, la realtà non è che un’illusione, l’amore non è che un’illusione. E allora tutto è malvagità, inquietudine e sortilegio».

Dall’introduzione:
«Secondo il critico Albert-Marie Schmidt, Watteau avrebbe inventato una «nuova via al fantastico» (…) Questa donna anticonformista ha ripercorso le tappe della sua straordinaria carriera in “Testament d’une Fée”, un libro pubblicato nel 2002 in cui fa un bilancio di quello che considera il suo “viaggio iniziatico”. In esso si sofferma in particolare sulla sua lunga e intensa storia d’amore con Yul Brynner negli anni Sessanta, nel periodo tra il divorzio da Bernard Heuvelmans – con il quale ha comunque mantenuto una inscalfibile amicizia fino alla di lui morte – e il secondo matrimonio. Fu proprio il famoso attore americano a darle l’affettuoso soprannome gitano Alika (che significa “piccola gatta”), che la scrittrice e pittrice mantenne per firmare le pro­prie opere al posto del suo nome di battesimo Monique.  Naturalmente Alika Lindbergh, la cui meraviglia per la na­tura si era manifestata in giovane età nell’espressione di un panteismo visionario, in seguito non avrebbe più affrontato il rapporto conflittuale con il mondo delle piante dalla medesi­ma prospettiva usata ne “La collera verde”. Ormai fervente pa­ladina della natura, non l’avrebbe più mostrata come perico­losa e pervasa da una furia punitiva, con l’interrogativo finale se l’amore umano possa trionfare sulla gelosia degli déi verdi trasformati in demoni. Ma a 70 anni dalla sua prima pub­blicazione, questo romanzo insolito, permeato di erotismo, conserva la sua freschezza e originalità. I lettori contemporanei di lingua italiana, che finora dell’autrice belga hanno potuto leggere nella loro lingua solo il saggio “Scimmie come noi. Vita con le scimmie urlatrici”, saranno catturati dal talento narrativo di Monique Watteau tanto quanto i francofoni della metà del Ventesimo Secolo. Al di là della trama del romanzo, potranno anche riflettere sul nostro delicato rapporto con l’ambiente, in un momento in cui la crisi ecologica è un argomento sempre più al centro dell’attenzione. E, grazie all’ottima iniziativa di questa versione italiana, senza dubbio non guarderanno mai più allo stesso modo la maestosa statura di un cedro o il pro­fumo di una rosa delicata»

Monique Watteau è stato il primo pseudonimo della poliedrica artista belga Monique Dubois, nata a Liegi il 23 dicembre 1929 e oggi meglio nota con il nome di Alika Lindbergh. Dopo aver studiato pittura all’Académie Royale des Beaux-arts e teatro al Conservatoire Royal di Liegi, si trasferisce appena ventenne a Parigi, dove intraprende la carriera di attrice, modella e scrittrice. Tra il 1954 e il 1962 scrive quattro romanzi, diventando in breve tempo una delle voci più innovative e particolari del fantastico francofono dell’epoca, grazie alla forte espressività e sensualità dei suoi lavori e all’inserimento di tematiche ecologiste, femminili e spirituali stemperate con un tocco di surrealismo. Dal 1963 abbandona quasi completamente la scrittura e diventa una pittrice a tempo pieno (sono famose le sue illustrazioni nel campo della criptozoologia), attività che accompagna a una strenua militanza animalista ed ecologista che non è mai venuta meno. Il suo ultimo libro, l’autobiografia Le Testament d’une Fée, è stato pubblicato nel 2002 dopo un silenzio editoriale durato quasi trent’anni.

Le novità del Gruppo Editoriale Fanucci di fine ottobre

HUNTED BY FATE – CACCIATA DAL DESTINO di Shannon Mayer

Traduzione dall’inglese di Vinicius Letale
Genere: Paranormal Romance
Leggereditore
Uscita: 21 ottobre

Torna l’autrice di Taken by Fate: Presa dal destino, primo volume della serie The Alpha Territories, con il sequel Hunted by Fate: Cacciata dal destino, un romantasy destinato a un pubblico new adult e diventato un #booktiktok.

