Alessandra Visconti “Un giorno qualunque”, NeP Edizioni

“Un giorno qualunque” è un libro per bambini di Alessandra Visconti, con le illustrazioni di Paola Di Stefano.

Pubblicato da NeP edizioni, il libro ha vinto la sezione “albo illustrato” de “Il Bivio”, secondo contest letterario nazionale organizzato dalla casa editrice, con l’obiettivo di raccontare storie di scelte difficili, momenti di svolta e incroci di destini.

Il libro racconta proprio le piccole decisioni che un bambino riccioluto è chiamato a fare quotidianamente. Anche svegliarsi in un giorno qualunque può diventare un turbinio di bivi da attraversare. Significativa l’esortazione d’esordio che l’autrice rivolge ai piccoli lettori:

“Prova a vivere un giorno qualunque essendo consapevole di ogni tua scelta: diventerà un viaggio che a poco a poco si colorerà di vita: la tua”.

Ogni pagina del volumetto esplora un momento della giornata in cui il piccolo protagonista si trova a dover scegliere. Semplici azioni quotidiane, come decidere se bere il latte e caffè oppure il thè o scegliere se lavare prima i denti o la faccia.

Ogni scelta lo aiuta ad andare avanti e a comprendere il valore delle sue azioni; ogni decisione è un tassello nel cammino di crescita e di scoperta di sé.

Attraverso una scrittura semplice e immediata e con l’ausilio di immagini divertenti, la storia si sviluppa in maniera delicata e coinvolgente. L’incontro dell’autrice con l’illustratrice Paola di Stefano (@melindalife) ha rappresentato l’unione magica di due anime, che ha portato a disegnare le parole e rendere i propri desideri realizzabili.

Un libro perfetto per insegnare ai bambini l’importanza delle azioni quotidiane e per ricordare loro che ogni gesto, per quanto piccolo, può fare la differenza.

Tutti gli introiti legati alle vendite del volume e spettanti alla casa editrice saranno devoluti per la terza edizione della Borsa di Studio Universitaria in memoria di Alessandro Cocco, editore e fondatore di NeP scomparso prematuramente nel 2021, che verrà assegnata presso l’Università Pontificia Salesiana, sede aggregata della Tuscia, Istituto Progetto Uomo.

L’Autrice

Alessandra Visconti è un’istruttrice Mindfulness e operatrice di Etologia Relazionale®.Lavora nel sociale e ama gli animali e il loro vivere lento. Scrive perché non può farne a meno.

L’Illustratrice

Paola Di Stefano, in arte Melinda Life, è una illustratrice creativa.Ama il disegno da sempre e le piace reinterpretare con stile il suo mondo immaginario.

Salvina Pizzuoli “L’altro giardino”, Edida

Nuova Edizione 2025

Dalla Quarta di copertina

Anche l’esistenza apparentemente più facile da descrivere è in realtà intessuta di una sostanza sfuggente, inafferrabile: è il tempo perduto, sparito nei gorghi della quotidianità. Ciò che chiamiamo la storia della nostra vita è solo ciò che emerge da questa massa informe: le parole nere che si stagliano sullo spazio bianco. È l’altro giardino della nostra esistenza, quello che non visitiamo mai.
Questo libro attraverso la sua originale struttura narrativa cerca di ricordarci che esiste, anche se non sempre ci pensiamo, segnalando con Spazio Bianco i momenti smarriti nell’abitudine quotidiana del vivere e riportando invece cronologicamente quanto resta nella memoria proprio perché inusuale, quindi immemorabile e dedicando ciascuna pagina ad ogni protagonista, evidenziando così il percorso personale di ciascuna.
Le storie sono quelle di nonne, madri, figlie, maestre, in una parola donne, alle prese con l’amore e con le sue infinite sfaccettature. Sono alla ricerca di una salvezza possibile, di un equilibrio praticabile, di un modo per affrontare l’eterno problema di vivere. Non tutte le soluzioni sono giuste; qualcuno riesce a trovare la sua via di fuga, altri si perdono.


