Alessio Pasquini e  Marco  Tecchia  “Last Nite”, presentazione di Paola Antoni

[…] Last Nite nasce come un esperimento, come un gioco, come un passatempo.
Due amici distanti un oceano, uno a Roma, l’altro a Lima, decidono che la misura restrittiva del distanziamento sociale e l’esplosione del virus covid-19 saranno la scusa per recuperare una comunicazione che si stava limitando al fantacalcio, a qualche emoticon e a lunghi silenzi.
Alessio e Marco decidono di scriversi delle lettere, per lo meno tutte le settimane per qualche mese. Vogliono tenere il polso di ciò che sta succedendo fuori e dentro di loro. Vogliono lasciare registro ai loro figli, vogliono conoscersi meglio, nonostante siano stati coinquilini al tempo dell’università.[…] (da Il filo di Arianna Edizioni)

Sono capitata per caso nella lettura di questo libro: la madre di Alessio, uno degli autori, da tanti anni è una mia compagna di yoga. Sempre per caso, mi ha ha parlato di questo testo che mi è sembrato, da subito, molto interessante. L’ho letto e l’ho trovato particolarmente stimolante: due amici, uno a Roma e l’altro a Lima, si rendono conto che la loro antica amicizia si sta sbiadendo a causa della lontananza e del  Covid 19 che ha tolto loro ogni possibilità di movimento. Per non perderla decidono nei mesi a venire uno scambio epistolare per impiegare il tempo in modo fruttuoso.

Quale sarà lo scopo di questo scambio  di lettere?

Quello di conoscersi meglio, di approfondire temi così essenziali come la morte, la vita, la bellezza e la gioia  di essere con le persone che ami. Altri due punti da sottolineare: il riferimento a fatti o persone che in qualche  modo illustrano  i propri  sentimenti, i valori su cui basano la loro vita, l’educazione dei propri figli e la loro bellissima amicizia.  Infine ho molto amato la conclusione della maggior parte delle lettere e cioè il riferimento a brani musicali  oppure a canzoni che mi hanno riportato a vari momenti della mia giovinezza. Credo che ogni lettore possa trovareaccenni alla propria vita, ai sentimenti che  appartengono o dovrebbero appartenere alla nostra condizione umana. Ed è bello vedere due giovani uomini consegnarci delle pagine piene  di amore e  di  amicizia.

Un libro da leggere e da consigliare. 

 Brevi note biografiche

Alessio Pasquini è nato a Livorno nel 1981. Dopo l’adolescenza vissuta nella sua città natale, si è trasferito a Parma, dove si è laureato in Economia Aziendale, con specializzazione in Trade Marketing.
Per più di dieci anni ha ricoperto ruoli manageriali in aziende come Max Mara, Alviero Martini, Zara e H&M, vivendo tra Reggio Emilia, Milano e Stoccolma. Attualmente vive a Roma con la moglie Letizia, insieme alla quale ha aperto una boutique di abbigliamento femminile a Testaccio.
È padre di due bambine, Linda e Alma.(da Il filo di Arianna Edizioni)

Marco Tecchia è nato a Roma nel 1983.
Si è laureato a Parma in Trade Marketing e dopo un periodo in Accenture a Milano e un’esperienza nel marketing di Barilla, ha conosciuto la sua attuale moglie Sabrina, peruviana.
Insieme si sono trasferiti a Lima, dove Marco ha fatto il cuoco, l’insegnante d’italiano, il direttore della Camera di Commercio Italiana, il direttore commerciale di un’impresa agroindustriale e di due agenzie di comunicazione. Oggi vive a Lima con la moglie e insieme gestiscono un’azienda d’importazione di vini naturali e un bistrot nel quartiere di Miraflores.
È padre di due bambini, Pablo e Frida.(da Il filo di Arianna Edizioni)

Francesca Sensini “Non c’è cosa più dolce”, presentazione

«Gentile Ignota,
nessuna gioia maggiore, anzi nessun’altra gioia è serbata al povero scrittore italiano, che quella che io ho avuto da lei.
Sorprendere una conversazione sul fatto vostro e sentire che non si dice male, anzi si dice molto bene di voi… non c’è cosa più dolce».( da Il Melangolo Edizioni)