Il re dei vampiri è morto. Ora sono in fuga dal suo folle successore insieme a un principe vampiro gravemente ferito e a una cameriera innamorata di lui. E io che pensavo che i Giochi del Raccolto fossero la parte peggiore… Per non parlare della mia ossessione per il generale dell’esercito dei vampiri, incaricato di guidare la squadra mandata a uccidere me e la mia non proprio allegra banda di disadattati. L’unica possibilità che abbiamo di uscirne vivi è quella di gettarci alla mercé dei vicini licantropi e sperare che non ci facciano a pezzetti. Sono loro la chiave per sconfiggere il neoincoronato “re” Edmund e salvare il regno dei vampiri da un terribile e pericoloso ritorno a tempi ormai dimenticati, dominati dal caos e da una crudeltà incontrollata. Ma per riuscire a negoziare un’alleanza fra due specie in guerra da secoli serviranno un pizzico di astuzia e un’abbondante dose di audacia. È una vera fortuna che io ne abbia da vendere.

Shannon Mayer vive in Canada insieme al marito e il figlio. È autrice bestseller, secondo il Wall Street Journal e USA Today, di numerosi romanzi urban fantasy, paranormal romance ed epic fantasy, di cui la serie Shadowspell Academy scritta insieme all’autrice K.F. Breene: Fanucci Editore ha pubblicato il primo e secondo capitolo, Shadowspell Academy: L’incantesimo dell’ombra e Shadowspell Academy: La magia dell’ombra. Di prossima pubblicazione anche il terzo volume. Leggereditore ha invece pubblicato i primi due capitoli della serie The Alpha Territories, Taken by Fate. Presa dal destino e ora anche il sequel Hunted by Fate. Cacciati dal destino, a cui presto farà seguito Claimed by Fate.

HE GREAT WHEN-IL GRANDE QUANDO di Alan Moore

Traduzione di Tessa Bernardi
Genere: Fantastico 
dal 25 ottobre in libreria
Fanucci Editore

Con The Great When: Il Grande Quando, Alan Moore inaugura una pentalogia dove la Londra che conosciamo lascia il posto alla meraviglia di una città ricca di mistero, magia e pura follia. Mistico, esilarante e splendidamente costruito, The Great When: Il Grande Quando è un’indimenticabile introduzione al fantastico mondo di Long London, scritto da un autore considerato una leggenda.

Trama: Quando Dennis Knuckleyard, giovane apprendista della feroce Ada ‘Cicca’ Benson, viene incaricato dalla rantolante datrice di lavoro di recuperare un lotto di libri da un collega che vuole disfarsene, e si ritrova per le mani un volumetto che in realtà non dovrebbe esistere, tutto potrebbe immaginare tranne che diventare il protagonista impotente e privo di risorse di una serie di disavventure che lo porterà suo malgrado a esplorare una Londra nascosta e pericolosa, di cui quasi nessuno conosce l’esistenza. Tra venditori ambulanti, maghi, pittori surrealisti, boss della malavita e prostitute dai capelli rosso fuoco, lo sventurato diciottenne si ritrova catapultato in una dimensione parallela alla sua, una Londra onirica che trascende il tempo e lo spazio, dove incontra personaggi in grado di trasformare la sua triste e squallida esistenza nella trama di uno strampalato romanzo da incubo dal quale dovrà cercare di uscire indenne.

Alan Moore è uno scrittore inglese, ampiamente considerato come il migliore e più influente autore nella storia del fumetto. Tra le sue opere fondamentali ricordiamo From Hell, V per Vendetta, Watchmen e La lega degli Straordinari Gentlemen. È nato a Northampton, dove vive da sempre. Dopo Illuminations – I racconti fantastici, una raccolta di testi brevi dal potere visionario, torna nel catalogo Fanucci Editore con The Great When: Il Grande Quando, primo volume della nuova serie Long London. L’autore verrà premiato con una Menzione speciale alla carriera all’edizione 2024 del Premio Internazionale Bottari Lattes Grinzane.