“Nell’altro giardino” conclude la trilogia di Salvina Pizzuoli dedicata a protagoniste femminili che raccontano, composta da “Quattro donne e una cucina”, uno zibaldone di ricordi ricette curiosità e storia di alcuni ingredienti, e da “Il tempo smarrito. Memorie di un’ottuagenaria”, un romanzo breve ambientato storicamente nella Sicilia dei primi del Novecendo fino al dopoguerra in Puglia e in Toscana, un viaggio attraverso i ricordi tra storia e romanzo.

Alessia Gazzola “Miss Bee e il fantasma dell’Ambasciata”, presentazione

Longanesi

La terza avventura di Miss Bee si ambienta a Londra nel 1925: la giovane figlia del professore universitario Bernabò docente di italianistica all’università di Londra, la ventenne Beatrice detta Bee, partita da Firenze con le sorelle in seguito all’incarico del padre, si è stabilita con la famiglia a Queen’s Gate negli anni tra le due guerre. Presto partecipe nel mondo dell’aristocrazia inglese, tra amori e pasticci sentimentali ma anche omicidi, sui quali si rivela capace di indagare, la giovane viene sistemata dal padre presso l’Ambasciata italiana che spera possa tenerla lontana da ulteriori guai.

Qui, impegnata come segretaria, sarà presto chiamata a organizzare eventi e ricevimenti in onore di ospiti prestigiosi: due membri del comitato scientifico degli Uffizi verranno da lei accolti insieme a Edoardo, figlio dell’ambasciatore italiano, e la sua fidanzata, Elisa. Non mancheranno il visconte Julian Lennox e la sua promessa sposa Lady Octavia, verso il quale i sentimenti della protagonista non sono del tutto spenti. Ed è proprio nel pieno dell’evento e soprattutto di notte che non mancano fenomeni definibili “strani”: rumori improvvisi, sussurri  e presenze. Un  fantasma?

Storie terrificanti si tramandano

«Miss Bernabò, posso farvi un’ ultima domanda?»
«Certo» replicò Beatrice, con uno sguardo su Berkeley Square, una delle sue piazze preferite di tutta Londra.
«Lo sentite mai, voi, il fantasma?»
Beatrice abbandonò il finestrino e si voltò verso Emily. «Fantasma?» ripeté, perplessa.
«C’è un fantasma che infesta l’ambasciata, lo sanno tutti!»
«E la prima volta che ne sento parlare! Che storia c’è dietro?» incalzò quindi Beatrice, che aveva una certa inclinazione verso le storie gotiche (non a caso divorava i romanzi di Carolina Invernizio).
«Una storia tristissima, come tutte le storie di fantasmi» rispose Emily, con aria cospiratoria. «È
il fantasma di Lady Mary Ingham. Era la figlia di un ricchissimo mercante di zucchero ed era arrivata da un’isola lontana per sposare un conte. Viveva li, in quelle stesse stanze dove voi adesso lavorate.»
A Beatrice venne da rispondere: «Da me non si è mai lasciata vedere!»
«Il conte l’aveva fatta internare perché lei diceva di vedere i fantasmi… Ma poi dovette riprenderla in casa perché nel frattempo era rimasta incinta. Mori di parto in una notte da lupi maledicendo il conte e tutta la sua stirpe e da quel momento» concluse la ragazza, abbassando la voce con tono teatrale, «Lady Ingham infesta il palazzo, tetra e spaventosa come i fantasmi che l’avevano perseguitata per tutta la vita.»

Quando gli avvenimenti  si aggravano, anche l’intervento della polizia si rende necessario nella persona dell’ispettore capo Archer Blackburn che Beatrice ha già conosciuto durante le indagini dei casi precedenti. Riuscirà ancora una volta la nostra intraprendente fanciulla a trovare il bandolo della matassa in cui sembrano coinvolte anche le presenze più tenebrose?