Francesca Sensini raccoglie in questo saggio il carteggio integrale intercorso tra il poeta, a partire del 1897 fino alla sua morte (1912), con Emma Strozzi moglie del ritrattista Vittorio Corcos. Un forte sentimento li legherà, un amore platonico, si incontrarono infatti solo cinque volte. Fu padre Pistelli a metterli in contatto recapitando al poeta un’anonima recensione ai Poemetti da parte di Emma che da lì sarà la “Gentile Ignota”. Un amore epistolare che di fatto sfuggiva qualsiasi contatto diretto per non turbare l’intima bellezza di quel rapporto e non scatenare le reazioni della sorella del poeta, Maria, che già precedentemente aveva osteggiato altri nascenti sentimenti, come il fidanzamento con la cugina, e che occultò le lettere di Emma quando il poeta malato delegò alla sorella ogni incombenza. Pagine che ritraggono e approfondiscono in modo oggettivo la rinuncia all’amore da parte di Pascoli senza per altro rinunciarvi completamente, pur nell’ idealizzazione del sentimento amoroso.

E anche

Brevi note Biografiche

FRANCESCA SENSINI è professoressa associata di Italianistica presso Université Côte d’Azur. Le sue ricerche, di taglio comparatistico, sono incentrate sulla letteratura italiana dell’Ottocento e del Novecento, la ricezione del classico e gli studi di genere in ambito letterario. Tra le sue recenti pubblicazioni per il melangolo: Pascoli maledetto, 2020 e La lingua degli dèi. L’amore per il greco antico e moderno, 2021.

“Come dirti addio. Cento lettere d’amore da Saffo a Garcia Lorca”, di Cristina Marconi, presentazione

Come dirti addio. Cento lettere d’amore da Saffo a Garcia Lorca, pur sempre lettere d’amore anche se finito, amori letterari oppure clandestini che si chiudono ad opera di uno dei due innamorati: parole che dovrebbero spiegare all’altro il motivo, le ragioni, presumendo di attenuarne l’impatto emotivo o che la spiegazione possa essere efficace e bastare. Lettere provenienti da ogni parte del globo e da ogni tempo: “dai classici come le parole di Beethoven alla sua Amata immortale, […] o “lo struggente saluto del leader indipendentista congolese Patrice Lumumba a sua moglie prima dell’arresto”. Un lungo elenco che comprende Giacomo Casanova, Emily Dickinson, Anaïs Nin, solo per citare alcuni dei protagonisti. Lettere dai testi rari “perché figlie di un momento irripetibile”, si legge nell’ Introduzione, in cui “si scrive innanzi tutto a se stessi” e “lo sforzo dell’eloquenza è massimo” e pertanto preziose. Non solo di personaggi storici o artisti, ma anche di persone comuni, raccolte in ordine cronologico a partire da Saffo (VII – VI secolo a.C.) alla sua amata, fino a Leonard Cohen a Marianne Ihlen (2016).

[…]“privi della componente dolciastra degli epistolari sentimentali e forse per questo ancora più intensi, accompagna il lettore in un appassionante viaggio attraverso i secoli, in cui le storie d’amore vengono lette attraverso l’inconsueta prospettiva del loro finale. (da Neri Pozza Libri)

e anche

Brevi note biografiche

Cristina Marconi, dopo un baccalauréat francese, si è laureata alla Normale di Pisa su Michel Foucault. Per sedici anni ha vissuto all’estero, a Bruxelles e a Londra, e ha scritto di politica e cultura inglese su vari giornali. Nel 2019 ha esordito con il romanzo Città irreale con cui ha vinto tra le altre cose i premi Rapallo Opera Prima e il Severino Cesari Opera Prima, oltre a essere entrata nella dozzina dello Strega. Nel marzo del 2021 è uscito: A Londra con Virginia Woolf. Insegna scrittura alla Scuola Belleville di Milano, la città dove ora abit