IL TRADITORE di Tom Wood

Traduzione dall’inglese di Laura Pettazzoni
Genere: Thriller
TimeCrime
Uscita: 25 ottobre

Il nuovo elettrizzante romanzo di Tom Wood vede il suo antieroe Victor finalmente in prigione… ma per un crimine che non ha commesso.

Qualcuno lo ha incastrato. Per questo pagherà.  Quando Victor viene arrestato per un omicidio che, una volta tanto, non ha commesso, l’unica via d’uscita per un killer del suo calibro è la fuga. Ma qualcuno lo vuole dietro le sbarre, sorvegliato da agenti della polizia che non hanno idea del mostro con cui hanno a che fare. Ben presto, però, i suoi compagni di prigionia si rendono conto che non è lui a essere intrappolato lì dentro con loro, ma sono loro a essere rinchiusi in una gabbia con il più pericoloso dei criminali. E Victor ha una missione: scovare il traditore. Un thriller ad alta tensione, una storia di bugie e tradimenti con protagonista un assassino professionista accusato, solo in questo caso, ingiustamente. Il decimo volume della serie Victor l’assassino di Tom Wood è la lettura ideale per chi ama gli scontri a fuoco e le fughe al cardiopalma, perfetta per tutti gli estimatori di Lee Child e James Patterson.

Tom Wood è considerato uno dei maestri del thriller internazionale. È nato nello Staffordshire, in Inghilterra, e oggi vive a Londra. Il traditore è il decimo romanzo della serie che vede come protagonista lo spietato sicario Victor, preceduto da Killer, Nemico, Il gioco, La caccia, Il giorno più buio, Nessuna scelta, Scontro finale, Uccidi per me e Un uomo tranquillo, tutti pubblicati da Timecrime. Victor è ormai un personaggio di culto, tanto che Killer, primo capitolo della serie, è diventato un film (2016) per la regia di Pierre Morel.

RITORNO DELLA GUARDIA CREMISI di Ian Cameron Esslemont

Traduzione dall’inglese di Roberto Vitellini
Genere: Fantasy epico
Fanucci Editore
Uscita: 25 ottobre

Epico e travolgente, Ritorno della Guardia Cremisi è il secondo volume della tumultuosa storia sull’Impero Malazan creato da Steven Erikson, per i fan di John Gwynne e Anthony Ryan. La Guardia Cremisi, la famosa compagnia di soldati mercenari, è in marcia verso Quon Tali, il cuore dell’Impero, ma all’interno delle sue file deve affrontare nuove sfide, disordini e ambizioni pericolose. Alcuni elementi dell’élite puntano infatti al raggiungimento di un potere superiore, arcano e dai fini oscuri e misteriosi. Nel frattempo, i generali e i maghi dell’Imperatrice Laseen sono spazientiti nei confronti di quella che considerano una cattiva gestione dell’Impero. Ma Laseen sta davvero perdendo l’autorità e la capacità di governare o è solo una farsa? È forse un modo per sfruttare la rivolta e stanare una volta per tutte gli ultimi fastidiosi sopravvissuti ai tempi del suo predecessore Kellanved?

Ian Cameron Esslemont è nato nel 1962 a Winnipeg, Canada. Laureato in Scrittura creativa, ha studiato e lavorato come archeologo, ha viaggiato molto nel Sudest asiatico e ha vissuto per diversi anni in Thailandia e Giappone. Ora vive a Fairbanks, in Alaska, con la moglie e i figli, e sta attualmente facendo un dottorato di ricerca in Letteratura inglese. Dopo Notte dei coltelli, già pubblicato da Fanucci Editore, Ritorno della Guardia Cremisi è il secondo romanzo della serie Una storia dell’Impero Malazan, composta da altri quattro volumi: Stonewielder; Orb Sceptre Throne; Blood and Bone e Assail, tutti in uscita in questa collana.