Della stessa autrice su tuttatoscanalibri

Miss Bee e il cadavere in biblioteca

Miss Bee e il principe d’inverno

Una piccola formalità

La costanza è un’eccezione

La ragazza del collegio

Un tè a Chaverton house

La nuova trilogia con Costanza Macallè

Lena e la tempesta

Premio Bancarella ad Alessia Gazzola

Franco Busato “P.38 Solo i colpevoli devono morire. Solo Molina indaga ancora”, Mursia

MURSIA Collana: Crime & Thriller
Dal 14 aprile in libreria

«Ed è quando l’uomo e la pistola si incontrano che la vita si fa tragedia.»

Una serie di cruenti omicidi, apparentemente slegati tra loro, scuote una Milano che si appresta ad affrontare i primi freddi autunnali. Cosa hanno in comune un anziano musicista emaciato e in pigiama, che suona un pianoforte in una stanza di un ospedale, e una pistola, il cui nome è divenuto triste emblema degli anni di piombo? Uno dona la vita e l’altra regala la morte.
La commissaria De Santis, per riuscire a risolvere questi casi, dovrà seguire la storia della pistola, con il fondamentale supporto di Solo Molina, che dovrà rivivere nella sua mente episodi della sua gioventù da malvivente. Il percorso ci porterà a conoscere aspetti di una Milano fatta di terrorismo e ’ndrina, di droga e violenza, dagli anni Ottanta ad oggi, che ruotano attorno a piazza Prealpi, divenuta da luogo di spaccio a piazza dei diritti con le sue panchine colorate. Le note del pianoforte e i colpi di pistola si intrecciano. La verità è nascosta tra le pieghe della musica e quelle della manchevolezza della giustizia.

La stanza della musica si trovava al secondo piano dell’ospedale San Carlo Borromeo a Milano, salendo le scale che portavano nei vari reparti te la trovavi di fronte, nel mezzo della confluenza di due lunghi corridoi, uno che arrivava da destra e l’altro da sinistra, che parevano le due braccia tese sulla croce, e sui quali si affacciavano molteplici porte, tutte a distanza regolare tra loro e allineate su uno stesso lato. Sopra ad ogni porta vi erano infissi dei cartellini con dei numeri progressivi, insieme a una grossa spia luminosa rossa, che serviva per richiamare l’attenzione degli infermieri in caso di bisogno, mentre all’interno delle stanze vi erano dei letti, dei tavolini, delle apparecchiature mediche, flebo e attacchi per l’ossigeno, il tutto per i degenti ricoverati.

Franco Busato (Milano 1957), scrittore di gialli, direttore di testate giornalistiche, fondatore di un centro culturale, ha conseguito diversi premi letterari internazionali. In Delitto a Villa Arconati (2017) e Balfolk killer (2018), Solo Molina indaga tra giallo, arte e ballo in una Milano affascinante, misteriosa e ricca di storia. Con Mursia ha pubblicato Chi ha ucciso il Pret de Ratanà (2020) e L’ottava maledizione di Ötzi (2022).

Roberto Bolaño “Tutti i racconti”, presentazione

I diciassette racconti inediti rinvenuti nel computer di Bolaño dopo la sua morte che hanno fatto nascere e prosperare la sua leggenda nera, oggi per la prima volta tradotti in italiano, insieme a tutti i suoi racconti pubblicati in vita.(da Adelphi Libro)

Traduzione di Barbara Bertoni, Ilide Carmignani

Tutti i racconti appena uscito per Adelphi ne raccoglie una cinquantina ( tutti meno uno, Playa, omesso per volere dell’agente e della vedova Bolaño poiché, raccontato da un eroinomane in prima persona, sarebbe stato possibile ritenerlo autobiografico; il racconto è comunque contenuto in un altro volume Adelphi, Tra parentesi. Saggi, articoli e discorsi (1998-2003), del 2009.
Le tre raccolte, Chiamate telefoniche,  Puttane assassine, Il gaucho insopportabile, già pubblicate in Italia, sono nel volume riproposte insieme al racconto giovanile Il contorno dell’occhio (Diario dell’ufficiale cinese Chen Huo Deng, 1980), con cui Bolaño vinse nel 1983 un premio letterario organizzato dal Comune di Valencia, ma la vera preziosità si lega alla raccolta inedita Il segreto del male, anch’essa postuma,  che apre il presente volume

Dall’Indice

R ACCONTI POSTUMI (IL SEGR ETO DEL M A LE)

CHI A M ATE TELEFONICHE

PUTTA NE ASSA SSINE

IL GAUCHO INSOPPORTA BILE

Dopo M. Magliani e D. Voltolini arrivano, nella collana Ronzinante, i nuovi titoli di Giorgio Vasta(Sicilia)Pasquale Vitagliano (Puglia)Giorgia Tribuiani (Abruzzo). OLIGO, dall’11 aprile in libreria

RONZINANTE: Tra narrazione e disegno, un modo nuovo per raccontare luoghi e territori nel cuore di grandi autori contemporanei

Giorgio Vasta Quartiere Libertà

Postfazione di Andrea Cortellessa

Disegni di Giulio Girondi

Collana: Ronzinante

OLIGO

 Palermo, di notte fermo a un incrocio, non lontano da dove viveva da ragazzino, l’autore rievoca i suoi incontri metaletterari con Sciascia e Pasolini, tra i ricordi dei palloni buttati nel cortile di un illustre vicino o i provini per fare la comparsa in un film. Poi, la notte diventa magica e i due grandi intellettuali si materializzano. Vivi, in carne e ossa, parlano di Palermo, di mafia, del non avere paura, in un dialogo surreale che trascende la verità tangibile.

Giorgio Vasta (Palermo, 1970) ha pubblicato Il tempo materiale (minimum fax 2008), Spaesamento (Laterza 2010), Absolutely Nothing. Storie e sparizioni nei deserti americani (con Ramak Fazel, Humboldt/Quodlibet 2016), Tre orfani (Casagrande 2021), Palermo. Un’autobiografia nella luce (con Ramak Fazel, Humboldt), Come in sogno (con Michele Perriera, Glifo). Con Emma Dante ha scritto la sceneggiatura del film Via Castellana Bandiera (2013); sempre con Emma Dante ed Elena Stancanelli di Le sorelle Macaluso (2020) e di Misericordia (2023).

Giorgia Tribuiani Dissolvenza


Prefazione di Ezio Sinigaglia

Con disegni dell’autrice

OLIGO

Un racconto dedicato all’infanzia e alle vacanze estive, temi solo apparentemente sereni che possono in realtà celare un nodo di dolore, specie in chi resta, specialmente se si tratta di una bambina di soli otto anni; e nel vedere la dissolvenza del suo mondo felice si prefigurano già i riti di passaggio, la fine della fanciullezza e la disillusione dell’ingresso nell’età adulta. Così, nella scrittura di Giorgia Tribuiani, la voce malinconica di Gaia riesce, con poco e nella semplicità, a costruire un quadro complesso e coinvolgente.

Giorgia Tribuiani vive a Pescara e dirige con Giulio Mozzi la Bottega di Narrazione, per la quale ha ideato e conduce il Laboratorio del mistero. Dai suoi corsi di scrittura è nato il manuale Scrivere il perturbante (Dino Audino, 2023). Ha pubblicato i romanzi Guasti (Voland, 2018), Blu (Fazi, 2021) e Padri (Fazi, 2022), oltre ai racconti lunghi Binari (Hopefulmonster, 2022 – collana Pennisole, diretta da Dario Voltolini) e Superstar (Tetra, 2022). Il suo nuovo romanzo è in uscita nel 2025 per Il Saggiatore.

Pasquale Vitagliano A brulichio


Prefazione di Raffaele Nigro

Con disegni dell’autore

OLIGO

 In modo apparentemente agitato e confuso, questo significa a brulichio, Pasquale Vitagliano ci prende per mano e ci conduce in Puglia, nel cuore del Meridione, ma più propriamente nell’Oriente italiano. Tra santi e mafiosi, santuari e teatri, re che scappano, nuove province, arrivi e partenze, scopriremo una terra magica e dal fascino sempre nuovo. La Puglia, lo abbiamo detto, guarda ad oriente. Sarà per questo che non esiste ancora una linea ferroviaria diretta con Napoli. 