I DRAGHI DELL’ETERNITà di Margaret Weis e Tracy Hickman

Traduzione dall’inglese di Annarita Guarnieri
Genere: Fantasy
Fanucci Editore
Uscita: 25 ottobre

Una ragazza intrepida e i suoi amici hanno inavvertitamente alterato la Storia del loro mondo, e ora devono cercare di ripristinare il tempo in questa emozionante conclusione della trilogia Dragonlance Destinies. Quando Destina Rosethorn e i suoi compagni sono stati trasportati in un’epoca precedente alla loro nascita, ai tempi della Terza Guerra dei Draghi, la Gemma Grigia di Gargath ha portato il caos sul campo di battaglia, modificando così il corso della Storia. Al ritorno alla Locanda dell’Ultima Casa, dove il loro viaggio è iniziato, il gruppo di Destina scopre un mondo completamente cambiato. Le forze del male ora dominano la loro terra mentre il Fiume del Tempo scorre inesorabile verso il presente: Destina e i suoi amici devono fare un ultimo, disperato tentativo di riportarlo nel suo giusto canale. Qualora dovessero fallire, il passato alterato travolgerà il presente finché non resterà più traccia del loro vecchio mondo. Mai destino è stato più in bilico e nefasto.

Margaret Weis e Tracy Hickman hanno pubblicato il primo volume di Le Cronache di Dragonlance, I Draghi del Crepuscolo d’autunno (Armenia, 1988), nel 1984. Dopo oltre trentacinque anni, contano una collaborazione su più di trenta romanzi ambientati in diversi mondi fantastici. Hickman sta attualmente lavorando con suo figlio, Curtis Hickman, per Hyper Reality Partners, creando storie e progetti per simulazioni di realtà virtuale integrali e totalmente immersive, mentre Weis è istruttrice agonistica di flyball, sport cinofilo californiano. Dopo I Draghi dell’Inganno e I Draghi del Destino, I Draghi dell’Eternità è il terzo romanzo della nuova trilogia Dragonlance Destinies a essere pubblicato in questa collana.

THE SCARLET ALCHEMIST: L’ALCHIMISTA SCARLATTA di Kylie Lee Baker

Traduzione dall’inglese di Roberta Montroni
Genere: fantasy YA
Fanucci Editore
Uscita: 25 ottobre

Dall’autrice di La collezionista di anime arriva una dilogia fantasy di cui The Scarlet Alchemist: L’Alchimista Scarlatta è il primo volume: una ragazza povera con la capacità di resuscitare i morti rimane invischiata nei pericolosi giochi politici della famiglia reale.

Zilan sogna di diventare un’alchimista reale, di provvedere al sostentamento della sua famiglia producendo oro e gemme alchemiche, che donano ai più ricchi l’eterna giovinezza. Ma per ora è costretta a rimanere nel suo piccolo villaggio della Cina meridionale, dove per mantenersi pratica una forma illegale di alchimia: resuscitare i morti a pagamento. Quando le si presenta l’opportunità di completare gli esami imperiali, si dirige verso la capitale per competere contro i migliori alchimisti del Paese in sfide ardue ed estremamente pericolose. Come se non bastasse la sua fama da ‘resuscitatrice di morti’ la perseguita, e il principe ereditario in persona cerca il suo aiuto, sospettando un imminente attentato. Più emerge il suo talento e aumentano i successi durante le prove, più lei resta coinvolta negli intrighi politici della famiglia reale. Tra le mura del palazzo si aggirano mostri, ed è solo questione di tempo prima che questi e i segreti del suo passato vengano a reclamare il conto. Una lettura perfetta per chi ha apprezzato Il principe crudele di Holly Black, per chi ama i romanzi sull’alchimia e la magia oscura e per chi adora storie ricche di sfide e intrighi di corte; il tutto condito da leggende e ambientazioni dell’antica Cina.