Pasquale Vitagliano, poeta e scrittore, è nato e vive in Puglia. Collabora con la “Gazzetta del Mezzogiorno”, “il Manifesto”, la rivista “Incroci” e con il blog La poesia e lo Spirito. Ha pubblicato numerose opere letterarie e saggi. Suoi racconti, articoli e poesie possono essere letti sul blog Nazione Indiana.

Della stessa Collana su tuttatoscanalibri

Dario Voltolini “Acqua chiusa”, Oligo Editore

Fiabe dalla Russia e Fiabe dall’Ucraina di Paolo Menconi, Edizioni AEDE books

Fiabe dalla Russia della Buonanotte è una raccolta di 15 appassionanti storie, che incanteranno i vostri bimbi, portandoli nel magico mondo delle fiabe.
Le fiabe sono arricchite da tantissime splendide illustrazioni a colori.
Storie intense, appassionanti, educative e divertenti.

Fiabe dall’Ucraina della Buonanotte è una raccolta di 16 appassionanti storie arricchite da 80 splendide illustrazioni a colori.

La Russia e l’Ucraina con la loro cultura secolare sono ricchissime di fiabe e di favole e l’idea di raccontare alcuni di questi racconti per bambini che riprendono quella saggezza, è nata con lo scopo di avvicinarli ad una cultura così ricca di storie educative e appassionanti.

Le fiabe educano i bambini di oggi a plasmare una realtà migliore per il loro domani,
Ogni fiaba regala un piccolo insegnamento, uno spunto di riflessione e di saggezza e leggerle ai propri figli è per i genitori un’occasione speciale per passare del tempo prezioso con loro.

Paolo Menconi racconta qualcosa di più sui libri:
“Fiabe dalla Russia” e “Fiabe dall’Ucraina” sono due volumi illustrati, pensati per i bambini, con tantissime splendide immagini a colori che accompagnano storie affascinanti della tradizione popolare. Ogni racconto è uno scrigno di saggezza che offre spunti di riflessione, stimolando la curiosità e l’immaginazione dei piccoli lettori. Ho voluto inserire anche alcune filastrocche che ho inventato per rendere l’esperienza ancora più interattiva e divertente.

AEDE BOOKS

Charles Ferdinand Ramuz “Presenza della morte”, presentazione

“Nell’arco di un secolo il romanzo di C.F. Ramuz ha smesso di essere una fantasiosa distopia per piombare su di noi con la forza di un meteorite, grazie alla scabra precisione di una lingua scheggiata, esplosa, e a una cadenza ossessiva e quasi ipnotica che pure conserva, al suo cuore, un inestinguibile, sofferto amore per questo mondo mutilato e per la nostra incompiuta umanità”.(da Feltrinelli Libri)

Un romanzo distopico dove domina la paura e la vulnerabilità. Scritto nel 1922 dallo scrittore e poeta svizzero  C. Ferdinand Ramuz (1878 – 1947), viene editato per la prima volta in Italia da Feltrinelli nella traduzione di Maria Nadotti.

La distopia è legata alla trasformazione climatica: per un infinitesimale cambiamento nel sistema gravitazionale la terra si sta avvicinando al Sole con conseguente aumento delle temperature.
In un primo momento nel cantone di Vaud sulle rive del Lemano la vita procede senza troppe variazioni. Quando però diventano evidenti gli effetti dello spostamento verso il Sole, il cielo cambia colore, si aprono voragini nel terreno, il lago diventa marrone e gli umani si ammalano e non sempre il ricovero in ospedale li salva dall’asfissia, il sentimento che attanaglia tutti si lega alla morte: la fine è inevitabile.

“Nel 1922 C.F. Ramuz non poteva certo immaginare gli effetti devastanti del riscaldamento climatico, ma, traendo spunto dalle temperature record registrate a Ginevra durante l’estate di quell’anno, compose un romanzo di sconcertante precisione nella sua capacità di ritrarre, con un secolo d’anticipo, il disastro ambientale che ci vede coinvolti”.

dall’Incipit

“Allora vennero le grandi parole; il grande messaggio fu inviato da un continente all’altro di là dall’oceano. La grande notizia camminò tutta la notte sopra le acque per mezzo di domande e risposte. Eppure, nulla fu inteso.
Le grandi parole passarono inavvertite, senza sconvolgere nulla nell’aria sopra le navi cariche di mercanzie e i transatlantici bianchi, in un cielo osservato solo a causa delle sue stelle più grandi, e, sopra il moto ondoso del largo, passarono in un silenzio assoluto.
Una certa notte, quelle parole, poi quelle domande poste e la risposta a quelle: domande; quindi tutto cambierà a tal punto per tutti gli uomini che non si riconosceranno l’un l’altro, ma nell’attesa nulla cambia; tutto resta cosi tranquillo, cosi straordinariamente tranquillo sulle acque, con un’alba che sorge e davanti al suo bel colore bianco fuma il fumaiolo di una grande imbarcazione che non si vede.
A causa di un incidente verificatosi nel sistema gravitazionale, la terra precipita rapidamente verso il sole e tende verso di esso per fondervisi: ecco che cosa annuncia il messaggio.
Ogni forma di vita finirà. Ci sarà un calore crescente. Insopportabile per tutto ciò che vive. Ci sarà un calore crescente e rapidamente tutto morirà. Eppure non si vede ancora nulla” .
[…]

Charles-Ferdinand Ramuz nasce a Losanna nel 1878. Dopo i primi studi in Svizzera, prosegue l’università alla Sorbonne di Parigi, dove inizia una carriera come scrittore e poeta. Prolifico autore di racconti e romanzi, con lo scoppio della Prima guerra mondiale decide di tornare in Svizzera, dove vivrà fino alla morte nel 1947.

Vincenzo Galati “Il Redentore. Omicidi rituali e oscuri simbolismi sconvolgono Siena”, Giungla Gialla Mursia

 «Siena, nel suo cuore pulsante, non è solo festa e tradizione; è anche intrigo, passioni travolgenti e, talvolta, vendetta. Il chirurgo potrebbe approfittare di tutto ciò per colpire ancora, scegliendo proprio quella data simbolica per inviare un segnale…»

In libreria per Mursia nella collana Giungla Gialla “Il redentore” (pagg. 298, Euro 18,00), l’intrigante noir di Vincenzo Galati che ammalia il lettore portandolo alla scoperta delle bellezze di Siena e delle sue colline attraverso gli occhi dell’investigatore, il commissario Malaspina, un fiorentino planato «in una provincia come tante, solo più bella di altre…»

«Siena, 3 maggio 2023 – L’alba primaverile tinge Siena di sfumature delicate, mescolando arancione e rosa in un cielo che promette un’altra giornata calda per essere solo maggio. L’aria è impregnata del profumo di fiori e piante, che dai davanzali sembrano osservare i vicoli silenziosi della città, un intrico di stradine antiche come un arazzo intessuto di pietra e storia. Siena non è solo una città; è un universo a sé stante, frammentato in diciassette contrade, ognuna con i propri simboli, colori e leggende. Qui tutto parla di identità…»

Tra i vicoli medievali, piazza del Campo e le contrade, Siena è sconvolta da una serie di omicidi senza apparenti connessioni, ma legati da un unico macabro modus operandi: il killer taglia la lingua alle proprie vittime e lascia nella bocca un cucchiaino d’argento. Il commissario Malaspina, un passato da profiler e un’eccezionale abilità nel comprendere la psiche degli assassini, indaga sul caso con la propria squadra, ma non riesce a individuare il filo rosso che lega gli omicidi. Dietro una solida facciata di dedizione al lavoro e professionalità, però, il commissario cela drammi personali e un passato da redimere: per avere almeno una speranza di fermare il serial killer che continua a uccidere, dovrà fare luce sui propri demoni più segreti e privati. Questa volta, però, non è solo una questione di giustizia: la vita che potrebbe salvare è la sua.