Kylie Lee Baker è cresciuta a Boston e ha vissuto ad Atlanta, Salamanca e Seoul. Il suo lavoro è influenzato dalle origini miste (giapponesi, cinesi e irlandesi) e dalle esperienze di vita all’estero, sia come studentessa sia come insegnante. Ha una laurea in Scrittura creativa e Spagnolo presso la Emory University e un master in Scienze biblioteconomiche e dell’informazione presso la Simmons University. Nel tempo libero suona il violoncello, guarda film dell’orrore e prepara troppi biscotti. Dopo la prima dilogia composta da La collezionista di anime e L’imperatrice delle anime, disponibili nella presente collana, Fanucci Editore pubblica The Scarlet Alchemist: L’Alchimista Scarlatta, primo volume dell’omonima serie.

Giuseppe Berto “La Fantarca”, presentazione

È il 1965 quando Giuseppe Berto pubblica con Rizzoli La fantarca.[…] Berto esce completamente dai propri schemi e da quelli dell’epoca e scrive uno spassosissimo romanzo di fantascienza, fortemente legato al suo tempo ma anche tragicamente visionario. Siamo nel 2160[…], la Terra è divisa in due blocchi, entrambi controllati da macchine, identiche in tutto eccetto che per la forma: quella delle terre occidentali è un triangolo, l’altra un quadrato.(da Neri Pozza)

Neri Pozza ripropone il romanzo di Berto, un testo che si differenzia proprio per il genere e le tematiche dalle altre opere dello scrittore. È ambientato in un futuro molto lontano dove, nonstante il dominio delle macchine e della tecnologia, la questione meridionale è ancora irrisolta. Un progetto spaziale parrebbe poter sciogliere l’annosa questione: una nave spaziale dal promettende appellativo di Speranza N.5, carica dei 1347 terroni rimasti in Sud Italia, partirà per colonizzare Saturno. Imbarcati a forza i “terroni” paiono allegri e contenti anche se quell’euforia è dovuta alle pasticche somministrate dall’efficiente Comitato per la Felice Evacuazione delle Aree Depresse… Così, la Speranza N. 5, teleguidata dalla Terra, affronta il viaggio.

Un viaggio spaziale e speciale che con tono scanzonato e leggero metterà alla berlina le conseguenze assurde legate alla superbia e alla miopia umana, sì, perché mentre sulla Terra le due fazioni finiscono per distruggersi a vicenda, sull’astronave si sperimenta al contrario comprensione e indulgenza.

“Non fate l’errore di pensare che La fantarca sia una specie di operetta morale e che ci sia, appunto una qualche morale. Non c’è, e ce ne sono a migliaia, ma è inutile cercarle, perché il libro va verso qualcosa di più alto. C’è una storia, c’è La Storia, c’è la fantascienza (genere molto difficile da affrontare), lo humour”, così conclude la sua presentazione al testo Diego De Silva (La Stampa 3 settembre 2024)

Giuseppe Berto nasce a Mogliano Veneto il 27 dicembre 1914. Nel 1947 pubblica presso Longanesi Il cielo è rosso, su segnalazione di Giovanni Comisso. Tra il 1955 e il 1978, anno in cui si spegne a Roma, dà alle stampe, oltre al Male oscuro (Neri Pozza, 2016), Guerra in camicia nera Oh Serafina!. Con Neri Pozza sono stati ripubblicati La gloria (2017) e Anonimo veneziano (2018), per restituire all’apprezzamento dei lettori e della critica odierna l’opera di uno dei grandi autori del nostro Novecento. ( da Neri Pozza)