Un giallo, quello di Vincenzo Galati, che abbina una trama ricca di suspence e di colpi di scena alla suggestione dei vicoli e delle colline senesi, affascinando e stupendo il lettore fino all’ultima pagina.

Vincenzo Galati è nato a Genova nel 1971, è laureato in Lettere moderne ed è impiegato per necessità, lettore per passione e scrittore per vizio. Ama l’ironia, le mezze stagioni, gli animali e coltiva un sogno: andare un giorno in pensione. Vive nella campagna senese.

AZUCAR la collana diretta da Davide Barilli  che rivela L’ALTRA FACCIA DI CUBA

Dal 4 aprile in libreria due nuovi titoli

Emerio Medina LA LUNGA NOTTE

OLIGO

Una città avvolta improvvisamente da un buio assoluto che la trasforma in una notte eterna e senza speranza. Una boscaglia misteriosa che diventa impervio confine con la libertà, da attraversare come via di fuga da una vita opprimente, seguendo una guida dagli occhi di cervo. Nei due racconti che compongono questo libro, La lunga notte e La partenza, Emerio Medina colloca i suoi personaggi in luoghi di Cuba di cui non conosciamo il nome. Metafore di una realtà distopica e oggettiva allo stesso tempo, tra percorsi inquietanti e incerti, in cerca di una salvezza che porta al Nulla, questi racconti ci immergono nella natura spettrale di una tenebra labirintica, in un viaggio denso di trappole ed enigmi, nella sensazione di essere separati dalla realtà convenzionalmente intesa. Due storie esemplari che riguardano la sopravvivenza della specie umana, il suo adattamento a un futuro poco promettente e la sua probabile evoluzione.

EMERIO MEDINA (Mayarí, Cuba, 1966) ha studiato ingegneria meccanica nell’ex URSS. Ha iniziato a scrivere tardi, nel 2003, ma ha ottenuto i più importanti premi letterari di Cuba, come il Casa de las Américas, nel 2011, con il libro di racconti La bota sobre el toro muerto. Tra i suoi libri ricordiamo Sarubí, el preferido de la luna (romanzo per bambini, 2009), Café bajo sombrillas junto al Senna (2010, Premio UNEAC per il racconto 2009), La línea en al mitad del vaso (2016, Premio Alejo Carpentier per il racconto), Los fantasmas de hierro (2015) e Los habaneros nunca invitan a comer (2024).

 Alberto Guerra Naranjo LINCON LA VOCE

OLIGO

Una spallata casuale davanti a una banca scatena un vero e proprio flashback tra due vecchi musicisti che non si vedevano da trent’anni. Di colpo, dalla cassaforte del tempo riemerge l’epoca di un’Avana stupefacente. La città delle grandi orchestre da ballo, delle folle oceaniche che riempivano cabaret e teatri. Un rincorrersi di memorie e vendette che dall’Avana di oggi ci immerge in quella negli anni Settanta, in un rutilante caleidoscopio di storie vere e ipotetiche. Un concerto di parole e immagini, tra miserie e ambizioni, sensi di colpa e storie individuali, intrecciate nelle tournée di un’orchestra habanera e dei suoi due protagonisti: Cuqui Sierra, pianista ambizioso e senza scrupoli, e Lincon, cantante dalla voce prodigiosa e dal destino infelice.

Alberto Guerra Naranjo (La Habana, 1963). Laureato in Storia e scienze sociali, è docente, regista e scrittore, nonché vicepresidente della sezione di narratori dell’UNEAC (Unione Nazionale Scrittori e Artisti Cubani). Fra i più conosciuti scrittori della Cuba contemporanea, ha pubblicato Disparos en el aula (1992), Aporías de la Feria (1994), Blasfemia del escriba (2000), La soledad del tiempo (2009) e Los conjurados (2022) e ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti, fra cui per due edizioni quello de “La Gaceta de Cuba” (1997, 1999).

Della stessa collana su tuttatoscanalibri

AZUCAR: i primi due titoli