Robert Louis Stevenson “L’isola delle voci”con testo a fronte, Edida

Traduzione con testo a fronte di Alessandro Ferrini

Edida

Dalla Quarta di copertina

“L’isola delle voci” è un racconto scritto da Robert Louis Stevenson, pubblicato per la prima volta nel 1893 nella raccolta “Intrattenimenti delle notti sull’isola. È una delle storie dell’autore scozzese, famoso per classici come “L’isola del tesoro” e “Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde”.
Il racconto narra le vicende di Keola, un giovane hawaiano e del suo incontro con un misterioso stregone di nome Kalamake. Keola viene convinto da Kalamake a seguirlo su un’isola incantata, conosciuta come “l’isola delle voci” popolata da spiriti che si odono parlare senza essere visti creando un’atmosfera di mistero e inquietudine. Il racconto combina elementi di folklore hawaiano con il tipico gusto di Stevenson per l’avventura e il sovrannaturale. La narrazione esplora temi come la superstizione, il potere della magia e il confronto tra culture diverse. La storia si distingue per il suo uso evocativo del linguaggio e per la creazione di un’ambientazione esotica e affascinante.
Il racconto riflette l’interesse antropologico di Stevenson per le culture delle isole del Pacifico meridionale che aveva avuto modo di conoscere durante i suoi viaggi e in una delle quali si stabilì.
“L’isola delle voci” è un’opera che merita attenzione per la sua capacità di trasportare il lettore in un mondo di mistero e meraviglia, una lettura affascinante per chi ama le storie di avventura con un tocco di sovrannaturale e per chi apprezza la capacità di Stevenson di esplorare temi complessi attraverso trame avvincenti e ben costruite.
Testo a fronte e illustrazioni

Dalla Prefazione

[…]In un articolo apparso sull’ “Unità” del 14 giugno 1950 Cesare Pavese coglie un aspetto importante dello scrittore inglese; lo vede nella vita e nell’opera un rappresentante a pieno titolo della crisi degli intellettuali della seconda metà dell’Ottocento che rifiutano il modello borghese–capitalistico che la società occidentale sta imponendo:

Si potrebbe qui ricordare che il caso di R.L.S. non fu isolato e che praticamente tutta la cultura occidentale del suo tempo (fine Ottocento e primi del Novecento) attraversò questa crisi di disgusto per l’ambiente e in modi vari, anche quando non viaggiò fisicamente in capo al mondo, si cercò un paradiso e una giustificazione. Fu un modo come un altro di polemizzare, cioè di vivere, con la propria società.

La sua biografia, figlio di una ricca famiglia scozzese dalla quale si allontana, la ricerca di paradisi esotici e lontani, la vita da bohèmiens e infine la morte per tubercolosi, lo avvicina ad altri grandi scrittori del quel periodo; basti ricordare Baudelaire, i poeti Maledetti francesi, gli Scapigliati italiani, il pittore Paul Gauguin ed altri numerosissimi esempi. Ma il suo allontanamento dai modelli sociali si concretizzò non solo nella scelta di vita ma anche nella ricerca dell’avventuroso, del fantastico, del magico, del fiabesco, tanto presenti nelle sue opere in generale e nella raccolta Intrattenimenti delle notti sull’isola di cui fanno parte sia Il diavolo nella bottiglia che L’isola delle voci. In questi due racconti sembrano presenti anche alcuni elementi tratti dalla tradizione popolare germanica come le favole dei Grimm, che a Stevenson apparivano “straordinariamente affini ai racconti popolari delle Hawai per ingenuità e qualità dell’immaginazione”. Il racconto l’Isola delle voci, concepito dall’autore nel 1892, apparve pubblicato a puntate sul “National Observer” nel febbraio 1893 e solo successivamente inserito nella raccolta Intrattenimento delle notti sull’isola. Secondo la testimonianza della moglie l’autore si sarebbe ispirato all’isola di Fakarara che aveva visitato nel 1888 durante una crociera nell’arcipelago delle isole Marchesi.

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Il diavolo nella botiglia

Lo strano caso del dottor Jekill e del signor Hyde

Will del Mulino

Zacharia Topelius “Castelli d’aria e altre fiabe finlandesi”, presentazione

Traduzione e postfazione di Katia De Marco

Illustratore Isabella Conti

Perché a fare castelli in aria non sono i pazzi, ma gli eletti capaci di vederli davvero, quei castelli fatti d’aria e popolati di magiche creature. […] Il paesaggio del grande Nord, con i suoi arcipelaghi e le sue brughiere, diventa a tratti protagonista, trasfigurandosi in uno splendido e arcano luogo di pace raggiungibile solo in sogno nelle Isole delle Piume, oppure animandosi di vita propria nella Corte dei fiori, dove alberi e fiori nordici prendono la parola per esprimere sentimenti tutti umani in un delicato minuetto venato di umorismo.( da Iperborea)

 Castelli d’aria è il decimo volume della serie di fiabe nordiche curata da Bruno Berni per Iperborea (da Iperborea Autore)

Zacharias Topelius (1818 – 1898), scrittore finlandese di lingua svedese, raccolse in queste fiabe il patrimonio culturale finlandese, conservandolo e diffondendolo, mescolando la tradizoione europea con il folklore finlandese: fa rivivere in queste pagine uomini, animali, ambienti nella magia della fiaba dove anche un gallo può essere puinito per la sua arroganza o dove le isole che potrebbero accogliere navigatori stanchi sono raggiungibili solo in sogno o dove un ragazzo, che sa vedere oltre la realtà degli occhi, scopre castelli tra le nuvole nel cielo.

Brevi note biografiche

Zacharia Topelius (14 gennaio 1818 a Kuddnäs, Finlandia russa – morto il 12 marzo 1898 a Helsinki) fu professore di storia finlandese dell’Università di Helsinkinel 1864 . Sebbene abbia pubblicato cinque raccolte di testi, è conosciuto per Fältskärns berättelser (1853–67; The King’s Ring and the Surgeon’s Stories, 1872), un resoconto romanzato della storia svedese-finlandese dei secoli XVII e XVIII. Negli anni successivi scrisse storie basate su racconti popolari finlandesi e fiabe per bambini. Tutte le sue opere sono state tradotte in finlandese.

Ferdinand Grimm “La montagna dei gatti”, presentazione

Fiabe e leggende del terzo fratello Grimm

Nella famiglia Grimm a scrivere fiabe furono in tre. Oltre ai celebri Jacob e Wilhelm, infatti, anche il fratello minore Ferdinand raccolse e compose storie tratte dalla fantasia popolare. Ma di quella stessa famiglia Ferdinand fu anche la pecora nera. L’indubbio talento narrativo, l’assidua attività di scrittore e il lavoro di redattore delle edizioni di autori come Heinrich von Kleist non bastarono a garantirgli la stima degli illustri fratelli, che giunsero anzi a misconoscerlo per via della personalità anticonformista e dell’omosessualità che probabilmente dichiarò in un burrascoso Natale del 1810. (da L’Orma Editore)

Ferdinand Philipp Grimm era il quinto di nove. Era nato il 18 dicembre del 1788 a Hanau spegnendosi in povertà e solitudine nel 1845. Fu coinvolto nel progetto dei due maggiori, Jacob e Wilhelm, come copista di storie popolari, scrivendone anche alcune di suo pugno in cui mostra di prediligere gli aspetti del meraviglioso e del fantastico.

Le sue pubblicazioni avvennero quasi sempre sotto pseudonimo e oggi possiamo trovarle per la prima volta scelte e raccolte sotto il nome dell’autore.

La presente raccolta contiene venti testi, tra fiabe e leggende, provenienti da tre differenti curate da Ferdinand Grimm e da alcuni scritti postumi ed  è la prima edita in Italia,  curata e tradotta da Marco Federici Solari. Tra i testi “La montagna dei gatti” che dà il titolo alla raccolta. Solo un anno dopo la sua morte venne pubblicato il volume Fiabe di monti e castelli ad opera di un anonimo: sette racconti apprezzati dalla critica del tempo perché considerati di un alto valore poetico. La sua scrittura costruiva

[…]”un universo magico e sorprendente, popolato di nani e re scontrosi, di gigantesse bambine e prodi cavalieri, dove i castelli sorgono sul fondo dei laghi e i cavalli spiccano il volo verso i Campi Elisi”.( da L’Orma Editore)

Paola Capriolo “La grande Eulalia e Il nocchiero” recensione di Salvina Pizzuoli

“La grande Eulalia” è una raccolta di quattro racconti, esordio dell’autrice nel 1988. Quattro racconti, quattro mondi nei quali il lettore entra seguendo la limpida prosa che lo sa incantare e guidare, come una musica, in un mondo ammaliante, dentro una favola bella.  Ma il mondo nel quale il lettore entra non è poi così scevro da affanni e dolori o da quell’impalpabile desiderio che vi aleggia di ricercare senza in effetti mai trovare, come ne “La donna di pietra” o come ne “Il gigante” dove protagonista è la musica o meglio il duetto che si apre e articola a distanza tra due “prigionieri”: il primo chiuso in una lontana e isolata prigione e l’altro, una giovane donna, ugualmente prigioniera, sebbene non rinchiusa, e riscoprirla nelle “Lettere a Luisa”, il racconto successivo, nell’esperienza trasposta che di lei riferisce  il prigioniero.

Attraverso un mondo di risonanze mitologiche, classiche e fantastiche, l’autrice ci conduce per mano a guardare con occhi nuovi mentre con la sua scrittura evocativa sa far emergere suggestioni nascoste, attanagliate tra maglie stringenti e sulle quale librarsi. Racconti ai quali l’etichetta di fantastici è poco rispondente in quanto li delimita e li definisce; in effetti la parola, la bellezza insieme all’arte, ne sono protagoniste.

In questa nuova edizione anche il racconto lungo “Il nocchiero”. Nella postfazione curata dall’autrice si legge la volontà di lasciare quanto scritto nella sua versione originaria e ci svela i fatti reali all’origine della sua trasposizione narrativa: nella prigione di Spandau viveva come unico recluso l’ultimo superstite di gerarchi nazisti, Rudolf Hess, alla cui morte l’edificio in cui era imprigionato sarebbe stato demolito e per “Il nocchiero” fu ispiratore il documentario sulla shoah di Claude Lanzmann. E precisa che in quei racconti:

non volevo parlare della realtà, descriverla, raccontarla nella sua concretezza: volevo, piuttosto, trasporla in una dimensione senza tempo che per me coincideva con il compito della scrittura.

L.S.Larson “Igist” un nuovo romanzo e un nuovo modo di leggere recensione di Maria Berlinguer da La Stampa del 13 settembre

L’esperimento di Luke S. Larson

Una app per entrare nel romanzo e parteciparvi come un ologramma

 


Vostro figlio/figlia sta tutto il giorno incollato allo smartphone e non apre un libro neanche se lo pagate? Provate con «Igist». È possibile che cambi idea quando con una speciale app potrà immergersi nella realtà immaginifica del romanzo e trasformarsi in un ologramma, scattarsi dei selfie e interagire con i personaggi. L’idea davvero brillante è di Luke S. Larson, giovane imprenditore e scrittore americano che ha lanciato il suo romanzo di formazione rivolto al pubblico dei ragazzi, già uscito negli Usa con molto successo.
Sul filone degli Harry Potter e di Star Wars Igist narra la storia di Emi, la giovane protagonista che fa di tutto per essere ammessa nella più prestigiosa università: l’Intergalactic Institute of Science and Thecnology (Igist, appunto). Il mondo è in pericolo e la nostra eroina deve trovare l’antidoto per salvarlo. Fin qui niente di straordinario, a parte il fatto che la protagonista del romanzo è una ragazza. […] È il primo romanzo che propone una lettura da realtà aumentata. Acquistando il libro si più scaricare gratuitamente una app che consente al lettore, presumibilmente un ragazzino, di entrare nella trama e interagire con i protagonisti. Una rivoluzione totale nella lettura di un romanzo che presto diventerà una saga.
Appena si apre la app un messaggio ti avverte: «se hai una copia cartacea de libro puoi usare la fotocamera per scansionare le immagini dei capitoli dando loro vita».[…](da Maria Berlinguer La Stampa)

Marco Polo “Il Milione” su Consigli.it a cura di Maurizio Amore

Vai alla presentazione di Maurizio Amore

Vai alla recensione di “Le città invisibili” di Italo Calvino che rivisita Il Milione mantenendo i due protagonisti: i dialoghi in corsivo tra Marco Polo e Kublai Khan fanno da cornice alla descrizione delle città.

Christofer Paolini e il fantastico mondo di Eragon nelle indicazioni di Maurizio Amore su Consigli.it

Vai alla presentazione di Maurizio Amore